È comunque necessario attendere a breve la conclusione del volo della generazione svernante, prima di effettuare previsioni attendibili.
Da anni la Provincia ha avviato un Piano di contrasto ad hoc: l'individuazione precoce degli alberi infestati e il loro immediato abbattimento ed esbosco costituiscono la forma più efficace di lotta contro il bostrico. Nel caso invece le chiome siano già arrossate o grigie, può essere conveniente - in determinati casi - lasciare le piante in bosco a protezione di quelle ancora sane delle aree circostanti. È inoltre in corso un'attività di prevenzione e individuazione precoce degli attacchi, anche attraverso un apposito modello matematico fenologico, in collaborazione con l’Università di Vienna. Sono state inoltre avviate delle prove sperimentali di contenimento.
Le assegnazioni di materiale legnoso attaccato dal bostrico dal 1 gennaio 2020 ad oggi hanno raggiunto quota 1,26 milioni di metri cubi, mentre quelle legate a schianti da neve o da vento (principalmente causati da Vaia), sono state pari a circa 1 milione di metri cubi. Nello specifico, le assegnazioni di alberi 'bostricati' nelle diverse proprietà interessate sono state di 39mila metri cubi nel 2020, 248mila metri cubi nel 2021 e 593mila metri cubi nel 2022. Dal primo gennaio 2023 ad oggi sono già stati assegnati 380mila metri cubi di legname, mentre nello stesso periodo dell'anno scorso ne erano stati assegnati 122mila metri cubi. Le quantità da recuperare sono ingenti, e vanno pertanto evitate assegnazioni o tagli di materiale fresco nelle aree dove il bostrico è presente, considerando che ha una capacità di diffusione variabile tra i 500 e 1.000 metri, in modo da evitare ulteriori danni.
Per quanto riguarda invece le vendite, attraverso il portale online del legno trentino, da gennaio sono state esperite 118 aste, delle quali 84 nella forma dell'asta pubblica. Sono stati così venduti 194 lotti di legname di abete (questa la specie colpita dal coleottero): 110 lotti in piedi, pari a 102.500 metri cubi netti di legname e 84 lotti a strada (20.600 metri cubi netti). Nello stesso arco temporale sono stati venduti dai proprietari forestali ulteriori 97 lotti, per circa 37.000 metri cubi netti, in maniera tradizionale, senza utilizzare il portale del legno.