Darfo Boario Terme - Giuseppe Saronni e gli iridati del 1982 alzano il sipario sui Campionati Italiani Giovanili di Darfo Boario Terme (Brescia). Da un lato la celebrazione dell’impresa di 40 anni fa, quando Beppe Saronni portò l’Italia sul tetto del mondo con la celeberrima sparata di Goodwood. Dall’altro il benvenuto della Valle Camonica alle 725 giovani speranze del ciclismo che domani - sabato 9 - e domenica 10 luglio animeranno i Campionati Italiani Giovanili di Darfo Boario Terme.
Questi due momenti hanno alzato il sipario sulla rassegna tricolore 2022, organizzata dall’AS Boario capitanato dal presidente Ezio Maffi (Nelle foto © Fabiano Ghilardi gli azzurri del Mondiale 1982 e la kermesse di skiroll).
Un evento che colorerà le strade della Valle Camonica, assegnerà sei maglie tricolori (sabato i tre titoli femminili, domenica i tre titoli maschili) e vuole essere un volano di promozione per il ciclismo, come conferma l’ospite d’onore della tre giorni tricolore, il campione del mondo del 1982 Beppe Saronni. "Quando ho parlato con Ezio avevamo due obiettivi: rivivere le emozioni del mondiale di Goodwood e gratificare chi ha reso possibile quell’impresa e dimostrare vicinanza ai giovani atleti, cercando magari di farli appassionare ancora di più a questo sport".
Il primo obiettivo è stato centrato: dei dodici azzurri protagonisti nel Regno Unito, dieci hanno risposto all’invito: assenti solo il ct degli Under 23 Marino Amadori (in Portogallo per gli Europei) e Bruno Leali, per impegni pregressi. "Pierino Gavazzi, Francesco Moser, Alfredo Chinetti, Giambattista Baronchelli, Palmiro Masciarelli, Roberto Ceruti, Moreno Argentin, Claudio Torelli e Silvano Contini hanno accolto con entusiasmo la proposta, dimostrando lo spirito di squadra dimostrato al mondiale di 40 anni fa", conferma Saronni. "Quando si possono schierare corridori del genere, è il gioco di squadra che fa la differenza tra il vincere la maglia e, magari, prendere una medaglia".
Maglie e medaglie che sono nei sogni degli esordienti e degli allievi iscritti al Campionato Italiano, a cui va il saluto e l’ammirazione di Saronni (che l’italiano lo ha vinto tra i professionisti ad Arezzo nel 1980).
"Il ciclismo non è mai stato uno sport facile e lo è ancora meno in questi anni: più distrazioni per i giovani, più pericoli sulla strada, non a caso, meno atleti", conferma Saronni.