I costi delle attività di monitoraggio, ricerca applicata e conservazione sono coperti sia dalla Provincia autonoma di Trento che dal Ministero dell'Ambiente, in accordo anche la Regione Lombardia e la Provincia autonoma di Bolzano, gli altri due ambiti su cui si estende il Parco Nazionale.
In tema di comunicazione il Programma triennale continuerà a promuovere l’educazione orientata alla sostenibilità e alla formazione come strumenti indispensabili per rafforzare un legame positivo fra la popolazione e il territorio, per favorire la conoscenza dei valori naturalistici e storico-culturali, per orientare i comportamenti alla sostenibilità ambientale, e recuperare il patrimonio identitario delle comunità, oltre a favorire la crescita di un'identità comune di Parco Nazionale. Il territorio del Parco è il luogo privilegiato delle attività educative e formative e occasione per un apprendimento basato sull’esperienza.
Il Parco dello Stelvio è anche un'opportunità di sviluppo locale sostenibile, grazie all’approccio trasversale e integrato fra conservazione e sviluppo socio-economico quale strumento determinante per la competitività e l'attrattività del proprio territorio, nonché per la qualità della vita delle proprie comunità. “Il successo del Parco e l'accettazione dello stesso da parte delle popolazioni locali - aggiunge l’assessore provinciale Tonina - passa anche attraverso il dialogo e la collaborazione con i settori produttivi coinvolti nella gestione, valorizzazione e promozione del territorio per contribuire ad uno sviluppo socio-economico dei territori alpini all'insegna dell'uso sostenibile delle risorse, in modo da bilanciare gli obiettivi di tutela con le esigenze di sviluppo della collettività locale”. Un esempio è il rapporto con l'agricoltura estensiva, rispettosa della biodiversità e del paesaggio, promuovendone e sostenendone le attività, l'attenzione agli elementi dell'architettura rurale e del paesaggio tradizionale, peculiari delle comunità locali.
Il quarto, fondamentale, filone strategico è rappresentato dalla conservazione, manutenzione e valorizzazione del territorio. “Il Parco, nell'ambito delle proprie funzioni e attività, - sottolinea Tonina - riconosce alle politiche e alle azioni di conservazione una posizione fondante e primaria. Conservazione intesa nella sua accezione più ampia come insieme di azioni volte alla salvaguardia di specie e di habitat, a garantire gli equilibri e la connettività ecologica e i servizi eco sistemici e, in ultima analisi, a tutelare la biodiversità”.
Gli interventi
Coerentemente con gli indirizzi strategici, anche i finanziamenti sono rivolti alle quattro aree. Nel settore della ricerca, il programma triennale assegna risorse ai progetti di rinaturalizzazione del torrente Rabbies e alla Pineta di Peio Fonti (28 mila euro nel 2020), così al progetto Cervo (65 mila euro in tre anni), allo studio sugli effetti della predazione del lupo (30 mila euro) e al monitoraggio della Foresta di Frattasecca.
In comunicazione e divulgazione culturale, la parte trentina del Parco investirà oltre 300 mila euro nel 2020. I finanziamenti saranno dedicati all'educazione ambientale, al personale dei centri visita, guide ed accompagnatori, alla gestione dell’area faunistica, oltre alla stampa di depliant e alla cartellonista, a cui si aggiunge il piano di comunicazione.
Una cospicua parte di investimenti sul 2020, poco meno di 2 milioni di euro, è riservata alla conservazione, manutenzione e valorizzazione del territorio. Le squadre dei 27 operai stagionali si occuperanno della vasta rete sentieristica, della manutenzione di antichi manufatti (segherie veneziane, fonti termali, ricoveri) o della realizzazione di percorsi specifici (Il bosco degli urogalli a malga Talè di Peio) e della manutenzione di strade forestali. In appalto a ditte esterne sono due gli interventi rilevanti programmati per quest'anno: la realizzazione di passerelle sul torrente Rabbies (220 mila euro) e la ristrutturazione della foresteria di Rabbi Fonti. Oltre a queste vedranno la realizzazione una tettoia-magazzino per la Segheria di Cogolo e una nuova Sala didattica presso l'area faunistica di Peio, già finanziate a fine 2019.