Provaglio d'Iseo (Brescia) - L'interesse sulla
Riserva Naturale Torbiere del
Sebino è aumentato grazie al grande lavoro svolto nell’ottica di una maggiore conservazione e di un beneficio reale alla biodiversità.
"Le associazioni ambientaliste, in un momento strano per fare polemica – afferma il presidente della Riserva Naturale Torbiere del Sebino,
Flavio Bonardi (nella foto) – accusano il sottoscritto, il consiglio di gestione, la comunità della Riserva e non per ultimo gli uffici, di non essere stati attenti al tema della biodiversità e dell’inquinamento. Ricordo che si tratta di problemi che esistono da oltre vent’anni in questo territorio e non sono nati nel 2024...ma a prescindere dalle responsabilità, mi permetto di evidenziare come invece, grazie alla collaborazione con i Comuni di Corte Franca, Iseo e Provaglio d’Iseo, oltre che alla Comunità Montana del Sebino e la Provincia di Brescia, si stia cercando di fare un progetto enorme di valorizzazione della Riserva in ottica di salvaguardia ambientale".
"In merito alle Lamette - aggiunge -
in questi cinque anni sono stati realizzati due nuovi canali di collegamento con il Lago, sono stati dragati e ripristinati due canali per garantire il ricircolo dell’acqua nell’area umida; sono stati raccolti e smaltiti circa 20 tonnellate di rifiuti. È stata predisposta una proposta di gestione che è in attesa di finanziamento da parte degli Enti competenti. L’Ente svolge ogni anno giornate di raccolta rifiuti con svariate associazioni, anche non territoriali, alle quali ahimè non hanno mai partecipate le sigle firmatarie del documento".
"Sono anni che l’Ente Riserva Naturale Torbiere del Sebino - continua - a
vora per il risanamento delle acque: questo lavoro ha portato al finanziamento di un’opera da 2,6 milioni di euro e gli uffici dell’Ente e di Acque Bresciane sono al costante lavoro per cercare di realizzare tutte le opere necessarie. È una problematica complessa che richiede impegno, confronto, collaborazione, studi, risorse da parte di tutti gli enti territoriali, non solo della Riserva, ma il lavoro sta procedendo e, mi permetto di sottolineare, non si tratta di poco. Ricordo che come Ente Riserva, abbiamo competenza solo all’interno dei nostri confini, ci viene un po’ difficile pulire tutti i rifiuti che vengono dal lago e depurare tutto ciò che proviene dal bacino.
Come soluzione immediata potremmo chiudere tutti gli scarichi e fare saltare tutti i tombini della fognatura, senza preoccuparci della sicurezza pubblica, ma credo che questo forse sia eccessivo...Oppure, come stiamo facendo, potremmo cercare di attuare soluzioni innovative per la risoluzione come ad esempio la realizzazione di uno studio di fattibilità per la copertura dei costi di NBS (Natural Based Solutions), infrastrutture verdi e approccio ecosistemico nel servizio idrico integrato di riferimento. Riteniamo che la soluzione a questi problemi si attui con la competenza e il confronto che caratterizza la gestione della Riserva e non tramite la futile critica".
"In merito ai visitatori - evidenzia Flavio Bonardi - saremo lieti di vedere lo studio di capacità di carico che hanno svolto le associazioni firmatarie per dire che la Riserva non può sopportare la presenza dei visitatori. Ci saremmo aspettati invece maggiore enfasi in merito alla chiusura del percorso centrale durante il periodo di nidificazione dell’avifauna e degli investimenti svolti per migliorare l’accesso e la fruizione della Riserva oppure il coinvolgimento adottato delle Guardie, Guide e Volontari. Si sono dimenticate, le associazioni ambientaliste, e sarebbe bello sapere i nomi dei firmatari, di precisare che negli ultimi cinque anni sono stati svolti i seguenti interventi volti alla conservazione della Riserva: contenimento del pesce Siluro e del gambero rosso; sfalcio del canneto al fine di garantire una maggiore diversificazione di habitat; ripristino briglie di terra con l’obiettivo di ampliare la superficie utile alla nidificazione; posizionamento isole galleggianti per la nidificazione della sterna; messa a dimora di 4500 alberi e arbusti; scavo di 5 nuove zone umide e ripristino di 500 m di reticolo idrico minore".
Le Associazioni ambientaliste hanno criticato la gestione della Riserva, eppure come ci spieghiamo l’aumento delle specie nidificanti? L’aumento delle popolazioni di anfibi? Il censimento di circa venticinque specie di coleotteri acquatici? Oppure pensano che il ritorno, a 25 anni dall’ultima segnalazione, delle specie vegetali Hottonia palustris e Ludwigia palustris, ritenute estinte, sia un puro caso?
"Resto rammaticato - conclude Bonardi – resto un po' rammaricato da questo documento che giunge in un momento particolare della vita dell’Ente, e cioè il rinnovo dei suoi organi (Presidente e Consiglio di Gestione). Non vedo infatti altra motivazione per inviare un documento che vuole solo polemizzare e non costruire un lavoro di salvaguardia della Riserva, cosa che l’attuale Consiglio, in piena sintonia con i Comuni di Corte Franca, Iseo e Provaglio d’Iseo sta portando avanti. Spiace che, nel luogo deputato a evidenziare problematiche e avanzare proposte, e cioè la Comunità della Riserva dove è presente anche il rappresentante delle stesse Associazioni, non siano state evidenziate tali problematiche ma si sia lavorato per offrire e realizzare nuovi progetti condivisi".