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Concessione idroelettriche, scontro tra Lega Nord e PD. L’onorevole Caparini: “Scippato il territorio camuno”

mercoledì, 6 aprile 2016

Esine – Le battaglie di difesa del territorio e sui vantaggi delle concessioni idroelettriche proseguono. L’ultima querelle è sulla decisione del governo di “accentrare” le scelte in materia, penalizzando le comunità locali.  Centrali idroelettriche

E sull’argomento rinfocolano le polemiche tra Lega Nord e PD: “Ancora una volta il Partito Democratico si conferma specialista nel gioco delle tre carte. Mentre i suoi esponenti locali, a parole, si ergono a difensori del territorio e delle risorse della montagna, a Roma il governo Renzi si è schierato palesemente dalla parte dei grandi concessionari impugnando le leggi con cui Regione Lombardia aveva già introdotto modalità e forme di compensazione per lo sviluppo dei territori interessati dallo sfruttamento idroelettrico”,  lo afferma Donatella Martinazzoli, consigliere Regionale della Lega Nord commentando le dichiarazioni del Presidente della Provincia di Brescia in tema di concessioni idroelettriche.

Il presidente della Provincia di BresciaPierluigi Mottinelli, aveva dichiarato: “Sono i territori montani – i Comuni e le loro Unioni – i destinatari delle risorse che le imprese dovranno versare come corrispettivo a seguito dell’utilizzo di acqua per produrre energia elettrica da grandi invasi delle aree alpine e appenniniche. Lo prevede un articolo del disegno di legge sull’acqua pubblica, in discussione alla Camera dei Deputati”.

L’onorevole Davide Caparini, segretario di Presidenza della Camera dei Deputati va oltre:  “Il PD continua a prenderci in giro. Col federalismo idrico avevamo portato i proventi dello sfruttamento dell’acqua sul territorio. A colpi di decreti Renzi ha cancellato tutto riportando poteri e vantaggi al centro. A leggere le dichiarazioni è evidente che alcuni esponenti del PD o hanno sbagliato partito o non leggono la Gazzetta Ufficiale”.



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