Sondrio - I vaccini sulle categorie più giovani, meno a rischio in caso di contagio da coronavirus, continuano a dividere gli scienziati. Durante l'estate la diatriba sull'effettiva utilità della vaccinazione per gli Under 40, ora - dopo essersi pressoché allineati alla scelta del Governo sulla fascia 12-40 anni - il tema di discussione riguarda la somministrazione dedicata a chi ha tra 5 e 11 anni.
Oggetto del contendere è rappresentato dai dati diffusi ieri da Pfizer e BioNTech sul vaccino anti-Covid per la fascia 5-11 anni: il vaccino - hanno chiarito le aziende - verrebbe somministrato a un dosaggio inferiore rispetto a quello utilizzato per i soggetti dai 12 anni in su, al momento è in corso anche un altro studio di Moderna per la valutazione del proprio vaccino per la fascia di età pediatrica tra 6 e 11 anni.
Per il via libera il prima possibile si schiera Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, strasicuro: "Alle famiglie va detto che questo è un vaccino che, se confrontato con gli altri tradizionali che ogni anno vengono fatti ai ragazzi, ha requisiti di sicurezza anche migliori. Se l'Ema darà il via libera potremmo riuscire a ridurre di molto la circolazione del virus visto che oggi non abbiamo possibilità nella fascia più giovane.