Questa mattina, nella sala Falconetto di Palazzo Geremia, il sindaco Franco Ianeselli ha incontrato i giornalisti per il tradizionale scambio di auguri. Erano presenti, insieme ai tanti cronisti che quotidianamente raccontano la città, il vicepresidente dell’ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige Maurizio Panizza, il consigliere nazionale Gianfranco Benincasa e il segretario regionale del sindacato Rocco Cerone. Già da qualche anno lo scambio di doni tra ordine dei giornalisti e sindaco è stato sostituito da una donazione al fondo di solidarietà Città di Trento che aiuta le persone fragili e in difficoltà economica. L’appuntamento è stato accompagnato dalle canzoni natalizie del coro della polizia locale diretto dal maestro Luca Varesco.
“Parto con una riflessione di relativo ottimismo – ha dichiarato il sindaco Ianeselli – Anche in quest'epoca di disintermediazione a dare il ritmo dell’informazione è quello che viene pubblicato al mattino sui giornali, è quello che vediamo nei telegiornali. È lì che troviamo la notizia. Visto che viviamo in un’epoca di grande emotività, credo che l'esercizio di responsabilità da parte dei giornalisti sia quello di non seguire, come succede sui social, l'onda emotiva, ma di tenere il punto con un sovrappiù di analisi. Il Presidente Mattarella, quando ha incontrato i sindaci all'Assemblea di Anci a Bologna, ha parlato dei rischi della democrazia a bassa intensità. La democrazia liberale vive di libera stampa e di rispetto delle minoranze, di diritti individuali. Del resto, basta assistere a una normale conversazione di Trump con i giornalisti e vediamo quello che può succedere. La libera stampa è fondamentale perché punta all'attenzione su quello che altrimenti non si potrebbe conoscere. Ad esempio sono molto interessato alle riflessioni che ho letto sulla scarsa crescita dell'economia trentina. Perché accade? È importante dare una spiegazione perché possiamo essere in cima alle classifiche sulla qualità della vita, però se il nostro prodotto interno lordo non cresce tra qualche anno non saremo più in queste condizioni. Serve dunque una stampa in grado di raccontare i dati. Per parte nostra, come Amministrazione, come Giunta comunale, come parte politica abbiamo il dovere di non sottrarci alle domande. Perché se a voi spetta il compito di chiedere, è nostro dovere rispondere nella maniera più completa possibile”.
Il vicepresidente Panizza ha rilevato come “negli ultimi anni la libertà di stampa sia sempre più messa in discussione in Italia” a causa di “un progressivo indebolimento del ruolo dell'informazione professionale” e dell’affermarsi “di un'informazione fai da te, rapida o urlata, priva di verifica, che rischia di confondere più che di chiarire”. Il riferimento è soprattutto alle “piattaforme social, poco interessate al bene sociale, eppure spacciate talvolta per agenzie di informazione, più utili a diffondere propaganda di parte che notizie vere, impegnate a evocare suggestioni ed emozioni, rabbia e paura, con il preciso scopo di influenzare opinioni e comportamenti”. Citando Joseph Pulitzer, Panizza ha affermato che “la democrazia e l'informazione crescono insieme o cadono insieme” visto che “senza una stampa libera, capace di fornire ai cittadini fatti accurati e prospettive diverse, la democrazia non può funzionare perché vengono meno le basi per decisioni consapevoli da parte dei cittadini”.
Gianfranco Benincasa ha citato i colleghi presenti in sala, Enrico Paissan e Markus Perwanger: “Siamo tutti e tre nel consiglio dell'ordine dei giornalisti nazionale che sta lavorando anche per le questioni evidenziate dal vicepresidente Panizza. Le sottoporremo anche al Presidente della Repubblica il prossimo 3 febbraio, giorno simbolico perché, nel 1963, in quella data è stata approvata la nostra legge costitutiva”. Benincasa ha poi dipinto un quadro a tinte fosche: “Le aggressioni ai giornalisti sono aumentate in maniera esponenziale, 361 colleghi sono stati minacciati nei primi sei mesi del 2025, con un'impennata del 78% rispetto al 2024. C'è un'intolleranza diffusa verso la stampa, verso il giornalismo, verso coloro che cercano di riportare quelle informazioni affidabili, verificate e contestualizzate che servono ai cittadini a costruirsi un’opinione e a capire quello che accade, anche semplicemente per andare a votare. Penso che questo sia assolutamente fondamentale. La domanda che dobbiamo farci sempre è: possiamo fare a meno dei giornalisti oggi? Se la risposta è sì, ne prendiamo atto e andiamo a casa. Se la risposta è no, è tempo di fare una seria riflessione a partire dalle istituzioni politiche. Per fortuna il Presidente Mattarella difende la libertà di stampa a ogni passo e lo ha ricordato tante, tantissime volte, anche in questo 2025”.
Anche Rocco Cerone, segretario della Fnsi, ha portato l’attenzione sui giornalisti diventati troppo spesso un bersaglio: “Dal 7 ottobre 2023 sono stati assassinati 246 giornalisti a Gaza. Una decina di giornalisti sono morti e una novantina sono stati feriti nella guerra in Ucraina. Da sole queste cifre testimoniano il grande contributo che il mondo dell'informazione ha dato per documentare due grandi tragedie”. Cerone ha poi portato l’attenzione sul tema dell'intelligenza artificiale: “Vorrei donare al sindaco questo opuscolo sull’Ia e l’informazione prodotto dall’associazione della stampa insieme all'Università di Bolzano. Se i social contribuiscono alla disintermediazione giornalistica, pensiamo a quali possono essere gli effetti dell'intelligenza artificiale. È una tecnologia sulla quale evidentemente dobbiamo confrontarci, ma sono convinto che il giornalismo sia scritto che teletrasmesso non potrà fare a meno dei giornalisti”
Ultimo aggiornamento:
30/12/2025 17:46:33