In passato, Barbara Fusar-Poli/Maurizio Margaglio si erano fregiati dell’argento nel 2000 e dell’oro nel 2001; Federica Faiella/Massimo Scali avevano agguantato il bronzo nel 2010; Anna Cappellini/Luca Lanotte avevano conquistato il metallo più pregiato nel 2014.
Le medaglie complessive dell’Italia nella storia dei Mondiali salgono a 14, due delle quali arrivate in questo 2023. Va rimarcato come solo nel 2014, sempre a Saitama, il movimento azzurro avesse ottenuto più di un podio iridato nella medesima edizione.
Allargando lo sguardo a tutte le discipline del ghiaccio, il 2023 si sta rivelando un annus mirabilis. Mai, prima d’oggi, nella stessa stagione l’Italia si era fregiata di almeno due podi iridati in tre differenti ambiti. Le due medaglie di Saitama nel pattinaggio di figura si vanno, infatti, ad aggiungere alle quattro di Seul nello short-track e alle tre di Heerenveen nello speed-skating.
Infine, a puro titolo di curiosità, va rimarcato come Charléne Guignard (33 anni, 224 giorni) e Marco Fabbri (35 anni e 53 giorni) abbiano stabilito un singolare primato di longevità, diventando i pattinatori più navigati ad andare a medaglia nella danza.
L’altra coppia di danza azzurra, composta da Manni/Röthlisberger, ha archiviato la prima apparizione in un Campionato Mondiale sotto bandiera italiana con un 18° posto, confermando la posizione occupata dopo la Rhythm Dance.