Se non tempestivamente controllata, tale fitopatologia può compromettere seriamente la coltivazione della vite e vanificare il lavoro avviato in questi ultimi 20 anni.
Malattia talmente “pericolosa” che il Ministero e alcune Regioni, Lombardia compresa, impongono il trattamento obbligatorio contro l’insetto vettore a tutti i possessori di viti, anche di singole pergole, compresi le aziende a conduzione biologica e chi coltiva le varietà resistenti tolleranti alle malattie fungine, definite PIWI.
Il Ministero e le Regioni puniscono con sanzioni fino a 3mila euro verso chi non esegue la disposizione di trattamento e possono imporre l’estirpo dei vigneti abbandonati, problema che purtroppo esiste anche in Valle Camonica.
"La Comunità Montana d'intento con il Consorzio Vini IGT Valcamonica e l’APAV ricordano a tutti l’importanza di effettuare il trattamento obbligatorio, che si ricorda va effettuato entro il 5 luglio seguendo semplici regole ben indicate nei Bollettini che settimanalmente vengono emessi. Si ricorda altresì che in caso di controlli da parte degli organi competenti, deve essere dimostrato di avere effettuato il trattamento", sottolinea il vicepresidente della Comunità Montana di Valle Camonica e assessore all'Agricoltura, Enrico Dellanoce.
"Per quanto riguarda i vigneti abbandonati, vero problema per il contenimento delle malattie della vite - conclude Dellanoce - la Comunità Montana intende istituire un Osservatorio Vigneti Abbandonati dove raccogliere tutte le segnalazioni da parte dei Comuni e cittadini di eventuali vigneti abbandonati, ricercare i proprietari e segnalare agli organi competenti l’esistenza di tali situazioni al fine di avviare secondo, le normative e regolamenti vigenti, il controllo e all’occorrenza l’imposizione dell’estirpo".