Pellizzano (Trento) - In
Val di Sole il
Sentiero delle Volte è stato recuperato come passeggiata turistica insieme ai suoi muretti a secco: dal 2018 questa arte dei territori rurali è stata riconosciuta
Patrimonio mondiale Unesco. Grazie al contributo del PNRR “Termenago, la rinascita di un borgo” sono stati recuperati alcuni muretti a secco e reso accessibile tutto il sentiero.

Da via di servizio delle popolazioni, che da oltre mille anni lo hanno utilizzato, a passeggiata turistica. Da Pellizzano si sale a Termenago, attraversando bosco e radure. Il sentiero attraversa una costa molto panoramica da cui si vede tutto l’altro versante della valle e sarà utilizzato anche per spettacoli di teatro itinerante sfruttando appieno allievi e maestranze che escono dalla Accademia di teatro nata grazie al PNRR.
I muretti a secco si trovano lungo il percorso, che è stato ampliato riportandolo alle probabili dimensioni originarie: il bosco infatti lo aveva ridotto a una traccia non utilizzabile dai più. Un percorso solo pedonale a vantaggio del nuovo turismo attivo, a ritmi lenti, open air, per un nuovo modo di fruire il territorio: turismo meno impattante, silenzioso, senza cementificazione ulteriore.
"A breve verrà inserito nell’offerta turistica dell’APT della Val di Sole, partner del PNRR - conferma la
sindaca Francesca Tommaselli (nella foto) -
e la valorizzazione dell’arte dei muretti a secco tanto diffusa in passato rientra in quel Patrimonio immateriale che l’Unesco ha decretato alcuni anni fa. Un’arte un po’ dimenticata, che abbiamo voluto recuperare per rendere i muretti stabili e il sentiero di primavera accessibile. Una testimonianza della vita millenaria di montagna che dal 1203, ma sicuramente anche prima, è in scena a Termenago. Il sentiero è sempre stato utilizzato dalla popolazione perché si trova nella zona soleggiata e già a febbraio si comincia a venire a passeggiare per godere il primo sole dopo l’inverno: è il primo sentiero che fa venire voglia di primavera!".
Termenago, il paese dei siori
Nel Medioevo Pellizzano era un centro di commercianti e contadini mentre a Termenago vivevano i signori, era un posto pieno di sole e lontano dal traffico del commercio. Ci racconta Lorenzo Pedergnana, che ha partecipato alla stesura del PNRR ed è molto attivo nella Valle oltre a conoscerla a fondo: «Le signore lo facevano per andare a fare la spesa, Fino a 60 anni fa, le donne scendevano da Ortisè e venivano a Pellizzano a comperare magari sacchi di farina, che si caricavano sulla schiena e risalivano verso il suo paese, si fermavano in osteria e si bevevano un liquore dolce per darsi forza e i bambini scendevano con la slitta per andare alle scuole medie»
Anche il Sentiero delle Volte entrerà a far parte del Museo Diffuso di Pellizzano, un portale che permette al visitatore di immergersi nel territorio attraverso contenuti multimediali, accessibili, semplicemente scansionando i QR-code distribuiti nei vari punti di interesse.
Da cultura agricola a offerta turistica
Una volta ogni muretto a secco serviva per creare il piano per la coltivazione su un terrazzamento e si coltivava frumento, orzo, segale, fino agli anni ’50 e ’60, anni in cui questi terrazzamenti furono abbandonati, anche per il cambio dell’economia della Valle. Il Sentiero delle Volte, oltre che come sentiero di collegamento, era utilizzato come sentiero di accesso ai terrazzamenti, perché questa zona era coltivata, adesso il bosco ha ripreso terreno, ma nell’antichità c’erano almeno dieci livelli e da Mezzana fino a Ossana era tutto un terrazzamento: all’epoca della coltivazione c’era un panorama diverso da adesso, nel momento della maturazione del grano le coste erano color oro, il giallo intenso del frumento. Poi il bosco ha preso possesso della costa della montagna, anche perché con le tecnologie di oggi sarebbe davvero scomodo coltivare i terrazzamenti.
Una delle particolarità del Sentiero delle Volte sono i muretti a secco. I muretti a secco hanno una tecnica molto complessa e la manutenzione è difficile, essendo solo pietra incastrata una sopra all’altra senza leganti, il recupero è molto costoso, quindi si è deciso di recuperare solo i muretti a secco per ripristinare il sentiero e poi saranno recuperati alcuni terrazzamenti attorno a Termenago, ma in una zona meno ripida, per riprendere coltivazioni particolari.