Trento - E’ una dinamica sostanzialmente positiva quella che emerge dall’ultimo bollettino mensile sul mercato del lavoro trentino elaborato da Agenzia del Lavoro.
A marzo di quest'anno le assunzioni (cioè attivazioni di nuovi contratti) hanno fatto registrare un +62,3% in confronto allo stesso periodo del 2021 quando la stagione invernale non partì nemmeno, attestandosi a quota 33.200. Rispetto al 2019, anno prepandemico, l’incremento è stato del 25,3%. Cresce a cifra doppia anche il trend delle cessazioni con un aumento del 20,4% sempre rispetto al 2019. Negativo, ma sostanzialmente stabile il saldo occupazionale che in questo periodo dell’anno risente dell’andamento stagionale del comparto turistico.
In parte l’aumento delle cessazioni è riconducibile alla chiusura della stagione turistica invernale che quest’anno si è svolta in modo completo e anche soddisfacente, nonostante le incertezze iniziali. Per Cgil Cisl Uil, però, l’incremento delle cessazioni si collega anche alle tipologie contrattuali e all’incertezza ancora diffusa. “Il mercato del lavoro nel primo trimestre di quest’anno ha dato chiari segnali di ripresa – spiegano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher che per Cgil Cisl Uil seguono le politiche occupazionali -. E’ chiaro però che siamo ancora di fronte ad una ripresa fragile, che va consolidata. L’aumento delle assunzioni potrebbe essere legata anche al fatto che uno stesso soggetto ha avuto più contratti di breve durata.