Darfo - Il termine prefabbricazione è stato introdotto per la prima volta verso la metà dell'Ottocento, quando si iniziò a considerare il concetto di industrializzazione finalizzata al miglioramento dei processi costruttivi attraverso lo sviluppo di procedure innovative.
In seguito alla realizzazione delle prime costruzioni prefabbricate, fu subito chiaro il vantaggio legato alla scelta della prefabbricazione, giacché consentiva di risparmiare sui grandi volumi di costruzioni necessari per ricostruire le città nel dopo guerra. Tutto questo fu possibile anche grazie allo sviluppo dei macchinari di sollevamento delle strutture nei cantieri. Da quel momento in poi, la prefabbricazione venne impiegata in modo massiccio specialmente nelle costruzioni di massa.
Oggi, la prefabbricazione è ampiamente utilizzata nel settore edilizio, perché caratterizzata da numerosi vantaggi: i costi ridotti rispetto all'edilizia normale, i tempi brevissimi di realizzazione e consegna e la facilità logistica, giacché la prefabbricazione non richiede opere di scavo, o sbancamento ed è quindi meno dispendiosa dell'edilizia tradizionale. Sebbene i vantaggi della prefabbricazione siano innegabili, e le relative richieste in aumento, in Italia non vi è una vera e propria cultura del prefabbricato, anzi, queste strutture sono spesso considerate poco affidabili e di scarsa qualità.
Nell'immaginario comune, il prefabbricato non è altro che un container, o una costruzione in legno molto lontana dall'idea di stabilità e robustezza che un edificio dovrebbe suscitare. In realtà, le soluzioni prefabbricate moderne sono realizzate in cemento alleggerito con parti in legno, metallo o alluminio, scelti anche in base alle preferenze della committenza.
In una costruzione prefabbricata, alcune componenti vengono realizzate in cantiere e poi assemblate al resto della struttura sul luogo di destinazione della stessa, mentre altre parti vengono costruite secondo i metodi tradizionali.