La digitalizzazione deve semplificare i processi e non complicarli, ma occorre organizzarla con chiarezza e coerenza. Non è possibile avere innumerevoli piattaforme per l’inserimento dei documenti e dei dati”, afferma il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi.
A dar vita alla denuncia delle due rappresentanze è stata una lettera inviata dal Ministero degli Interni, a più di quattromila Comuni in tutta Italia, i quali avevano fatto richiesta per l’ottenimento del finanziamento 2020-2021 legge 160/2019 della norma Fraccaro, nate per sovvenzionare interventi di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile.
Secondo l’organo di Stato la richiesta non sarebbe stata accettata a causa dell’invio scorretto dei dati da parte delle amministrazioni comunali. La risposta ha provocato una vera e propria rivolta dato le gravi ripercussioni che avrebbe provocato. Infatti, solo nel bresciano tale recesso avrebbe causato la perdita di quasi undici milioni di euro. Parrebbe che il ministero abbia in seguito ritirato la revoca, chiedendo ai Comuni la reintegrazione dei dati mancanti, secondo le due realtà di rappresentanza il caso sussiste e chiedono l’uniformazione delle piattaforme per la gestione delle pratiche della pubblica amministrazione.
La problematica, infatti, non coinvolge solo la richiesta dei fondi Fraccaro, ma pesa su numerosi iter burocratici, tanto che nello stesso Pnrr è stato necessario l’inserimento di una mission dedicata alla semplificazione dei processi attraverso la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. “Ma anche nell’applicazione delle mission occorrono coerenza e strategia. In varie audizioni sono state avanzate proposte concrete per la realizzazione di una piattaforma unica, le quali evidentemente non sono ancora giunte ad una fase avanzata di progettazione”, dichiara il presidente dei Costruttori edili bresciani, concludendo con un inciso “Se questi sono i presupposti, come pensiamo di portare a termine nei tempi previsti le mission del Pnrr?”.