Trento - E’ Elisa Cattani la nuova segretaria provinciale trentina della Flai, la categoria che rappresenta i lavoratori e le lavoratrici del comparto agricolo e silvo-forestale, del Progettone e dell’industria alimentare e conta in provincia 2.600 iscritti. E’ stata eletta questa mattina dall’assemblea dei delegati e delle delegate con 21 sì e un astenuto. Con la sua elezione le donne alla guida delle categorie della Cgil sono la maggioranza. Sostituisce Maurizio Zabbeni.
Dopo la laurea in Scienza Forestali e ambientali a Padova, Elisa Cattani ha lavorato per anni con il Parco Adamello Brenta, occupandosi di divulgazione e attività didattica e promozione delle tematiche naturalistiche. Ha inoltre partecipato ad alcuni progetti europei sempre nell’ambito delle questioni ambientali e naturalistiche. Durante l’esperienza lavorativa al Parco è stata membro della RSA e successivamente delegata al direttivo provinciale della categoria. Dall’aprile 2018 si è dedicata a tempo pieno al sindacato assumendo il ruolo di funzionaria. In questa veste ha seguito tutte le questioni sindacali relative all’ambito silvo-forestale e agricolo. E’ membro dell’assemblea nazionale Flai e a gennaio di quest’anno è entrata nella segreteria provinciale della categoria.
Nella sua relazione la neo segretaria ha posto l’accento sull’importante impegno speso dalla categoria sul piano del contrasto al lavoro irregolare. Impegno che ha visto la costruzioni in Trentino, tra i primi territori a livello nazionale, della Rete del lavoro agricolo di qualità, ma anche della sottoscrizioni di importanti protocolli con istituzioni, forze dell’ordine e associazioni datoriali e la creazione dell’Ente Bilaterale dell’Agricoltura. Il tema resta una priorità per la categoria.
Ampia parte della relazione è stata dedicata anche alle questioni ambientali. Cattani ha chiesto un più incisivo intervento, anche a livello provinciale, “per la protezione del clima e per fronteggiare i danni da eventi atmosferici subiti da aziende e lavoratori, la creazione di misure di intervento strutturale che coinvolga i sistemi produttivi e sui prodotti, ma anche sulla tutela del lavoro e sul sostegno ai lavoratori, attraverso un welfare legislativo e contrattuale che possa intervenire in caso di crisi occupazionali legate a calamità naturali”.