Nello specifico, è meglio avere un DEA di I o II livello dotato di competenze, tecnologia e prontezza di risposta a qualche decina di chilometri, piuttosto che un Pronto Soccorso sotto casa con bassi volumi, che a volte implica limitate specialità, competenze e assenza di tecnologie costose tipicamente dedicate ai presidi con elevati volumi.
Lo sviluppo della rete futura, quella di cui il sistema sanitario lombardo ha veramente bisogno, prevede la sicurezza delle cure per pazienti e medici, così come previsto dalla legge, e l'efficienza delle risposte. Questo tipo di rete è fatto di centri ad alti e medi volumi, strettamente connessi con quelli a bassi volumi, di diagnosi sempre più precise sul territorio, di interazioni sempre più performanti grazie alle nuove tecnologie e di trasporti efficienti su gomma e via aria, come si conviene a un “piccolo stato” come la Lombardia. Non è vagheggiando il ripristino di condizioni irripetibili, perché irreali, che si garantisce la sicurezza delle cure, l'adeguatezza degli organici, la professionalità e la competenza di tutti i dirigenti medici e sanitari.
Se si valutassero con precisione le condizioni in cui molti presidi sono nati e hanno operato, nel bene e nel male, per decenni, si vedrebbe che queste condizioni non ci sono e non potranno più esserci. Un sindacato responsabile, fatto da medici, biologi, fisici e dirigenti sanitari, non può sottacere che i pazienti sono curati bene e in modo sicuro solo se i professionisti lavorano in ambiente protetto e possiedono le professionalità e le tecnologie ideali allo scopo. La rete che ANAAO immagina non riguarda solo le zone di montagna ma tutta la regione. Paradossalmente, infatti, sono le zone di pianura quelle che maggiormente hanno bisogno di una rivisitazione dei ruoli e delle competenze delle strutture.
È venuto quindi il momento di cambiare e cambiare in meglio non significa riportare le lancette degli orologi agli anni Settanta e Ottanta ignorando l’abisso tecnologico che separa il sistema sanitario regionale da quegli anni", il commento di Stefano Magnone, Segretario Regionale di Anaao-Assomed Lombardia.