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Celebrazione del cardinale Cantoni al Santuario di Tirano

Solenne cerimonia in occasione del 520° anniversario dell'apparizione delle Madonna a Mario Omodei

Tirano (Sondrio) - In occasione del 520°anniversario dell’apparizione della Beata Vergine Maria a Mario Omodei, avvenuta a Tirano il 29 settembre 1504 si è svolta una solenne celebrazione, presieduta dal cardinale Oscar Cantoni, vescovo della diocesi di Como che comprende anche la Valtellina, sul piazzale delle Basilica. Presenti centinaia di fedeli, autorità civili e militari, nazionali, tra cui, il ministro Giancarlo Giorgetti, il questore Sabato Riccio, il prefetto Roberto Bolognesi, il sindaco di Tirano Stefania Stoppani e amministratori di Tirano e dei Comuni valtellinesi.

"Anche quest’anno, nel 520°anniversario dell’apparizione al beato Mario - ha detto cardinale Oscar Cantoni - la nostra comune Madre ci raduna attorno a sé quali suoi figli e figlie amati, e noi tutti siamo accorsi qui, da ogni parte della Valtellina, per ascoltare la Madre di Dio, che ci trasmette le parole di suo figlio Gesù e ci invita: “fate quello che vi dirà”. È suo compito, quello di comunicare, di attualizzare e di aiutarci ad incarnare ciò che il Signore ci chiede. Maria ci aiuta a comprendere più facilmente il significato della Parola di Dio annunciata e a viverla nella nostra esistenza quotidiana con quella medesima adesione di fede che Ella ha usato nel corso della sua vita terrena".


"Lo Spirito Santo - ha proseguito - è continuamente all’opera dentro la storia degli uomini e distribuisce liberamente a ciascuno doni diversi, i più svariati, per cui ci arricchiamo gli uni gli altri per ciò che di originale e di unico ciascuno possiede. Nessuno può farsene un vanto come se il dono fosse esclusivamente suo e non provenisse dallo Spirito santo. Egli, infatti, consegna i suoi doni gratuitamente a chi vuole, purché siano poi messi a disposizione della utilità comune.
E a ciascuno di noi è dato di rallegrarsi, del tutto privi di gelosia, per i doni che gli altri possiedono, sentendoci felici se questi doni dello Spirito arrivano attraverso la mediazione degli altri e non sono dati direttamente a noi stessi. È un modo per sentirci tutti umilmente bisognosi gli uni degli altri, tutti interconnessi, per cui nessuno può fare a meno degli altri o del loro aiuto".

"Così le nostre ricchezze ricevute non sono un bene da vivere possessivamente a esclusivo nostro vantaggio - ha concluso -. Esse devono essere opportunamente condivise, così da poter costruire una vera fraternità, dove non c’è esclusione, né prevaricazione di sorta. Siamo chiamati infatti a costruire la cultura della fratellanza, promuovendo il bene da qualunque parte provenga, allontanandoci sempre più dal male così comune della indifferenza, che ci rende meno sensibili alle grida dei nostri fratelli. Maria ci aiuti a godere già fin d’ora del bene che gli altri costruiscono e manifestano ogni giorno attorno a noi e questo è il segreto per anticipare il paradiso, dove tutti gioiranno, ritenendo come proprio il bene che sgorga dall’impegno, dalla fatica e dalla creatività degli altri".
Ultimo aggiornamento: 30/09/2024 00:05:28
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