SONDRIO - Un ruolo di particolare rilievo per Coldiretti Sondrio nel convegno “Dalla montagna al futuro: tradizione e sostenibilità in agricoltura”, organizzato oggi da Uncem Lombardia e Fondazione Fojanini e appena conclusosi all’ex Convento San Lorenzo (Sondrio, frazione Sant’Anna). L’evento, che anticipa la Giornata Regionale per le Montagne, ha visto la partecipazione attiva dei rappresentanti di Coldiretti, con interventi che hanno tracciato la rotta per il futuro dell’agricoltura montana: meno burocrazia, più sostegno ai giovani e valorizzazione delle produzioni tipiche.

Coldiretti è in prima linea per il futuro delle Alpi:
Sandro Bambini, presidente di Coldiretti Sondrio, ha lanciato un messaggio chiaro:
«L’agricoltura di montagna non ha bisogno di parole, ma di fatti. Le risorse ci sono, ma troppe volte si perdono in procedure farraginose. Dobbiamo semplificare l’accesso ai fondi, soprattutto per i giovani, perché senza di loro rischiamo di perdere un patrimonio fatto di formaggi d’alpeggio, vini eroici e coltivazioni su terrazzamenti. Le aziende agricole montane non sono solo economia, sono presidio del territorio e garanzia di paesaggio».
Veronica Baruta, responsabile Donne Impresa Coldiretti (foto), ha aggiunto:
«Le donne in agricoltura sono motore di innovazione e custodi della biodiversità.
In montagna, questo ruolo è ancora più cruciale: servono politiche che riconoscano il nostro impegno e ci aiutino a coniugare tradizione e sostenibilità».
Anche Cristian Fortini, allevatore e rappresentante della base associativa Coldiretti, ha portato la voce diretta del settore: «Noi lavoriamo ogni giorno in condizioni spesso difficili, ma con orgoglio. Ciò che chiediamo sono strumenti veri: meno vincoli, più sostegno alla commercializzazione, e un riconoscimento del valore del nostro lavoro, che tiene vive le comunità montane».
Importante anche l’intervento tecnico di Giovanni Moranda, responsabile CAA Coldiretti Sondrio, che ha ulteriormente evidenziato le peculiarità dell’agricoltura in Valtellina e Valchiavenna.
Tiziano Maffezzini, presidente di Uncem Lombardia, ha sottolineato come l’agricoltura montana sia «un asset strategico su cui è importante scommettere anche per costruire una crescita economica e territoriale insieme alle nuove generazioni».
Dal convegno sono emerse con forza le priorità indicate da Coldiretti: innanzitutto la specificità per le misure del settore montano, ma anche una semplificazione burocratica per l’accesso ai fondi PAC e ai bandi regionali. Necessario inoltre incentivare ancor più i giovani che vogliono avviare imprese in montagna, oltre a una più incisiva promozione internazionale dei prodotti tipici, dai formaggi DOP ai vini.