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Infortuni sul lavoro in Trentino: nove morti e 4883 denunce nel 2022. I dati

Trento - Allarme sicurezza sul lavoro. Oltre 650 infortuni in più rispetto al 2021. Non si arresta il trend di crescita delle denunce di incidenti sul lavoro in Trentino. La conferma arriva dagli ultimi dati Inail: tra gennaio e luglio si sono registrati in provincia 4.883 denunce di infortunio rispetto alle 4.226 dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli incidenti mortali fino ad oggi sono stati purtroppo 9.


L'ULTIMO INFORTUNIO - Il dipendente di un'azienda edile trentina è rimasto ferito oggi ad Averara (Bergamo), in un cantiere stradale per la messa in opera di reti paramassi sulla parete rocciosa soprastante. Il lavoratore O.A.Y, 31 anni, dipendente di un'impresa specializzata in lavori edili della provincia di Trento, è precipitato al suolo da un'altezza di circa 8 metri riportando gravi lesioni interne. L'infortunato stava operando insieme ad altri due colleghi in parete per la predisposizione delle funi necessarie alle successive operazioni, indossando l'imbragatura e gli accessori di sicurezza previsti per queste fasi, quando è improvvisamente precipitato al suolo. È stato soccorso immediatamente dai colleghi, i quali hanno allertato la centrale del 118: sono stati inviati sul posto ambulanza ed elicottero, il ferito è stato trasportato all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in codice rosso. Il soggetto è stato immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico, la prognosi è riservata.Per comprendere la causa specifica dell'evento sono in corso accertamenti da parte del personale tecnico dell'Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, Ufficio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di Bergamo, intervenuto sul posto con i Carabinieri di Zogno.

Il personale di ATS, sentito il Pubblico Ministero, ha operato il sequestro delle attrezzature in uso, per gli approfondimenti del caso.


I NUMERI - I settori in cui si verificano maggiori infortuni sono l’industria e il terziario, rispettivamente con 1.045 casi rispetto agli 899 del luglio 2021 e 899 casi rispetto ai 793 sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In lieve calo il dato nell’artigianato che passa da 401 casi a 381 e nell’agricoltura, da 350 a 306 infortuni denunciati.


Andando più nel dettaglio i settori in cui la sicurezza è maggiormente a rischio, stando ai dati, sono trasporto e magazzinaggio con un aumento del 42 per cento, da 188 casi a 328; le costruzioni con +18 per cento e il manifatturiero +17 per cento.


“Sono dati che confermano purtroppo un andamento riscontrato ormai da mesi e che impongono interventi seri e concreti sul piano della formazione, della prevenzione e soprattutto dei controlli – dicono Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi che seguono in provincia le politiche per la sicurezza sul lavoro per Cgil, Cisl Uil -. Servono azioni che incentivino le aziende ad investire in sicurezza facendo comprendere che la prevenzione e il rispetto delle normative non è un inutile adempimento burocratico o un costo. E serve rafforzare le strutture ispettive. Dalla Giunta attendiamo ancora azioni concrete su entrambi i fronti”.


Il timore dei sindacati è che in autunno, quando l’aumento dei costi per le aziende sarà ancora più forte e il carovita metterà alle strette moltissime famiglie di lavoratrici e lavoratori, ci si dimentichi dell’emergenza sicurezza sul lavoro. “Non vorremmo che le imprese nel tentativo di ridurre i costi ridimensionassero l’attenzione sulla sicurezza. Lo stesso vale per i lavoratori: chi è in difficoltà accetta qualsiasi condizione. Tutto questo potrebbe innescare una spirale pericolosa su cui occorre vigilare da subito”, proseguono i sindacalisti.


Infine il dato sulle malattie professionali: a luglio le denunce di malattie professionali sono calate, passando da 200 a 167 casi registrati.

Ultimo aggiornamento: 30/08/2022 16:48:28
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