Adro (Brescia) - Il festival itinerante di world music Etno-Tracce in Franciacorta prosegue domenica 22 settembre con l’evento clou di questa sesta edizione: il concerto, ad Adro, del contrabbassista francese Renaud Garcia-Fons. La serata sarà anticipata da una visita guidata ai resti del castello e alla chiesa di Santa Maria Assunta. Entrambi gli eventi sono gratuiti senza prenotazione. D
Domenica 22 settembre, ore 21
Adro, piazza dei Caduti (a fianco della parrocchiale)
RENAUD GARCIA-FONS
Il “Paganini del contrabbasso” per la prima volta in un travolgente solo
Per la prima volta nel Bresciano, il virtuoso contrabbassista francese Renaud Garcia-Fons, uno dei musicisti più influenti nell'ambito della world music. Utilizza lo strumento, da lui dotato di una quinta corda, sfruttando l’intera gamma di suoni ottenibili, dall’uso dell’arco fino al percussivo “pizzicato”.
Come compositore ha dato prova del suo estro esplorando i suoni del mondo, dall’Andalusia all’America Latina, dall’India al mondo arabo, ma sempre con una matrice prettamente mediterranea che a volte sfocia in alcuni rinvii alla musica di estrazione classica. La sua musica si libra tra scrittura e improvvisazione, un viaggio infinito in terre inesplorate che lascia sempre a bocca aperta.
Domenica 22 settembre, ore 18,30 – Adro, ritrovo alle 18,15 davanti alla parrocchiale
Visitia guidata ai resti del Castelli e Chiesa di S.M. Assunta
Per molti secoli il Castello di Adro è stato il fulcro del borgo con la sua struttura difensiva. Oggi, di quella struttura, è rimasto molto poco, ma nell’ ingresso monumentale, delimitato dal ponte levatoio (XIV sec.), rivive l’eco del tempo passato. Sempre lì, sulle pendici della collina, sorge la chiesa di Santa Maria Assunta, monumento nazionale. Un documento datato 12 gennaio 1456 attesta che monsignor Paganino di san Paolo, vescovo ausiliare, la riconsacrò a seguito di un fatto d’armi avvenuto durante la guerra fra Francesco Sforza e Venezia. La sua è una storia affascinante che parla di una torre franata a causa di un fulmine, e poi ricostruita, della presenza di sepolture gentilizie e di pregevoli affreschi