Tra gli under 20 sono 53.756 le dosi somministrate.
Il dg di Apss ha evidenziato inoltre come «l’effetto green pass obbligatorio» abbia inciso positivamente sulle prenotazioni della seconda metà di settembre, con un incremento del 75% (dalle 3376 prenotazioni dall’11 al 15 settembre alle 5882 dal 16 al 20 settembre). A queste vanno aggiunte poi le circa mille somministrazioni extra legate agli ultimi open day.
Ferro ha analizzato nel dettaglio anche i dati delle persone decedute in Trentino per Covid con il ciclo vaccinale completo (sei), "in linea con i dati dell’Istituto superiore di sanità, con un’età media dei deceduti di 88 anni". Ferro ha poi spiegato che il vaccino funziona sugli anticorpi «circolanti» IgG e non su quelli che potrebbero «bloccare» l’entrata del virus (IgA); i vaccinati quindi possono positivizzarsi, ma nella maggior parte dei casi non hanno sintomi. Arrivano dati confortanti anche sul fronte degli ospedalizzati: il decorso della malattia per le persone vaccinate è molto più breve. Elemento positivo anche dal punto di vista della pressione sul sistema sanitario in generale. Il dg ha concluso infine con un invito alla vaccinazione per questi ultimi giorni di settembre e l’inizio di ottobre, prima dell’imminente campagna di vaccinazione antinfluenzale («devono passare almeno 15 giorni tra una tipologia di vaccino e l’altra»).
Maria Grazia Zuccali è entrata nel particolare delle categorie interessate dalla terza dose: «chi soffre di una patologia immunodepressiva o chi assume farmaci che deprimono il sistema immunitario, i soggetti trapiantati o in attesa di trapianto, i malati oncologici, chi soffre di patologie rare, i dializzati (o chi soffre di insufficienza renale). A questi si associano gli ultra ottantenni che hanno bisogno di una dose di rinforzo per stimolare un sistema immunitario che per questioni anagrafiche funziona meno bene». «Per aprire a successive categorie – ha spiegato Zuccali – si attendono poi le indicazioni ministeriali». La direttrice del Dipartimento di prevenzione ha fornito ulteriori specifiche sulla copertura vaccinale raggiunta dalle varie fasce d’età. Lo sforzo maggiore andrà concentrato soprattutto sulle fasce dei più giovani, dai 20 ai 40 anni, dove la copertura è ancora piuttosto bassa. Per le fasce dei più anziani, ovvero fino agli over 70, la copertura supera il 90% (siamo al 98% per gli over 80, al 91% nella fascia 70-79 anni, all’86% per quella 60-69 e al 79% per quella dai 50 ai 59 anni).