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Alluvione a Niardo: ristori in ritardo, appello del sindaco

In un documento Niardo, Braone, Losine e Ceto, sollecitano Regione Lombardia

NIARDO (Brescia) - Appello per i ristori alla comunità di Niardo e sostegni anche a Braone, Losine e Ceto che hanno subito danni dal maltempo nel 2022.

Il sindaco di Niardo Ivan Markus e gli amministratori degli altri tre Comuni, ha prediposto un documento sulle criticità e sui mancati ristori post alluvione 2022 e inviato il documento a Comunità Montana di Valle Camonica, Provincia di Brescia e Regione Lombardia. Il documento evidenza tre misure fondamentali necessario per i quattro Comuni - Niardo, Braone, Losine e Ceto - e ricorda che le conseguenze dell'alluvione del luglio 2022 sono per i Comuni che ha avuto minor entrate e deve quindi rivedere i programmi delle opere pubbliche.

"Oggi - si legge nel documento - a tre anni dall’evento, come amministratori, chiediamo che vengano messe in atto tre misure fondamentali e che tali misure procedano parallelamente. La prima misura consiste nel garantire la sicurezza del territorio e di quanti vi risiedono ed esercitano le loro attività. E’ importante garantire la sicurezza anche di chi vi transita: la sinistra orografica del fiume Oglio, interessata dall’esondazione, è attraversata dalle reti nevralgiche della viabilità valligiana, quali la statale 42, la strada provinciale e la ferrovia".

"Chiediamo che Regione Lombardia, che è l’ente competente del reticolo idrico principale - aggiungono - proceda speditamente, mettendo a disposizione risorse per le progettazioni e il completamento delle opere di ingegneria idraulica previste dallo studio idraulico e di modellazione delle colate. E’ indispensabile, nel più breve tempo possibile, ridisegnare gli alvei dei torrenti RE, Cobello e Fa, realizzare le piazze di deposito a monte della superstrada, risolvere l’interferenza con il canale idroelettrico e potenziare le briglie idrauliche. L’insieme degli interventi necessari prevedono un impegno importante sia dal punto di vista delle opere sia degli investimenti economici, indicativamente sono 5 lotti per oltre 100 milioni di euro, ma è indispensabile; tutto ciò che al momento è in fase di realizzazione, sarà, infatti, completamente funzionale solo una volta completate tutte le opere previste. Solo allora i nostri cittadini e le nostre imprese potranno riacquisire buona parte di quella serenità, ormai perduta, che ha lasciato un segno indelebile in tutta la comunità. Ogni temporale porta momenti di apprensione; lo sguardo di tutti è sempre rivolto verso i monti a scongiurare l’ennesima tragedia".

Il completamento delle opere garantirà sicurezza anche a chi transita in Valle, per ora ancora esposto a un pericolo reale. Il progetto di rinnovamento in atto sulla rete ferroviaria, con l’impiego di ingenti risorse e che avrà una risonanza positiva a livello nazionale, a beneficio della Valle Camonica, per la tecnologia impiegata, impatta però con la fragilità di un territorio che necessita a sua volta di importanti risorse per essere messo in sicurezza. In sintesi, i tre torrenti di Niardo sono anche un problema della Valle.

"Siamo certi che le capacità e la volontà di dialogo dimostrate dai funzionari Ministeriali del dipartimento di protezione civile, dai tecnici di Regione Lombardia, della Provincia di Brescia e della Comunità Montana di Valle Camonica contribuiranno a contenere i tempi di realizzazione di un’immensa opera che è solo nella
prima fase di realizzazione - aggiunge -.
I cambiamenti climatici in atto ci impongono di non indugiare oltre e di non rifugiarci nel disarmante tecnicismo.
Ad integrazione del sofisticato sistema di allerta che monitora i nostri bacini idrografici, di recente, come amministrazione comunale, stiamo implementando i già esistenti sistemi di avviso acustico, luminoso e avviso sms con un nuovo sistema di chiamata vocale; questo per essere più incisivi e tempestivi nel mettere
in sicurezza i nostri concittadini e le attività site sul nostro territorio comunale".

La seconda misura che il Comune di Niardo chiede riguarda gli indennizzi che tardano ad arrivare: per permettere ai cittadini di poter rientrare nella propria abitazione o ripartire con la propria attività, erano previsti, nell’immediato dopo alluvione, i ristori: 5.000 euro per le famiglie e 20.000 euro per le imprese. Solo in pochi, però, hanno potuto usufruire, in toto o solo in parte, di questi ristori ed erogati solo nel 2023 a causa di un regolamento stringente che ha minimizzato l’aiuto promesso.

"Famiglie, imprese e cittadini - si ricorda nel documento - attendono da tre anni i veri indennizzi, contributi importanti per sostenere chi ha subito danni e che deve o ha dovuto anticipare risorse proprie per ripartire. Una ferita dolente, ancora aperta! Confidiamo, e stiamo sollecitando, che l’iter di ricognizione prospettato non si dilunghi oltre, in passaggi burocratici tra Ministero e Regione, e che il prossimo 2026 sia conclusivo e, soprattutto, con degli indennizzi soddisfacenti".

La terza misura riguarda la rigenerazione dei comuni colpiti e in particolar modo del comune di Niardo che risulta essere quello che ha subito i danni maggiori. Le importanti opere messe in atto, a seguito dell’alluvione del 1987 e previste dalla legge 102/90 “Legge Valtellina”, hanno consentito di mettere in sicurezza il territorio di Niardo da successivi eventi alluvionali. All’epoca erano state realizzate opere quali: la regimazione idraulica dei torrenti nel centro abitato e la realizzazione di imponenti briglie idrauliche a monte che hanno retto ed evitato il peggio, ma non sono state sufficienti a contenere le colate detritiche del 2022, ben superiori a quelle del 1987.

La medesima legge ha sostenuto l’amministrazione comunale in importati opere di rigenerazione territoriale offrendo, di rimando, opportunità residenziali, imprenditoriali e servizi di vario genere. La stessa rinascita è stata azzerata nel luglio del 2022.

Lo stato di emergenza, riconosciuto dal Dipartimento di Protezione civile, e prorogato per un ulteriore anno, è stato propedeutico ad ottenere gli opportuni finanziamenti necessari alla realizzazione delle prime opere idrauliche, ma solo a quello. Il fatto che sia stato riconosciuto lo stato d’emergenza, fa comprendere la gravità delle ricadute sul territorio. Pertanto, l’amministrazione di Niardo necessita di risorse dedicate per poter rilanciare un territorio altrimenti destinato a collassare; i continui tagli sui trasferimenti statali colpiscono i bilanci comunali aggiungendo ulteriori difficoltà a quelle che già si sono dovute affrontare. Oltre metà del nostro territorio è bloccato dal PGT; sono consentite solo opere di manutenzione ai fabbricati fino a quando non sarà terminato tutto l’intero progetto idraulico di messa in sicurezza dei torrenti.

"La conseguenza - è la conclusione del documento - è che il gettito IMU, una delle più importanti entrate per la gestione amministrativa di un comune, ha subito un ridimensionamento. Inoltre parte delle aziende e dei cittadini colpiti dall’evento alluvionale, si sono trasferiti in altri comuni o sono in procinto di farlo. Anche questa emigrazione si traduce in costi per l’amministrazione e in disagi per imprese e cittadini.

Ci siamo visti costretti ad operare dei tagli sul bilancio andando a ridurre notevolmente, o addirittura azzerare, i finanziamenti ad alcuni servizi e i contributi concessi alle associazioni del paese, che sono fondamentali per la tenuta del tessuto sociale della comunità. Le difficoltà a far quadrare il bilancio si traducono anche nella mancanza di fondi per le progettazioni necessarie alla partecipazione ai bandi. La necessità di sostenere l’aumento di casi sociali ci ha portato ad una situazione di pre-dissesto finanziario. Nessun comune merita di finire in questa situazione, men che meno uno colpito da un’alluvione.

Niardo si trova in una condizione peggiore di quella del 1987, senza che sia stato previsto alcun aiuto. Rivolgiamo, pertanto, a tutte le parti politiche i consiglieri Caparini e Invernici e a tutti gli enti sovraccomunali, che ci sono stati vicini da subito, un accorato appello di sostegno nel difficile, ma non impossibile, percorso per richiedere allo Stato l’aiuto di cui il nostro territorio e i nostri comuni di Niardo, Braone, Losine e Ceto necessitano".
Ultimo aggiornamento: 11/07/2025 14:01:58
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