31', il testo unico sulle materie agroforestali, e gli articoli modificati sono quelli che dispongono il riordino degli enti regionali istituendo e disciplinando ERSAF, come ente unico depositario delle competenze afferenti alla gestione agricola e forestale e alla produzione agroalimentare.
Tra modifiche e cancellature, si scopre che ERSAF verrebbe svuotato di gran parte delle sue competenze, e ridotto - con il nome di Lombardia Foreste - alla sola gestione del patrimonio forestale: in pratica un salto indietro agli anni '70 del secolo scorso, azzerando una lunga e fruttuosa evoluzione nel ruolo svolto dall'ex Azienda forestale, annichilendone la capacità di sviluppare servizi per le imprese agricole, ricerche e progettazioni autonome.
"Siamo sconcertati da queste scelte, proposte nel momento più sbagliato di sempre - dichiarano le associazioni - negli scorsi mesi dalla Commissione Van der Leyen sono giunti documenti strategici chiarissimi sul ruolo che l'agricoltura e la trasformazione alimentare sono chiamate a svolgere nel Green Deal per la valorizzazione del capitale naturale. Per la Lombardia non è bene smantellare la struttura pubblica più attrezzata a cogliere e rilanciare queste sfide. Se la Regione non ritornerà sui suoi passi, produrrà un danno enorme: non solo perchè determinerà un ritardo nelle necessarie misure di sostenibilità per la gestione agroforestale del territorio, ma anche perchè azzopperà i percorsi di innovazione del comparto agrozootecnico regionale, che accusa forti inadeguatezze su questo fronte, con il rischio di perdere i treni delle politiche europee di sostegno, a partire dalla nuova PAC".
Scorrendo gli articoli del PDL, è sconfortante leggere il destino dei gioielli di ERSAF: le aziende sperimentali di Riccagioia (PV) e Carpaneta (MN) passerebbero direttamente alle disponibilità della direzione Patrimonio della Regione. In pratica, diventando beni da valorizzare puramente in termini di rendite finanziarie, e non è un segreto che nei mesi scorsi siano giunte dichiarazioni di interesse proprio per la tenuta Riccagioia da parte del colosso mondiale dell'agrochimica, il gruppo Bayer, che tra i miliardi pagati per l'acquisizione della Monsanto e quelli da pagare in indennizzi per chiudere decine di migliaia di contenziosi per inquinamenti e danni alla salute da impiego di PCB, glifosate e altri pesticidi tossici, sarebbe ben lieto di pagare anche un affitto a Regione Lombardia per insediare una sua sede di rappresentanza tra i vigneti dell'Oltrepo' Pavese. "Davvero un pessimo auspicio per l'agricoltura regionale: per fare sana innovazione nella direzione chiesta dall'Europa servono centri di ricerca e sperimentazione indipendenti, non certo l'atterraggio del gruppo multinazionale che detiene il record mondiale di contenziosi legali per inquinamenti e danni sanitari legati ai propri brevetti di sostanze chimiche, sementi e coltivazioni OGM!"".