Vezzano - E' stato l’assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo Roberto Failoni che, nel portare anche i saluti dell’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana, ha aperto a Vezzano il meeting del primo "Distretto famiglia per lo sport". “Lo sport è vita, salute, condivisione, è un elemento di forte aggregazione sociale, è benessere per tutta la comunità, è inclusivo ed universale - sono state le sue parole. La Provincia ha istituito questo Distretto al fine di rafforzare la valenza educativa e di crescita sociale che ha lo sport nei confronti dei bambini e dei giovani, dal punto di vista sia fisico che sociale, e per dare impulso ad azioni concrete a sostegno delle loro famiglie per garantire il proseguimento nella frequentazione delle discipline sportive. Una delle prime azioni realizzate è il Voucher sportivo: l’ente provinciale ha considerato necessario contribuire ad aiutare le famiglie in difficoltà economica, al fine di consentire di sostenere le spese per la frequenza dei loro figli alle attività sportive. Il mio augurio è che questa sia solo la prima di una serie virtuosa di iniziative per stimolare la crescita e il benessere della comunità”.
Un territorio che ascolta e risponde alle necessità delle famiglie – quello di Valle dei Laghi – che ha accolto la prima edizione della Conferenza sullo sport. Lo sport è strumento di crescita sociale è questo il fil rouge del meeting. Dopo i saluti delle autorità locali – il sindaco di Vallelaghi Lorenzo Miori e il commissario della Comunità Attilio Comai - ha preso la parola Francesca Vitali, docente di Psicologia applicata alle Scienze motorie dell’Università di Verona: “Lo sport è una medicina per l’essere umano e infatti da qualche anno in Romagna è considerato una medico-terapia. Ha 3 caratteristiche: è competitivo, fa rispettare le regole ed è garanzia di salute e benessere. L’esercizio fisico stimola delle molecole che producono barriere naturali nel sangue contro gli attacchi virali, consolida la struttura ossea e contribuisce a ridurre i disturbi dell’umore. I benefici psico-fisici sono ottenuti anche da chi ha disabilità cognitivo-relazionali. 1 bambino su 5 è obeso e lo sport è un’arma vincente per combattere il sovrappeso. Il Distretto neonato coniuga educazione, partecipazione, sviluppo personale e performance”.
Paola Mora, presidente Coni Trento, ha affermato: “Ho accettato subito con entusiasmo di abbracciare questo percorso con l’Agenzia per la coesione sociale. Nelle scuole abbiamo assistito ad un grande cambiamento culturale già solo modificando il nome: dall’ora di “ginnastica” all’”educazione fisica”. Le agenzie educative (famiglie, scuola, sport) investono sui giovani che saranno la società del domani. “Perché la coesione sociale interviene tra sport e famiglie?” – si è chiesta la presidente - perché lo sport è un collante della coesione sociale, è nello sport che i ragazzi iniziano a costruire i primi legami amicali, a scoprire i valori inclusivi, del fair play, del rispetto delle regole. “Nel Distretto quali sono i valori da trasmettere?” – ha chiesto - il marchio “Family” deve essere sostanziato da valori importanti veicolati dai dirigenti e dallo staff, dall’accoglienza alle prime difficoltà. Il marchio è il termine di un processo formativo per allenatori ed educatori (da poco sono nati “gli allenatori della gentilezza”), di azioni a sostegno delle famiglie (Voucher sportivo), dei portatori di disabilità e della comunità educante.”
Presente anche Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia provinciale per la coesione sociale, che ha dichiarato: “Il Distretto famiglia per lo sport è un bellissimo esempio di partnership con il Coni dove famiglia e sport hanno trovato protagonismo. Con questo progetto sviluppiamo il welfare generativo per aiutare la famiglia ad essere attore sociale della crescita della comunità. In Italia lo Stato da sempre si è appoggiato alla forza della famiglia, ma ora la famiglia è più fragile.