La protesta, indetta unitariamente da Filt Cgil Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal è la terza da quando si è aperta la vertenza per il rinnovo del contratto aziendale, scaduto ormai da dieci anni.
Fin da subito le organizzazioni sindacali hanno ritenuto che le risorse stanziate dalla Provincia fossero insufficienti per assicurare un rinnovo dignitoso a tutti i 1.300 dipendenti della spa. Il nodo degli aumenti non è l’unico che tiene bloccata la trattativa. Se infatti Provincia e società hanno fatto qualche piccolo passo in avanti sugli stanziamenti, dopo le proteste dei lavoratori, le posizioni restano distanti sul tema della produttività. “Produttività che negli anni passati è stata ampiamente garantita da tutti i lavoratori, che si sono impegnati nelle proprie mansioni a fronte di un contratto, come già ribadito, fermo da tempo – ribadiscono i segretari Stefano Montani (Filt Cgil), Massimo Mazzurana (Fit Cisl), Nicola Petrolli (Uiltrasporti) e Michele Givoli (Faisa) -. Inoltre che il personale addetto al servizio urbano ha dovuto subire passivamente la disdetta unilaterale degli accordi (costruzione turni, agente unico), contribuendo in questo modo a sovvenzionare il trasferimento da Via Marconi a Via Innsbruck. A questo si aggiunge che il personale di officina opera da anni con un organico sottodimensionato”.
Le sigle sindacali sono disposte ad aprire un confronto sulla produttività, ma solo dopo aver firmato il rinnovo del contratto.