Accanto al piano salariale è indispensabile per i sindacati ampliare le tutele per il personale stagionale, andando oltre l’allungamento della disoccupazione garantita attraverso il Fondo di solidarietà del Trentino, “un passaggio fondamentale, ma da solo non sufficiente se non legato ad investimenti mirati ad allungare la stagionalità dell’offerta così da garantire un reddito stabile e sicuro”.
Allo stesso tempo la riforma, nel ridisegnare la governance e l’organizzazione del sistema di promozione turistica non può prescindere da una riflessione attenta sull’impatto che questa avrà sul personale di Trentino Marketing sia delle Apt territoriali.
Nel primo caso - secondo i sindacalisti - "l’ipotizzato scorporo della società da Trentino Sviluppo, che peraltro rischia di duplicare ruoli e funzioni, dovrà prevedere garanzie per gli attuali dipendenti. Allo stesso tempo ipotetici processi di fusioni tra Apt non dovranno essere pagati dai lavoratori di queste aziende, per i quali al contrario sarebbe auspicabile stabilire condizioni organizzative e contrattuali omogenee.
E sempre in tema di personale la riforma non può trascurare la partita fondamentale della formazione degli addetti, tassello indispensabile anche per innalzare la qualità e innovare l’offerta turistica trentina, rendendola più competitiva. E in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 Cgil Cisl Uil con le categorie hanno chiesto un “piano straordinario di formazione continua non solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per i titolari delle imprese turistiche, ricettive e della ristorazione”.
Sullo sfondo restano questioni che la riforma si limita solo a sfiorare, come i temi connessi all’innovazione del sistema turistico trentino, anche in relazione alle nuove tecnologie, la sfida dei cambiamenti climatici e la costruzione di una proposta turistica che assuma precisi impegni sul piano del rispetto ambientale e un nuovo modello si sviluppo".