Passo Tonale - Nel 2020 il lockdown e la crisi economica conseguente hanno colpito in maniera forte la creazione di ricchezza in Trentino, mentre gli investimenti sono scesi meno del resto del Paese grazie al sostegno pubblico. Sono alcuni dei dati che emergono dalla stima anticipata del Pil elaborata dall’Istituto di statistica della Provincia di Trento (ISPAT).
Se si considera il Prodotto interno lordo provinciale, secondo il rapporto dell’Ispat uscito oggi, il calo del 2020 sul 2019 dovrebbe attestarsi sul 9,8%. Il calo del Pil superiore a quello nazionale, che dovrebbe fermarsi a -8,9%, è dovuto al fatto che il settore turistico incide fortemente sull’economia provinciale e ha subito pesantemente i contraccolpi dovuti alla chiusura delle attività e alle restrizioni sugli spostamenti tra regioni e Stati. E il vicino Alto Adige che ha un comparto turistico ancora più importante, infatti, dovrebbe vedere il Pil 2020 calare dell’11,3%.
Colpita anche la spesa delle famiglie, con l’emergenza sanitaria che ha modificato in modo significativo i comportamenti di consumo – spiega l’Ispat – con la riduzione degli acquisti di beni durevoli e quelli di servizi a causa delle restrizioni introdotte.
L’estrema incertezza ha condizionato negativamente la propensione ad investire. A livello nazionale la flessione degli investimenti è stata pari all’8,7% (di cui un -6,1% in costruzioni e un -14,7% in impianti, macchinari e mezzi di trasporto), mentre “relativamente meno severa viene stimata la caduta degli investimenti in Trentino grazie alle misure pubbliche locali” sottolinea l’Ispat.