Credo che anche a livello nazionale debba cambiare l’approccio in questo senso, come su altri aspetti, ad esempio in una maggiore disponibilità di posti per le scuole di medicina”: il commento del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
Al lieto evento - è il caso di dirlo – erano presenti anche gli assessori provinciali alla salute Stefania Segnana e all’agricoltura e foreste Giulia Zanotelli.
L’assessore Segnana, unendosi all’accorato ringraziamento espresso dal presidente Fugatti verso tutto il personale sanitario, per l’impegno e il grandissimo lavoro svolto in prima linea nel contrasto alla pandemia, ha sottolineato il significato di normalità e la voglia di ricominciare che rappresenta questa riapertura: “Gli ospedali di valle sono stati fondamentali nell’emergenza, abbiamo dovuto affrontare qualcosa di grave, improvviso e sconosciuto, ma c’è stata massima collaborazione e grandissimo impegno anche dal punto di vista umano, così si è potuto dare una risposta importante ai cittadini” ha detto Segnana.
Nella corso della visita al reparto, i cui servizi e spazi sono stati illustrati dal direttore dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia Roberto Luzietti, in rappresentanza del direttore dell’ospedale Armando Borghesi, erano presenti anche l’onorevole Martina Loss, il sindaco di Cles Ruggero Mucchi, il presidente della Comunità della Val di Non Silvano Dominici e i consiglieri provinciali Ivano Job e Lorenzo Ossanna, assieme a numerosi sanitari della struttura clesiana, fra i quali i direttori delle unità operative di medicina generale Renzo Franch, anestesia e rianimazione Gabriele Leli, chirurgia Marco Rigamonti e radiologia Luisa Ventura.
Presente il direttore sanitario di Apss Pier Paolo Benetollo che, a proposito della necessità di aver dovuto riorganizzare la logistica di tutto l’ospedale per far fronte all’emergenza, ha ricordato che il personale ha dovuto rendersi disponibile per attività diverse, recuperando competenze e conoscenze: “Adesso è importante sapere cosa può essere ancora utile, in termini di qualità e quantità, rispetto a quanto è stato fatto. È in atto una ricognizione dei progetti e delle attività, così da capire assieme ai clinici quali prassi e procedure merita continuare ad attivare”, ha detto Benetollo.