I due sono stati coinvolti nell'operazione "Freeland" che aveva svelato l'esistenza di una 'ndrina, con presunti collegamenti alle cosche calabresi di Platì, Natile e Delianuova, e al clan Italiano-Papalia.
I reati contestati vanno dall’associazione mafiosa, all’estorsione, al sequestro di persona, all’illecita vendita di sostanze stupefacenti, alla detenzione illegale di armi, alla bancarotta fraudolenta, alla contraffazione di documenti ed al favoreggiamento.
Il tribunale del Riesame di Trento ha accolto la tesi dei difensori dei due fratelli, gli avvocati Federica Potronieri e Pier Paolo Emanuele, e annullato l'ordinanza del Gip con la liberazione dei due.