Aprica - Il turismo è al centro del confronto sulle riaperture - teoricamente previste per giugno - ma gli operatori chiedono certezze, in particolare su ciò che sarà durante la stagione estiva, al momento a serio rischio viste le limitazioni agli spostamenti in atto e prolungate fino a un auspicabile ma al momento insicuro calo drastico della curva dei contagi.
Numerosi sono gli appelli degli operatori di Valtellina e Valle Camonica, che al danno economico per il blocco di questi mesi si vedono aggiungere quello d'immagine, complici anche alcune polemiche scatenate da qualche esponente politico locale e nazionale sull'opportunità di far rimanere aperti i comprensori tra fine febbraio e inizio marzo con un super-affollamento di sciatori e turisti, divenuti veri e propri capri espiatori.
Proprio in questi giorni, alcuni studi epidemiologici hanno evidenziato la mancanza di correlazione tra andamento del contagio e tale afflusso nelle località, ma la paura di molti è che scelte dettate da pure posizioni ideologiche senza un minimo di realismo, se adottate nei prossimi mesi, senza pensare alle conseguenze, mettano a serio rischio il futuro dell'intero settore turistico lombardo a livello economico e reputazionale, con gravi danni per tutto il territorio: per rilanciare il turismo lombardo serve una strategia convinta e programmatica.