Gli esercenti pensano a forme di mobilitazione, sia dal punto di vista operativo con riaperture con formule "fai-da-te" che dal punto di vista economico con scioperi fiscali di vario tipo. La deadline fissata da molti è quella del 31 ottobre, oltre cui la chiusura dei battenti di diversi locali sarà realtà.
"Se intendono distruggere un intero settore, fatto di lavoratori e qualità culturali, allora ce lo dicano. A quanto pare il nostro settore non ha alcun valore", denuncia Barbara Zagami, vicepresidente Silb – Fipe Torino, l’associazione che a livello nazionale rappresenta il 90% del settore del clubbing, ai microfoni de La Stampa.