Valfurva (Sondrio) - "Gli ambientalisti e il buon senso hanno vinto": il lago Bianco al passo Gavia è salvo. L'Amministrazione comunale di Valfurva ha fatto dietrofront, dopo le proteste di associazioni e gruppi, con il caso che è arrivato al Parlamento Europeo.
Ieri ha preso una decisione con la delibera numero 35 che ha stralciato sia il progetto di captazione dell'acqua dal lago Bianco sia il pozzo in località Plaghera.
Decisiva è stata l’opposizione dell’Osservatorio Parco dello Stelvio, composto da Legambiente, Cai, Pro Natura, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano, Wwf, il coordinamento ha sostenuto la vertenza "per scongiurare la distruzione dell’ecosistema e abbandonare una strategia economica ormai fuori dalla storia, sollecitando tutti gli enti competenti, compreso il Parco dello Stelvio".
La parola fine è arrivata con una delibera della Giunta comunale di Valfurva, che ha stralciato le opere di presa d'acqua dal lago Bianco e di un pozzo con relativa elettropompa nei pressi della confluenza della roggia Plaghera con il torrente Frodolfo dalla convenzione in atto con la ditta operante.
"Con questo atto amministrativo chiude il capitolo della captazione delle acque del lago Bianco per l'innevamento delle piste da sci - afferma Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia - In questi mesi, con le associazioni dell'Osservatorio Parco dello Stelvio, abbiamo fatto le giuste pressioni agli enti interessati affinché si potesse arrivare a mettere la parola fine ad un intervento datato e sbagliato. Ora è necessario lavorare per il ripristino dei luoghi, per ridare nuova linfa ad un luogo unico nel suo genere. Per questo chiederemo al Comune di Valfurva, e ancor più al Parco dello Stelvio, di lavorare per arrivare in tempi brevi in questo senso. Un grazie va anche a chi della società civile ha sollecitato questo risultato".
Restano due i problemi aperti: ripristino del sito e i costi, "che non dovranno essere a carico delle collettività". Legambiente sorveglierà "sulla rinaturazione del sito e su una sua ulteriore conservazione e valorizzazione".
di Angelo Panzeri