Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

-

Parco dell'Adamello, SosAlp per la gestione degli alpeggi

Breno - Si sta per chiudere il primo step del progetto sperimentale biennale SosAlp, che punta a una gestione sostenibile dei pascoli alpini del Parco dell’Adamello. alpeggi montagnaLe attività previste sono partite nell’estate 2020 in tre malghe pilota del Comune di Breno, nel comprensorio pascolivo di Crocedomini: Blumone di sotto, Cadino Dossi-Camprasso e Gavero, in collaborazione con i rispettivi conduttori Giovanni Ducoli, Mauro Giacomelli e Martino Furloni.


L’obiettivo è approfondire - integrando le pratiche sul campo con la ricerca scientifica - la conoscenza di ciò che mangiano effettivamente gli animali al pascolo, studiando gli elementi vegetazionali e floristici al fine di migliorarne l’alimentazione e la conservazione delle praterie.


Per fare questo è stato testato anche un innovativo sistema Gps di monitoraggio delle bovine, che fornisce dati di posizionamento e altri parametri di gestione.

Alcuni studi scientifici mostrano infatti il legame tra la ricchezza e la diversità dell’erba mangiata e la qualità dei prodotti che si ricavano dal latte: non è un caso che proprio dai pascoli meridionali del Parco Adamello si producano eccellenze come il formaggio Silter Dop e il Bré, patrimonio dell’enogastronomia camuna anche in virtù delle loro qualità organolettiche e aromatiche.


I risultati dello studio saranno utilizzati per una nuova politica di valorizzazione delle attività che si svolgono nel Parco Adamello. “Con questo progetto - spiega l’assessore della Comunità montana Massimo Maugeri – iniziamo un percorso non breve che intende affiancare i nostri alpeggiatori, cercando di far capire loro come la qualità dei prodotti passi anche attraverso il corretto utilizzo dei pascoli. Ma non solo: dovranno anche comprendere come sia vitale lo sfruttamento delle potenzialità turistiche delle malghe. Gli alpeggi dovranno essere intesi non solo come luogo di realizzazione di prodotti, ma anche come opportunità per i turisti, per vendere direttamente i prodotti, per fornire pasti leggeri o esperienze nella natura, che oggi sempre più persone vanno cercando. Per fare tutto ciò gli alpeggi devono essere ben curati, come avviene in Trentino. È mia intenzione creare un disciplinare di gestione dell’alpeggio e, più in generale, dei luoghi turistici nel Parco. Gli operatori che lo rispetteranno potranno fregiarsi del marchio di qualità del Parco dell’Adamello, che consentirà loro di poter essere inseriti nei percorsi turistici promossi dal Parco, oltre che di altre agevolazioni e incentivi”.

Ultimo aggiornamento: 19/09/2020 00:04:07
POTREBBE INTERESSARTI
Era ai domiciliari, ma i carabinieri di Vezza d'Oglio l'hanno scoperto con 15 dosi di cocainia
Iniziativa dell'associazione Dieci di Erica e Omar Patti
Brescia - Iniziativa anche in Valle Camonica. Le Acli provinciali si uniscono alla campagna delle Acli nazionali “La tua...
Il campione Manuel Verzeroli prova una nuova moto al Mondiale in Francia
Un successo la festa dell'Agricoltura di Peio, l'assessore Martinolli: "La manifestazione cresce anno dopo anno"
Darfo Boario (Brescia) - "Bobo nacque, come spesso accade, per disperazione. Ero un uomo inquieto, in crisi. Cercavo che...
ULTIME NOTIZIE
Il vicepresidente Anef, Cristina Gasperi, ha illustrato i dati provinciali: 30 società, 229 impianti e 50 milioni di euro come retribuzioni
L'indagine partita da una denuncia, tre persone nei guai
Durante il “Poplar festival” al Doss Trento