CLES (Trento) - Dopo gli scioperi articolati di aprile, maggio e inizio giugno, in concomitanza con la visita del presidente giapponese Ebara al sito di Cles, e in aggiunta alle già 40 ore di sciopero da gennaio allo scorso 20 giugno per il rinnovo del contratto nazionale metalmeccanici, le lavoratrici ed i lavoratori di Cles hanno nuovamente incrociato le braccia per tutte le 8 ore per rivendicare un giusto rinnovo del contratto aziendale.
"EBARA PUMPS EUROPE, multinazionale giapponese che opera nel settore delle pompe da oltre 30 anni occupa 550 dipendenti nei 2 stabilimenti in Italia, più di 230 nello stabilimento di Cles oltre al personale precario, in alcuni casi con notevole anzianità.
Le lavoratrici ed i lavoratori di Ebara, con azioni autonome ed altre coordinate tra gli stabilimenti di Cles e di Gambellara nel vicentino, chiedono la riapertura del tavolo contrattuale per discutere l'aumento del salario, sia fisso che variabile, e il miglioramento della parte normativa.
Invece l'azienda, con le sue richieste, punta a ridurre i salari e non si vuole impegnare verso i lavoratori precari, non vuole riconoscere in modo adeguato il contributo dei dipendenti al buon andamento aziendale.
A Cles si sciopera anche contro il clima aziendale peggiorato da mesi a causa di comportamenti inadeguati di alcuni responsabili, i lavoratori chiedono rispetto". Fiom-Cgil del Trentino, unitamente ai lavoratori e alle lavoratrici Ebara P.E. proseguiranno le iniziative di lotta, assieme ai colleghi di Vicenza, fino alla riapertura di una vera trattativa.