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Arcidiocesi di Trento, bilancio in attivo per 194 mila euro

Pubblicato il Rapporto 2024 con gli otto Enti collegati

TRENTO - Si chiude in attivo di 194.582 euro il bilancio 2024 dell’Arcidiocesi di Trento, come riportato nel Rapporto “La Chiesa per il territorio”, giunto all’ottava edizione. Oltre ad Arcidiocesi, il documento comprende anche i bilanci di otto Enti afferenti: Fondazione Caritas Diocesana, Seminario, Fondazione Fraternitas, Casa del Clero, Museo Diocesano Tridentino, Vita Trentina Editrice, Fondazione Causa pia Battisti e Collegio Arcivescovile. Per la prima volta, il Rapporto presenta inoltre un quadro aggregato dei rendiconti parrocchiali, offrendo una fotografia dei bilanci 2023.

Il risultato economico di Arcidiocesi, in calo rispetto al 2023, deriva da ricavi pari a 11.026.766 euro, costi per 10.832.185 euro, imposte sul reddito per 363.219 euro e imposte sugli immobili pari a 258.804 euro.

I ricavi complessivi registrano una diminuzione di 1.627.810 euro (-12,9%), dovuta principalmente alla componente immobiliare (-60%), che l’anno precedente aveva beneficiato di una plusvalenza di 2.345.296 euro legata alla vendita di un cespite a Trento.

Nel dettaglio, la composizione dei ricavi è così distribuita:
  • ricavi finanziari: 26,2%,
  • contributi CEI: 18,4%,
  • gestione patrimonio immobiliare (affitti, recuperi spese, plusvalenze): 15,7%,
  • contributi da privati ed enti: 12,2%,
  • altri ricavi: 12,8%,
  • contributi pubblici su immobili (crediti fiscali da ristrutturazione): 8,9%,
  • tasse diocesane e attività pastorali: 5,8%.
I costi complessivi diminuiscono di 519.675 euro (-4,6%) rispetto al 2023, anno che aveva risentito di incentivi all’esodo per personale dimissionario. Il costo del lavoro rappresenta il 25,6% dei costi totali (al netto dei contributi erogati ad altri enti per attività pastorali che ammontano a 2.606.902 euro, di cui circa 2 milioni derivanti dai fondi dell’8xmille ricevuti nell’anno).

Situazione patrimoniale
Le immobilizzazioni, al netto degli ammortamenti, costituiscono il 78% del totale attivo, pari a 117.985.908 euro.
Di queste:
  • 28,5 milioni (in linea con il 2023) sono relativi a terreni e fabbricati strumentali,
  • 24,6 milioni (+2%) a terreni e fabbricati non strumentali.
Le immobilizzazioni finanziarie ammontano a 37 milioni di euro (+24%), di cui oltre 35 milioni sono legati alla partecipazione del 29,97% nel capitale dell’Istituto di Sviluppo Atesino (ISA).
Il patrimonio netto dell’Arcidiocesi sale a 90.411.100 euro, registrando un aumento del 16% rispetto al 2023, grazie anche alla devoluzione del patrimonio dell’Associazione Trentina Assistenza Clero (ATAC), cessata lo scorso anno, di cui Arcidiocesi ha assunto gli obblighi verso i sacerdoti già soci della stessa, iscritti in un apposito fondo di bilancio.

Le parole dell’Arcivescovo
Nell’introduzione al Rapporto, l’arcivescovo Lauro Tisi sintetizza con tre parole chiave – discernimento, equilibrio e coerenza – lo stile con cui la Chiesa di Trento intende gestire i propri beni. In un contesto di crescente sfiducia verso le istituzioni, la Chiesa deve “adottare – afferma Tisi – criteri che garantiscano chiarezza, accessibilità e controllo, perché “la trasparenza non è un’opzione accessoria, ma una forma di testimonianza”.
Monsignor Tisi ricorda, oltre alla pubblicazione per la prima volta di un quadro aggregato dei rendiconti delle parrocchie sul territorio, l’importante cambiamento dallo scorso ottobre con il passaggio di consegne nel ruolo di Economo diocesano tra Claudio Puerari e Marco Merler.

La relazione del nuovo Economo diocesano
Nella sua relazione, Merler evidenzia come gli ultimi due esercizi siano stati “significativamente influenzati da componenti positive straordinarie e non ricorrenti”: alla citata plusvalenza immobiliare del 2023 si aggiunge, nel 2024, un “dividendo straordinario pagato dalla partecipata ISA”.

Merler sottolinea l’importante lavoro svolto per garantire la sostenibilità di medio-lungo periodo delle attività diocesane, pur evidenziando la strutturale difficoltà di coprire i costi fissi con ricavi ricorrenti.

In prospettiva, l’Economo ritiene importante operare per:
  • una revisione dell’utilizzo e destinazione del patrimonio immobiliare, con nuovi investimenti di ristrutturazione;
  • l’avvio di iniziative per rendere più stabile la redditività del patrimonio finanziario;
  • lo sviluppo di attività di fundraising oltre i bandi pubblici, per rafforzare in particolare le azioni caritative della Fondazione Caritas e rispondere ai bisogni delle fasce più deboli.
Merler ribadisce, infine, l’importanza di offrire maggiori servizi alle parrocchie, anche tramite accordi quadro o convenzioni, in un contesto di progressiva riduzione di risorse umane e finanziarie.

Il quadro aggregato 2023 dei 481 Enti territoriali (principalmente parrocchie) evidenzia non a caso un deficit complessivo di 4,2 milioni di euro, legato soprattutto ai costi di ammortamento degli immobili utilizzati per scopi sociali e messi a disposizione delle comunità. In generale, si fa sempre più rilevante il contributo dei fedeli per garantire il mantenimento delle attività delle parrocchie.

La parte descrittiva
La sezione “Dentro il bilancio” documenta quest’anno l’apertura della nuova Mensa della Provvidenza in via Giusti a Trento, la cui gestione è stata assunta dall’Arcidiocesi dopo i Frati Cappuccini. Un ricordo speciale è dedicato al compianto don Mauro Leonardelli, anima della Mensa.

Completano il Rapporto la panoramica sulla distribuzione dell’8xmille caritativo e il quadro statistico dei sacramenti (Battesimi, Cresime, Matrimoni) e dei funerali nelle 450 parrocchie.

Il Rapporto 2024, edito da Vita Trentina, è disponibile online sul portale diocesano, comprensivo delle note integrative del bilancio di Arcidiocesi e degli Enti collegati.
Ultimo aggiornamento: 11/07/2025 16:15:31
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