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Lunedì, 6 giugno 2022
Panathlon Club Vallecamonica: serata di calcio, da Helenio Herrera a Paolo Rossi, con Tiberio Cavalleri
Breno - La conviviale di maggio del Panathlon Club Vallecamonica ha avuto protagonisti il procuratore Tiberio Cavalleri e Roberto Goffi che lo ha intervistato prendendo spunto dal libro ‘Ho fatto gol’ scritto dallo stesso procuratore bresciano.
I due ospiti sono stati presentati dal presidente Bonino che ha salutato anche la Compagnia della stampa rappresentata da Ilaria Massetti e Nicoletta Rodella. Roberto Goffi, già vicepresidente della FIDAL Lombarda, ha iniziato poi la serata chiedendo a Cavalleri la scelta del titolo del suo libro: ‘innanzitutto grazie al Panathlon di Vallecamonica per l’invito e voglio subito dire che il mio libro è panathletico poiché si parla anche degli altri sport che ho amato nel corso della mia vita, calcio sì ma anche ciclismo, pugilato, atletica leggera. Fare gol vuol dire cogliere un obiettivo nello sport come nella vita, ho respirato calcio sin da bambino con un padre allenatore e dirigente da sempre e credo che il profumo del campo di calcio sia stata un’emozione che ho nel DNA da sempre’. E così attraverso le domande del giornalista Goffi l’ospite ha via via snocciolato storie, episodi, aneddoti della sua vita di Procuratore, dai primi passi ai colloqui con i più grandi presidenti del calcio italiano ed internazionale. E così prima la storia di Rino Gattuso da quando era tra gli Allievi del Perugia alla fuga ai Glasgow Rangers, poi Cristian Panucci, ‘che mi era stato presentato da Claudio Onofri dalla Primavera del Genoa’ e fu il primo giocatore italiano a vestire la maglia di una ‘grande’ europea come il Real Madrid’. Poi storie bresciane con l’amico Gigi Maifredi, dalla Real Brescia alla Juventus, ‘un uomo che non si è mai piegato alle esigenze del mondo del calcio, volle un annuale alla Juventus quando avrebbe potuto strappare un contratto almeno per tre anni ma lui voleva essere scelto per i risultati sul campo. Portò alla Juve il gioco a zona e la prima partita fu una sconfitta 5 a 1 con il Napoli e con i primi mugugni da parte di alcuni giocatori’.
Poi ancora il colloquio con Cragnotti, padrone della Lazio dopo esser passato da Zoff, presidente biancoazzurro per i contratti di Negro e Favalli e ‘lì decisi dopo notti di riflessione e colloqui con i giocatori di lasciar decidere a Cragnotti le cifre dei contratti sapendo che l’imprenditore laziale aveva sempre a che fare con cifre miliardarie e anche lì mi andò bene perché strappai davvero contratti importanti.’ E così la serata è andata avanti con il botta e risposta tra giornalista e ospite con cenni ai 14 contratti di Marco Borriello, all’esemplarità dei gemelli Filippini, esempio unico di come attuare un pressing asfissiante sul portatore di palla, l’incontro con Helenio Herrera quando, dopo i fasti nerazzurri con l’Inter, fu allenatore per un anno con il Rimini prima di approdare in Spagna al Barcellona. Poi una digressione su altri sport con il ciclismo ‘con mio padre che fondò una società ciclistica e provai l’emozione di stare su un’ammiraglia a seguire alcune gare’, il pugilato con i match di Sante Amoni, Mazzinghi, Loi, Benvenuti. Tornando al calcio ancora le trattative con Berlusconi quando Panucci passò dal Genoa al Milan, ‘era il 1994 e seppi dallo stesso presidente della sua volontà di ‘scendere in campo’, anche se al momento non capii bene cosa intendesse’. E infine due ricordi per due autentici personaggi, per diversi motivi, del calcio italiano, entrambi giocatori del Lanerossi Vicenza: Ezio Vendrame il primo ‘un personaggio strano per il calcio di allora, uno stravagante ma umano, serio, umile’, e l’altro l’indimenticabile Paolo Rossi ‘che vidi a Brescia in una partita delle Rondinelle con il Vicenza, tanto mi impressionò in campo quanto invece lo vidi piccolo, minuto, timido in borghese durante le interviste’. Quindi le domande dei soci, il rapporto tra gli Oratori e le società sportive che ‘rapiscono’ i bambini dagli oratori ‘in effetti il bambino dovrebbe prima divertirsi che non essere legato a schemi e risultato, sottolinea anche le aspettative dei genitori’, il futuro del calcio italiano e la figura del procuratore non sempre vista in positivo ‘il calcio va dove ci sono i soldi e i comportamenti dei procuratori non sempre sono etici, ma questo succede nella vita di tutti i giorni’, ‘il calcio italiano finché darà spazio totale agli stranieri, ormai l’80% delle rose delle squadre, non può avere futuro in Europa e nel mondo, bisogna investire sui settori giovanili con i giocatori italiani’, ‘è pura fantasia che i procuratori decidano le formazioni sulla base delle presenze dei propri assistiti’. La prossima Conviviale sarà mercoledì 29 giugno a Montecampione ospiti del Tiro a Volo Lovere.
Ultimo aggiornamento:
06/06/2022 00:54:05