Trento - Trecentonovantaduemila ettari, pari a quasi i due terzi dell’intero territorio provinciale. È un legame indissolubile, quello che unisce il Trentino ai propri boschi, la cui forza - segnata da evidenti cicatrici - è emersa concretamente in occasione di eventi terribili come la tempesta Vaia e l’epidemia da bostrico in atto. Un legame che si celebra oggi, 21 marzo, in occasione della Giornata internazionale delle foreste, istituita nel 2012 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. “I boschi hanno una funzione sociale, ambientale, paesaggistica ed economica. Sono una vera e propria risorsa, che la nostra comunità considera la propria seconda casa” osserva l’assessore provinciale competente Roberto Failoni, ricordando come le foreste abbiano anche uno scopo protettivo per la conservazione del suolo da erosione, oltre che rispetto a pericoli naturali come valanghe e caduta massi.
A 5 anni dalla tempesta Vaia, il Trentino porta ancora i segni della devastazione. Ma anche della “riconquista” del bosco. L’evento meteo di fine ottobre 2018 aveva causato 4 milioni di metri cubi di alberi schiantati su 20mila ettari, oltre a frane e smottamenti. È seguito l’attacco da parte del bostrico: il coleottero si è diffuso a partire dalle aree “ferite” e raggiungendo l’intero territorio provinciale dove gli alberi uccisi (in particolare piante di abete rosso) hanno raggiunto quota 2 milioni di metri cubi su 10mila ettari.