Redentore di Levico Terme e i militari della Compagnia di Borgo Valsugana sono stati protagonisti di una donazione, che ha consentito di devolvere la merce oggetto di una truffa informatica, a chi non ha risorse.
Tutto è partito un anno fa, con l’indagine FreePay, messa a segno dai Carabinieri di Levico Terme e diretta dalla Procura dei Minori di Trento, che ha permesso di interrompere acquisti di commercio elettronico, fatti con carte di credito clonate, con il coinvolgimento tra le vittime, anche di diversi istituti di credito.
I Carabinieri di Levico hanno rintracciato e sequestrato alcuni capi firmati, orologi di pregio, accessori wireless per cellulari ed un iPhone, di ultima generazione, per un valore di circa alcune migliaia di euro.
In questi casi la Legge consente che la confisca dei beni porti all’acquisizione del bene a favore della forza di polizia operante, ma per spirito di servizio e solidarietà, i Carabinieri hanno chiesto al Presidente del Tribunale dei Minori di Trento, di donare tutti il materiale confiscato alla Parrocchia del SS. Redentore di Levico Terme, per la consegna ai più bisognosi.
Il parroco di Levico ha ringraziato l’Arma per la sensibilità, porgendo ai militari i migliori auguri di serene festività natalizie -da trascorrere anche in servizio- condividendo lo spirito che oltre un secolo fa assegnò all’Istituzione il titolo di Benemerita.
Fortunatamente sopravvive intonso lo spirito di proficua collaborazione tra i militari della Compagnia di Borgo Valsugana e la parrocchia di Levico, nell’intento di proteggere le fasce deboli ed in maggiore difficoltà, esaltando il senso del servizio per l’Istituzione, a favore dei cittadini.
È solido, infatti, il legame affettivo che la popolazione, quotidianamente e reciprocamente, dimostra ai Carabinieri su tutto il territorio nazionale, attraverso concrete testimonianze.