Sovere (Bergamo) -
"Passeggiate resistenti verso la Malga Lunga”, oltre
250 persone in cammino alla riscoperta dei
sentieri partigiani: presentata al pubblico l’installazione, lungo la parete del portico con la frase di
Italo Calvino “
La Resistenza rappresentò la fusione tra paesaggio e persone” e data del combattimento del
17 novembre 1944. È il primo risultato del progetto di riallestimento dell’area museale che si svilupperà nei prossimi mesi: ancora aperta la raccolta fondi.

L'iniziativa giunta alla terza edizione e organizzata dal Comitato Provinciale Anpi di Bergamo con la collaborazione delle Sezioni territoriali. Un evento pensato per ripercorrere i luoghi in cui i partigiani combatterono, furono feriti, catturati e fucilati per conquistare la libertà. C’è chi ha scelto di mettersi in marcia alle prime luci dell’alba, affrontando le 7 ore e mezza dello storico sentiero “Caslini” da Scanzorosciate, tra i più impegnativi e storici dell’intero percorso; chi ha preferito il “Tormenta”, un tracciato che da Endine Gaiano sale, attraversando boschi e passaggi ricchi di significato. Altri partecipanti e altre partecipanti ancora hanno optato per uno degli itinerari che da località diverse come Cerete Basso, Sovere, Forcella di Ranzanico, Valpiana, Monte Farno, Gandino, Peia, il rifugio San Lucio e San Lorenzo di Rovetta, si sono snodati lungo le diverse valli bergamasche, fino a convergere tutti verso la stessa meta: il museo-rifugio intitolato alla 53ª Brigata Garibaldi “13 Martiri di Lovere”.
"Le Passeggiate resistenti vogliono essere un’esperienza collettiva – afferma
Mauro Magistrati, presidente
Anpi Provinciale Bergamo -
un’occasione in cui le relazioni tra persone, comunità e territorio generano cambiamento e rafforzano il senso di appartenenza a una storia comune, quella della Resistenza. Il museo della Malga Lunga è animato anche di queste relazioni, di chi attraversa e abita questi luoghi. Camminare insieme verso un luogo simbolico come il cuore della Resistenza bergamasca, è un gesto di memoria e di cura.
Cura del territorio, della montagna, dei sentieri partigiani, del passato: perché attraversarli oggi significa anche restituire valore all’ambiente e al paesaggio che ci ospita, mantenendo vivi la storia e il ricordo di quel sacrificio».
Il programma ha proposto 17 differenti percorsi, che riprendono quelli illustrati nel libro “Passeggiate resistenti in Malga Lunga” di Roberto Cremaschi, coordinatore dell’evento: "L’iniziativa affonda le radici nell’esperienza del Sentiero Caslini, nato oltre vent’anni fa, che da sempre rappresenta un punto di riferimento per chi vuole riscoprire i luoghi e i valori della Resistenza. Da tre anni abbiamo ampliato questo impegno: oggi le escursioni hanno partenze da località diverse, rendendo la partecipazione accessibile a qualsiasi livello di preparazione. Le Passeggiate resistenti nascono dal desiderio di calpestare gli stessi sentieri percorsi dai Partigiani, di compiere i loro stessi passi, fisicamente e simbolicamente. Camminare permette, più di tante parole, di conoscere il territorio e le vicende della Resistenza: raggiungere luoghi come la Cascina Comando (oggi rifugio del CAI Valgandino) o il Campo d’Avene aiuta a interiorizzare la storia, a sentirla più vicina".
All’arrivo, ad attendere i camminatori e le camminatrici, oltre al ristoro della Sezione Anpi “G. Brasi” di Scanzorosciate, l’installazione commemorativa sotto il porticato, con la frase di Italo Calvino: “La Resistenza rappresentò la fusione tra paesaggio e persone” e i numeri, posti sulle otto colonne, a ricordo del combattimento del 17 novembre 1944. "È il primo risultato del progetto di riallestimento dell’area museale che si svilupperà nei prossimi mesi - spiegano Paola Boccalatte, curatrice del progetto, museologa e storica dell’arte, e Massimo Venegoni, architetto e museografo - Sarà riorganizzata anche l’area espositiva interna, uno spazio di 80 metri quadrati che accoglierà oggetti, immagini e parole su un lungo pannello in legno. Il lato verso valle sarà lasciato aperto per offrire una visione del paesaggio, accompagnata da poche citazioni. La parete opposta, “lato monte”, ospiterà infografiche, mappe e testi introduttivi. Gli oggetti storici saranno restaurati e protetti in vetrine, mentre un carosello a grandezza naturale di figure partigiane, tratte da archivi pubblici e privati, sarà disposto sul fondo della sala. Dall’alto scenderanno ulteriori pannelli di dimensioni ridotte a completare il racconto visivo".