BOLZANO - La Garante per l’infanzia e l’adolescenza Daniela Höller ha riferito di 1.581 fascicoli trattati e oltre 10.000 contatti nel 2024. L'Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza si è affermato come un servizio con grande competenza e viene accettato e utilizzato come punto di riferimento. Molti progetti. presentati nella Relazione sull’attività, hanno contribuito a questo risultato.
C’è Julia, alunna di scuola media, bullizzata in classe, che non mangia più e non vuole più andare a scuola. E c’è Mario, che a 5 anni deve vivere in una famiglia affidataria perché i suoi genitori non riescono più a occuparsene in maniera adeguata. C’è la sorella maggiorenne che ha saputo dai fratellini che a casa vengono picchiati. E c’è Elias, che vive con la mamma ma vorrebbe trasferirsi dal padre separato. È per queste e simili situazioni che viene contattato l’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza (GAIA).
Anche l’anno scorso, come sottolineato oggi dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza Daniela Höller nel corso della presentazione in Consiglio provinciale della propria Relazione sull’attività 2024, il team del suo Ufficio si è dedicato principalmente ad attività di consulenza e mediazione: le richieste hanno riguardato soprattutto la tutela di bambine, bambini e adolescenti, la scuola, le situazioni con molteplici problematiche, separazione e divorzio, bullismo e violenza.
Dalla relazione sull’attività 2024 emerge inoltre che sono soprattutto le madri, altre persone private, scuole e associazioni a contattare l’Ufficio. È notevole che da alcuni anni molte bambine, molti bambini e adolescenti contattino direttamente l'Ufficio: circa l'11% delle richieste provenivano dai minori stessi. “La GAIA-box ha contribuito non poco a questo risultato”, spiega la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Daniela Höller: “si tratta di una scatola nella quale alunne e alunni possono deporre, dopo le presentazioni nelle scuole dell’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza, biglietti su cui hanno scritto domande personali; in un secondo momento, contattiamo l’autrice o l’autore confrontandoci con lei o lui in un ambiente protetto”.
L’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha inoltre tenuto numerose presentazioni e laboratori in istituzioni scolastiche di ogni grado e in tutte le zone della provincia, raggiungendo in questo modo 3.100 minori. Una parte di questi minorenni erano bambine e bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, raggiunti grazie dal progetto “Ambasciatrici e ambasciatori GAIA”. Presentazioni e laboratori permettono all’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza di lavorare nell’ambito della sensibilizzazione e della prevenzione. Oltre alle presentazioni, il team ha visitato all'inizio dell'anno scolastico 10 scuole secondarie di secondo grado di lingua tedesca e italiana a Bolzano, Vipiteno e Brunico, per informare le alunne e gli alunni sull'offerta di consulenza dell'Ufficio attraverso stand informativi e la distribuzione di materiale informativo. Accanto alle presentazioni per minorenni, l’Ufficio ha organizzato anche eventi informativi per adulti su temi rilevanti per bambine, bambini e adolescenti.
Nel 2024, il team ha utilizzato sempre più i canali social per trattare diversi temi in brevi video, presentare progetti e iniziative e informare sui diritti delle giovani e dei giovani. Le campagne informative trattavano, ad esempio, dei diritti delle bambine e dei bambini in caso di separazione o divorzio dei genitori, dello Statuto dello studente e della studentessa, dei diritti nello sport e della salute mentale.
Alcuni esempi di iniziative dell'Ufficio includono la realizzazione di opuscoli e volantini, come quelli sul tema armi, aggressioni sessuali nei confronti di minorenni, consenso agli atti sessuali, bullismo, cyberbullismo, viaggi, tatuaggi e piercing.
Molti dei progetti sono stati realizzati nell’ambito di un lavoro di rete. Indipendentemente da questo, la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Daniela Höller ha incontrato regolarmente esperte ed esperti di vari servizi, autorità e associazioni in vari gruppi di lavoro.
In termini di rappresentanza di interessi, l'Ufficio si è attivato tramite prese di posizioni, pareri e segnalazioni. Inoltre, anche nel 2024 l'Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha formato e accompagnato tutrici e tutori volontari per minori stranieri non accompagnati.
Lo scorso anno è stato inoltre valutato il progetto pilota della persona di riferimento esterna per bambine, bambini e adolescenti in collocamento extrafamiliare. Grazie ai feedback positivi, l’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza intende continuare a visitare regolarmente le comunità sociopedagogiche in tutto l’Alto Adige anche in futuro. L'obiettivo è quello di informare queste e questi minorenni che non possono crescere nella loro famiglia d'origine e che quindi vivono in una struttura sui loro diritti, sostenendoli nelle loro personali richieste.
Rapporto di attività dell'Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza - Alcune cifre:
10.878 Contatti (8.304 mail e 2.574 telefonate)
3.124 Le minorenni e i minorenni raggiunti nel corso delle relazioni e dei laboratori
2.444 Follower su Instagram e Facebook (stato 31 agosto 2025)
1.581 Atti elaborati
127 Interventi media in televisione, radio e sulla stampa
La relazione completa può essere scaricata dal website della Garante per l’infanzia e l’adolescenza al link www.garanteinfanzia-adolescenza-bz.org/it/relazioni-annuali.asp.
Le domande di consigliere e consiglieri
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha trattato la questione degli uffici, segnalando che allontanare un bambino dalla propria famiglia, magari con un’azione improvvisa e spaventosa della polizia, è problematico, e va evitato, così come va evitato l’affidamento a famiglie di lingua italiana di bambini di lingua tedesca, cosa inaccettabile - su un caso specifico, il suo gruppo ha contattato la Procura, che non ha risposto. L’ass. Philipp Achammer ha ringraziato la Garante, e segnalato che c’è grande mancanza di famiglie affidatarie in provincia, a volte si mettono a disposizione gli stessi operatori del Servizio sociale, ma si tratta di tutelare il bene del bambino. Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha chiesto se ci sono dati sul drammatico aumento di violenze sui bambini, soprattutto domestiche, aumentate in Italia del 58%; Waltraud Deeg (SVP) ha sottolineato l’importanza di dare voce a chi non può esprimersi e chiarito che la garante non ha competenza sugli affidi; ha chiesto quali misure, anche giuridiche, possono essere adottate dal Consiglio per proteggere i minori nell’ambito del bullismo e del cyberbullismo; ha aggiunto che c’è un problema crescente relativamente all’uso di sostanze, bisogna rendere le scuole luoghi protetti; Franz Ploner (Team K) ha chiesto se dopo la pandemia è cambiato qualcosa rispetto allo stato psichico dei giovani, cosa intende la garante per situazioni con molteplici problematiche, e aggiunto che il diritto europeo non permette più di affidare i bambini a Paesi limitrofi se non con procedure complicate; Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha chiesto a Höller se nei suoi tanti anni di attività ha verificato cambiamenti rispetto allo stato dei giovani.
Daniela Höller ha chiarito che l’affido è sempre l’ultima ratio, e anche le modalità vanno scelte con cautela: riporterà la segnalazione di Knoll alle autorità, perché il problema linguistico effettivamente esiste - ci vorrebbe una norma che consenta l’affido veloce anche in Austria e Germania, anche la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia prevede la tutela della madrelingua dei bambini. Le famiglie affidatarie sono poche, forse per via delle responsabilità o perché è complicato accogliere un minore. In quanto agli abusi, importante è che siano stati rilevati i dati a livello nazionale, questi dicono che la maggior parte degli abusi avvengono in famiglia, ci vorrebbe anche un rilevamento regionale. In ambito di bullismo e cyberbullismo, innanzitutto queste situazioni vanno riconosciute, e poi serve un interlocutore nella scuola, che sia noto ad alunni e alunne. Anche qui bisogna fare prevenzione, perché le scuole devono essere un luogo sicuro; i feedback confermano che la psicologia scolastica funzione molto bene, ma va ampliata. Durante il periodo della pandemia, ogni bambino e adolescente sono stati colpiti in modo diverso, non si può generalizzare, il 40% di loro però è stato impattato dla punto di vista psicologico per via della pressione sociale percepita. I giovani oggi sono sotto pressione da tanti punti di vista, compresa la situazione climatica e le guerre in corso, hanno bisogno di persone cui rivolgersi. n quanto alle situazioni con molteplici problematiche, si pensi a un bambino che soffre per la separazione die genitori e peggiora nei risultati scolastici ma sta anche male di salute. I temi del garante sono cambiati rispetto a 15 anni fa: il tema dei disturbi alimentari allora era molto più presente, ora se ne occupano altri organismi. Da considerare sono anche la pressione sociale e le aspettative nei confronti dei giovani.