VIGOLO VATTARO (Trento) - Cambia, almeno per questa volta, il percorso, ma non il fascino della «
Vigolana The Race», che in questa settima edizione, ha portato i
250 concorrenti sulla
Marzola, invece che sulla montagna che domina Vigolo Vattaro, dove si tornerà nel 2026. Ad imporsi è stato il gardenese Alex Oberbacher (La Sportiva), che ha bissato la vittoria di due anni fa, chiudendo i 12 km lineari del tracciato, con 1.200 metri di dislivello, in 1 ora 02’17” al termine di una bellissima battaglia con Alex Rigo (Malonno), staccato di soli 39 secondi all’arrivo. I due si erano superati nel corso della discesa verso il traguardo di Vigolo Vattaro, dove la gara aveva preso anche il via, ma alla fine ad avere la meglio è stato l’altoatesino. Ha completato il podio il trentino
Jacopo Traiano (La Sportiva), con il tempo di 1 ora 08’06”. Sesta posizione, invece, per il leader del 2024, il fiemmese
Francesco Zorzi (Cermis), preceduto da Enea Marzari e
Giacomo Spinelli (Runcard). Hanno completato la top 10
Eddj Nani (Skyrunning Adventure),
Simone Turrini (Atletica Trento),
Kevin Maniotti (Quercia Rovereto) e
Stefano Gretter (Atletica Trento). Anche quest’anno la gara era valida quale quarta prova del circuito Trentino Mountain Cup.
Per quanto riguarda la categoria femminile, a fare festa è stata un po’ a sorpresa, la campionessa di orienteering
Martina Palumbo (Atletica Clarina), che, al suo esordio nella disciplina dello skyrunning, ha portato a casa un successo pieno. Per un soffio, perché le è sempre rimasta alle calcagna la veronese C
amilla Spagnol (Team Km Sport), che dopo aver battagliato fino all’ultimo in discesa, ha tagliato il traguardo solo 15 secondi dopo la leader, rallentata da un leggero dolore alla caviglia accusato la mattina. Terzo posto per
Camilla Rech, che, dopo un promettente inizio di gara (prima donna e settima assoluta dopo mezzora di gara), ha dovuto accontentarsi del bronzo. Medaglia di legno per l’altoatesina
Ingrid Demanega (Runcard), quinta la padovana
Elisabetta Stocco (Bcn Triathlon).
Dopo lo sparo di inizio, premiati dal sole dopo una giornata di pioggia, i 247 runner in gara hanno imboccato il sentiero SAT E438 in direzione rifugio Marzola-Bailoni, a quota 1.622 m, dopo circa 0,7 km di leggera salita su asfalto lungo le strade del paese. Superata la località Prà Picol, luogo del primo ristoro, hanno imboccato la variante “Spigol”, che li ha condotti al rifugio.
Giunti in cresta, hanno raggiunto il sentiero SAT E412 e percorso la salita fino alla Cima Marzola Sud (1.734 m), per poi continuare lungo una veloce saliscendi fino alla località Sella della Marzola (1.692 m), dove hanno potuto rifocillarsi. Poi hanno seguito la deviazione sul sentiero E411 e poi su E411A, attraversando la località El Popo, o L’Omenet (1.650m), fino a La Marzola (1.738 m) seconda ed ultima cima del percorso. Un traverso rapido su single track apre la discesa, seguito da un tratto più tecnico e ripido attraverso le Terre Rosse. La pendenza si è fatta più lieve dopo La Polsa (1.427 m) fino ai Piani di Susà (1.200 m). I runner sono poi tornati velocemente in località Sabbionare percorrendo la strada forestale che attraverso i tipici Baiti, per poi ripercorrere le strade del paese fino all’arrivo in piazza Marzari.
Soddisfazione per il comitato organizzatore, che fa capo alla Vigolana Sky Team, che è riuscito a portare al via di questa “special edition” ben 250 concorrenti.
Le dichiarazioni
«È sempre bello vincere questa gara, alla quale tengo molto. – racconta Alex Oberbacher – Dopo il successo di due anni fa volevo ripetermi e ci sono riuscito, anche se Alex Rigo mi ha davvero impegnato fino all’ultimo. In salita avevo guadagnato un bel margine e pensavo di aver messo la vittoria al sicuro, poi però mi ha raggiunto e superato in discesa, in un passaggio scivoloso, dove non ho voluto prendermi dei rischi. A tre chilometri dall’arrivo ho dovuto quindi cambiare passo per chiudere al primo posto. Devo dire che anche questo percorso mi è piaciuto molto, non saprei scegliere fra Marzola e Vigolana… Comunque tornerò».
«Percorso più corto, ma molto divertente, - conferma Alex Rigo – in questa edizione. La pioggia aveva reso tutto più difficile, ma mi sono comunque preso dei rischi nella parte più tecnica in discesa e avevano pure pagato, ma alla fine Oberbacher ha fatto valere tutto il proprio talento. È un onore per me chiudere a ridosso da lui, dato che è uno dei miei idoli».
«La vicinanza a casa e i paesaggi dell’Alpe Cimbra mi hanno spinto a partecipare a questa gara, - afferma Martina Palumbo - benché io solitamente pratichi l’orienteering. Non ero agitata perché non sapevo cosa aspettarmi, ma dopo aver superato senza grossi problemi la salita, ho dato il massimo in discesa, lasciando le avversarie indietro. A quel punto ho solo guardato avanti. Ho pensato a me stessa, ho corso e mi sono divertita tantissimo».
«La gara si è decisa in discesa e io, purtroppo, a causa di un fastidio alla caviglia destra, ho avuto difficoltà nelle discese tecniche. - spiega Camilla Spagnol - Una gara così corta richiede il massimo fin all’inizio, cosa a cui mi sto abituando».