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Rovereto, sostegno allo studio: dal Comune 80 mila euro

Ai sei centri socio-educativi attivi sul territorio comunale

ROVERETO (Trento) - La giunta comunale ha stanziato 80 mila euro per potenziare le attività di supporto educativo e scolastico dei centri socio-educativi territoriali, gli spazi di incontro, di animazione e di aggregazione aperti tutto l’anno dove bambini e bambine delle scuole primarie e delle secondarie di primo grado, oltre che condividere attività e momenti di gioco, possono usufruire gratuitamente del servizio di sostegno allo studio. I centri socio-educativi sul territorio comunale, frutto dell’istituto della co-progettazione nell’ambito della riorganizzazione dei servizi per minori che ha preso il via nel 2023, sono sei in tutto: la Comunità Murialdo, l’associazione Ubalda Bettini Girella Onlus, la cooperativa Eris – Effetto Farfalla, la cooperativa Kaleidoscopio e l’associazione Energie Alternative. Grazie ai maggiori fondi a disposizione si potrà aumentare il numero delle ore di supporto educativo a favore di bambini e bambine in difficoltà, che potranno essere seguiti singolarmente o in piccoli gruppi e usufruire di un servizio più puntuale e attento alle specifiche esigenze formative e didattiche.
Un servizio che si dimostra una tanto più utile e prezioso, per non dire indispensabile, in quanto da un recente incontro tra i referenti scolastici e gli enti che sul territorio svolgono attività di supporto allo studio, era emersa la difficoltà per gli istituti scolastici di far fronte alle necessità educative per alcune tipologie di alunni, in particolare bambini di origine straniera o bes (bisogni educativi speciali). Due categorie che registrano numeri in continuo e costante aumento. Secondo i dati forniti dal servizio istruzione della Provincia di Trento relativi al 2024 gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia o discalculia) sono stati 4.515 (534 alle elementari, 1.603 alle medie, 1.378 alle superiori e 1.000 alla formazione professionale), ossia il 6,6 per cento del totale degli studenti. Nell’anno scolastico 2023-2024 gli alunni con dsa e disabilità sono stati 7.285 pari al 10 per cento rispetto al totale degli studenti. Gli studenti stranieri sono invece risultati pari al 12,4 per cento del totale. A Rovereto le percentuali hanno lo stesso trend.
È evidente quindi che i centri socio educativi intercettando alunni in situazione di disagio socio economico, di fragilità o a rischio di emarginazione con l’offerta di specifici servizi formativi costituiscono uno strumento indispensabile per garantire a bambini e bambine il diritto allo studio e all’inclusione.
Un servizio che peraltro si colloca nel solco delle raccomandazioni che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel 2017 rivolgeva alle comunità locali in materia di sviluppo e di piena educazione di bambini e bambine. Raccomandazioni che si sostanziavano in sostegni grazie ai quali i genitori potevano rispondere ai bisogni di crescita dei propri figli, e nella promozione di forme di coordinamento fra i soggetti che sul territorio sono attivi nell’ambito del sostegno all’infanzia.
“Si tratta di un ulteriore rafforzamento dell’impegno dell’amministrazione verso le attività svolte all’interno dei centri-socio educativi che rappresentano una rete attenta e capillare sul nostro territorio impegnata ad offrire spazi e sostegni ai minori e alle loro famiglie. Dalle attività già svolte nell’ultimo anno nei centri e in collaborazione con le realtà che li gestiscono, si è ritenuto importante supportare il percorso di sostegno educativo per i minori che vivono in situazioni di vulnerabilità o hanno bisogni educativi speciali, offrendo la possibilità di usufruire di un momento dedicato ai compiti e allo studio e modulato secondo le specifiche esigenze per rafforzare l’inclusione e promuovere il benessere delle bambine e dei bambini e delle loro famiglie”, ha commentato l’assessora alla cura e al benessere sociale Arianna Miorandi.
Nell’ambito dei servizi ai minori c’è inoltre da segnalare un importante passaggio di consegne. L’associazione Ubalda Bettini Girella onlus e Progetto 92 hanno messo in atto un processo di integrazione organizzativa, allo scopo di assicurare ulteriore qualità educativa e prospettive di sviluppo alla significativa e pluridecennale esperienza territoriale dell’Associazione UBG. Tale processo si è perfezionato lo scorso10 luglio con la cessione delle attività professionali dell’associazione a Progetto 92. Questo non significa che non si sentirà più nominare l’ associazione che continuerà invece a operare dedicandosi ad attività di ricerca in ambito sociale ed educativa, di formazione degli operatori socio-educativi, degli insegnanti e, in generale, degli adulti, di animazione culturale e interculturale.

Ultimo aggiornamento: 31/07/2025 17:00:02
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