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Darfo Boario, il PD lancia la sfida sulla sanità lombarda: "Modificare la legge 23 e potenziare i servizi territoriali"

Darfo Boario - Parte dalla Valle Camonica la proposta del PD bresciano e del gruppo consiliare PD in Regione Lombardia per modificare la legge 23/2015. Questa mattina - alla presenza del segretario provinciale del PD, Michele Zanardi, del segretario di zona del PD, Pier Luigi Mottinelli, del consigliere regionale Gian Antonio Ghirelli, e del sindaco di Darfo Boario Terme (Brescia), Ezio Mondini - è stata presentata nella sala Liberty della Terme di Boario la proposta per modificare la legge sanitaria lombardi che - come dimostrato nell'emergenza Covid-19 - presenta lacune.


Mondini - Mottinelli - Girelli - Zanardi - GdvIl PD di Valle Camonica, guidato da Pier Luigi Mottinelli, insieme al PD Brescia e al Gruppo Consiliare PD Regione Lombardia, sta lavorando per tradurre in proposte concrete una serie di riflessioni in materia sanitaria rispetto alla legge regionale 23/2015 che, nel corso della sua applicazione, ha manifestato evidenti lacune sulla presenza della medicina territoriale, evidenziate in modo drammatico durante l’emergenza Covid (nella foto da sinistra Mondini, Mottinelli, Girelli e Zanardi).


A breve finirà il periodo di sperimentazione quinquennale e la Regione dovrà confrontarsi con il Ministero della Sanità, esprimendo una valutazione in merito, che dovrà assolutamente tenere conto di tutte le carenze e gli errori di programmazione della legge, per predisporre le necessarie modifiche.


“Per la Val Camonica – ha dichiarato Mottinelli - diventa necessario analizzare l’esperienza di ATS della Montagna, e in generale il sistema complessivo delle Agenzia di Tutela della Salute, per comprendere se ha rappresentato un momento di crescita o, come riteniamo, di involuzione del sistema sanitario territoriale ed evidenziare le modifiche da introdurre per garantire ai cittadini una qualità di servizi dignitosi e rispettosi dei loro diritti”.


Il PD vuole partire da un’analisi dei bisogni, per riuscire a sviluppare una seria programmazione degli interventi, una loro suddivisione territoriale e una vera copertura dell’intera valle. “Un lavoro capillare – ha sottolineato Mottinelli - da svolgere di concerto con tutte le realtà territoriali, strutture sanitarie, ATSP, RSA, terzo settore, OO.SS. e i Comuni per tornare a costruire percorsi condivisi, efficaci, capaci di intercettare e dare risposta ai veri bisogni”.


La storia della sanità camuna, a partire dalla nascita con la legge 15 del 1998 dell’ASL della Valle Camonica e Sebino con gli ospedali Edolo e Esine, è sempre stata nel solco di un’autonomia che ha dimostrato come meglio si potesse rispondere alle necessità e alle specificità della Valle. Questa autonomia, che aveva alcune caratteristiche uniche in Italia, è rimasta in vigore fino alla legge regionale 23/15. E’ stato quindi del tutto logico interpretare la nascita di questo nuovo assetto come innaturale dopo 17 anni di un’autonomia che nel tempo aveva dato risultati apprezzabili sotto molti punti di vista. Innestato su un valoriale rapporto
di sistema con Azienda Territoriale dei Servizi alla Persona, Terzo Settore e RSA.


Pd - Boario- sanità - GdvIl Segretario Provinciale PD, Michele Zanardi, commenta: “Il Partito Democratico è da tempo protagonista in termini di critica dell’esistente e proposta di un sistema alternativo.

Il Pd bresciano e quello lombardo da anni sono impegnati in una campagna di ascolto capillare sul territorio, attraverso convegni, raccolte firme e strumenti web come la piattaforma “PD la Tua” che ci ha permesso di raccogliere istanze e proposte diffuse. Nella valutazione della legge 23 e dello stato della sanità lombarda nel suo complesso, il primo passaggio è l’ascolto di tutte quelle realtà che di servizi alla persona si occupano quotidianamente. Ascolto troppo spesso negato dal governo lombardo. Non c’è nulla di più controproducente per una macchina complessa come quella sanitaria, della mancanza di riferimenti precisi e di coordinamento. Quello che conta anche in realtà come quella della Valle Camonica, è che ci siano strutture a supporto dei cittadini, soprattutto più fragili come gli anziani, con presenza continua di medici e infermieri, ma anche con un investimento reale nella telemedicina. Negli anni, i distretti sanitari sono invece stati via via indeboliti, contrariamente a quanto promesso. Non si tratta di creare nuove realtà, si tratta bensì di riorganizzare e mettere in sistema ci che già esiste, ma va fatto lavorare sinergicamente”.


La tragica vicenda del Covid-19 - ha dichiarato il Consigliere regionale Gian Antonio Girelli - ha evidenziato tutte le carenze della legge sanitaria regionale, già più volte evidenziate. Aver smantellato la medicina territoriale, non aver rafforzato e valorizzato la rete ospedaliera diffusa, non aver inserito nella capacità di offerta la potenzialità di strutture come le Rsa, di fatto ha reso pressoché impossibile fronteggiare il virus sul territorio, con le conseguenze che tutti conosciamo. Ora la necessaria riforma, sia per quanto accaduto sia perché scade il periodo di sperimentazione, deve portare a un radicale cambiamento, dove la persona torna al centro dell’azione politica, la sua salvaguardia, la sua cura sono le finalità sulle quali costruire e impostare la programmazione. A cominciare dalle zone che manifestano maggiori difficoltà: le zone montane. Va fatta un’analisi attenta dei bisogni, per poi attivare un confronto vero con tutti i soggetti interessati, restituendo ai sindaci un ruolo vero e riconosciuto, indispensabile per costruire le soluzioni. Questo è quanto il PD intende fare”.


Esine - ospedale Valle Camonica GdvOggi si può esprimere un giudizio buono sul sistema sanitario camuno per i presidi ospedalieri di Esine e Edolo. Va però sottolineato come, a differenza di altre zone della provincia, non essendoci possibilità di scelta tra pubblico e privato, ci sia bisogno di un rafforzamento complessivo, che abbatta le liste di attesa.


Non si può non rilevare le criticità per quanto riguarda i presìdi sanitari territoriali, ovvero i poliambulatori pubblici di Cedegolo, Breno, Darfo e Pisogne, che rappresentano invece i caposaldi, con Medici di Medicina Genarale e ADI della medicina sul territorio, che vanno potenziati.


Su questo tema l’onorevole Marina Berlinghieri dichiara: “Una ATS come quella della Montagna, in una revisione delle competenze e in un ridisegno della geografia che fino ad ora è stata data alla sanità camuna, non può continuare e la ASST della Valle deve tornare con il polo culturale e professionale bresciano, interagire con il mondo universitario e con le eccellenze della città, creando sinergie che potranno risollevarla”.


“La riforma non attuata della legge Delrio – ha concluso Mottinelli - ci ha consegnato un territorio provinciale con un’unità storica e culturale diversa da come sono state pensate e strutturate le ATS, non tanto quelle sovraprovinciali, quanto quelle che hanno visto azzonamenti, con scorporo di interi territori verso nuovi contesti avulsi dalle connotazioni usuali: guardo all’ATS di Montagna, sottolineando che la Valle Camonica, per peculiarità e conformazione geografica, debba ritornare all’autonomia sanitaria, che già aveva guadagnato dal 1998, ma non può prescindere dal contesto scientifico e universitario dell’eccellenza sanitaria bresciana”.

Ultimo aggiornamento: 08/08/2020 13:57:24
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