Interlocuzioni avviate a livello europeo ci hanno consentito di rilevare che l’approccio giusto è quello della transizione: occorre mettere a fuoco l’obiettivo finale e i passaggi necessari per raggiungerlo; dopo, è necessario avviare sin da subito azioni che possono avere un impatto anche parziale, ma concorrono allo scopo finale”.
“È quello che stiamo facendo in Valcamonica: prima del PNRR, prima del boom di progetti relativi all’idrogeno, abbiamo investito 160 milioni di euro per 14 nuovi treni – i primi 6 in arrivo già dal 2023 per le prove e in servizio dal 2024, poi altri 8. Il treno farà da traino per lo sviluppo di una vera e propria filiera dell’idrogeno, che si estenderà al resto della mobilità e a tutto il territorio”.
“I primi passi si sono già compiuti: per il progetto è stato infatti necessario decidere dove e come produrre l’idrogeno, dove stoccarlo, come trasportarlo. Con i maggiori operatori energetici abbiamo deciso che il primo impianto sarà nella stazione di Iseo; per stoccaggio e alimentazione abbiamo scelto una tecnologia steam reforming, con cattura e abbattimento della CO2: è più green del green, perché non genera emissioni, e costa la metà della produzione da fonte rinnovabile. Questo è gestire la transizione: fare i primi passi e studiare poi gli altri. L’orizzonte ultimo è il 2025, perché vogliamo che tutto sia compiuto per le Olimpiadi programmate per l’anno seguente”.
Piuri ha concluso: “Questa tavola rotonda che coinvolge sia operatori del trasporto che istituzioni è emblema del fatto che i progetti per la sostenibilità debbano essere condivisi, per poter essere davvero vincenti”.