"Lo dimostra anche questo premio internazionale, per il quale mi congratulo con i ricercatori coinvolti.”
"Nel Centro di Sperimentazione Laimburg diamo grande importanza alla rilevanza pratica; la stretta collaborazione con i nostri stakeholder e la comunità agricola, è nel nostro DNA. Solo in questo modo possiamo vedere dove stanno i problemi e reagire immediatamente - come abbiamo fatto all'epoca con una task force per affrontare la problematica legata ai disturbi della crescita in viticoltura. Allo stesso tempo, però, ci mettiamo sempre più in rete con altri istituti di ricerca in tutto il mondo, promuovendo così la nostra internazionalizzazione. Solo conducendo ricerche a livello internazionale possiamo contribuire a mantenere competitivo a livello globale il settore delle tecnologie agroalimentari dell'Alto Adige. Il premio ci ha dimostrato che siamo sulla strada giusta e che la nostra ricerca è riconosciuta a livello internazionale", ha dichiarato il direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg Michael Oberhuber.
Chiarite le cause dei disturbi della crescita della vite
Nel 2015 in Alto Adige più di 1.000 vigneti, ovvero più del 13% della superficie vitata (> 400 ha) hanno presentato disturbi della crescita su foglie e infiorescenze, per cui alcune non sono fiorite affatto o solo parzialmente. Ciò ha comportato perdite della resa fino all'80%. Oltre che in Alto Adige, questa problematica si è verificata anche in Italia meridionale, Austria, Germania, Francia e Svizzera.
In collaborazione con il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura, un gruppo di ricerca interdisciplinare del Centro di Sperimentazione Laimburg composto da esperti di viticoltura (Barbara Raifer), di protezione delle piante (Gerd Innerebner) e di chimica agraria (Peter Robatscher), ha studiato la fenomenologia dei disturbi della crescita con prove sul campo, in serra e in laboratorio.
Sotto la guida dell'esperto chimico Peter Robatscher, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che i disturbi della crescita sono stati causati da un fungicida, il LUNA@Privilege della Bayer CropScience. Il prodotto fitosanitario a base del principio attivo fluopyram è stato utilizzato quasi universalmente nel 2014 contro la malattia fungina “botrite” nella viticoltura altoatesina. La Bayer CropScience ha immediatamente riconosciuto i risultati del Centro Laimburg, ha ritirato il prodotto dal mercato e ha compensato i viticoltori altoatesini per i danni con un totale di oltre 2 milioni di euro.
"Fondamentale per il successo del nostro lavoro è stato l’approccio interdisciplinare, in cui sono state integrate esperienze nel campo della viticoltura, della protezione delle colture e della chimica agraria", ha spiegato Peter Robatscher, che dirige il Laboratorio per Aromi e Metaboliti del Centro Laimburg presso il NOI Techpark: "Altrettanto fondamentale, tuttavia, è stata la stretta collaborazione con il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura, in primo luogo con Hansjörg Hafner, i suoi colleghi e gli agricoltori interessati a trovare una soluzione al fenomeno".
Il Centro di Sperimentazione Laimburg in breve
Il Centro di Sperimentazione Laimburg è l’istituto di ricerca nel settore agroalimentare in Alto Adige e si occupa soprattutto di ricerca applicata diretta ad aumentare la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura altoatesina per garantire la qualità dei prodotti agricoli. Ogni anno, i 150 collaboratori del centro lavorano a 350 progetti e attività in tutti campi dell’agricoltura altoatesina, dalla frutticoltura e viticoltura fino all’agricoltura montana e alle tecnologie alimentari. Il Centro di Sperimentazione Laimburg è stato fondato nel 1975 a Vadena nella Bassa Atesina.