La cessione a titolo gratuito da parte dei cacciatori sarà monitorata da un apposito sistema di tracking, mentre la legge stabilisce anche un sistema di controlli per garantire la tracciabilità della selvaggina, secondo quanto stabilito dalle normative europee, ai fini di garantire la sicurezza alimentare ai consumatori nel rispetto delle norme sanitarie. Oltre a quelle previste dalle norme statali, il progetto di legge introduce ulteriori sanzioni amministrative da 500 a 1.500 euro in caso di violazioni di quanto previsto dal testo normativo.
Il proponente e primo firmatario Floriano Massardi ha sottolineato come con questa legge, molto attesa in particolare dai Comuni bresciani e bergamaschi, ci sia ora l’opportunità di sostenere la filiera agroalimentare e il settore della ristorazione. Secondo il primo firmatario questo provvedimento potrebbe creare una rete virtuosa tra il settore della caccia, il mondo agroalimentare e della ristorazione, l’offerta turistica e culturale, adeguandola alle nuove tendenze del turismo di prossimità.
Ai lavori del Consiglio regionale e alla discussione del progetto di legge hanno assistito questa mattina nei posti riservati al pubblico sindaci e amministratori locali di oltre 60 Comuni bresciani.
Lo spiedo bresciano fa parte di un’antica tradizione lombarda, come raccontano numerose testimonianze storiche. Ne parla Stendhal all’inizio dell’Ottocento nei suoi “Diari”, mentre il pittore bresciano Angelo Inganni nel 1870 lo raffigura in un dipinto di una donna intenta a prepararlo. Allo spiedo bresciano dedica un verso della poesia San Martino Giosué Carducci: “Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar”.