Trento - L'immissione della trota iridea sarà consentita in 22 bacini artificiali del territorio provinciale. Lo prevede l'aggiornamento dello Studio del rischio approvato dalla Giunta provinciale su proposta dell'assessore provinciale all'agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli. Con questo documento, la Carta ittica e i Piani di gestione per la pianificazione della pesca trentina saranno integrati per consentire l’immissione in natura della trota iridea, in quanto tale specie è stata dichiarata “non autoctona” dal Ministero competente. "Siamo consapevoli - sottolinea ancora l'assessore Zanotelli - che purtroppo a causa dell'imposizione statale connessa alla tutela dell’ambiente ci saranno delle limitazioni, ma considerato che la materia ambientale non rientra nelle nostre competenze primarie occorre adesso, come già detto ai rappresentanti del mondo della pesca, ragionare sulle strategie future di gestione della pesca in Trentino alla luce del quadro attuale, con la speranza che a breve, a livello statale, si possa trovare la soluzione definitiva".
Lo Studio del rischio permetterà dunque l’immissione di trote iridee in 22 bacini artificiali del territorio provinciale per gli anni 2023 e 2024 (Smeraldo, Caprioli, Val Noana, Pra da Stua, Forte Buso, Busa, Malga Bissina, Speccheri, Malga Boazzo, Ponte Murandin, Cimego, Fedaia, Mollaro, Schener, Ponte Pià, Pezzè di Moena, Pian Palù, San Colombano, Stramentizzo, Piazze, Nembia, Pradellan). Ad oggi non sono possibili immissioni di trota iridea nel bacino di Santa Giustina, poiché questo lago risulta popolato da specie d'interesse conservazionistico.