L'Agenda delle Valli

Trento: 2698 voci per Gaza, tutti i nomi a palazzo Thun

Inizio: 17/08/2025 dalle ore 20:00 - Fine: 17/08/2025 alle ore 21:00 IT
Anche se la scorsa settimana si è chiusa la raccolta delle adesioni all’appello, non si ferma la campagna Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro promossa da Comune, Arcidiocesi di Trento e Acli Trentine. I 2698 messaggi di sostegno espressi da Comuni, associazioni, dall’Università, da cooperative, circoli, cori, oratori e da tante cittadine e cittadini sono diventati un lungo elenco che è stato inviato oggi, insieme al testo dell’appello, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Inoltre, i 2698 messaggi trentini che, insieme a tante altre iniziative, hanno rotto il silenzio sulla situazione disumana e sulle atrocità commesse ogni giorno a Gaza hanno ispirato anche una piccola mostra allestita fino a metà settembre nel cortile interno di palazzo Thun.
Questa mobilitazione è stata al centro della conferenza stampa a Palazzo Geremia a cui hanno partecipato oggi il Comune di Trento, con il sindaco Franco Ianeselli, l’Arcidiocesi, con Micaela Fiorini e Michele Dossi del Gruppo diocesano Giustizia e Pace e le Acli Trentine con il presidente Walter Nicoletti
Ha esordito il sindaco: “Oggi rappresentiamo i tanti che hanno aderito all’appello per Gaza promosso dal Comune insieme all’Arcidiocesi e alle Acli Trentine. La richiesta di salvare Gaza, di proteggere la popolazione civile, di liberare gli ostaggi rapiti da Hamas non è dunque nostra, appartiene a tutta la comunità trentina indignata dalla violenza quotidiana che non risparmia né i bambini né i giornalisti né i civili inermi in fila per avere un sacco di farina. C’è poi un altro aspetto da considerare. Con Martin Luther King pensiamo che l’ingiustizia in qualsiasi luogo sia una minaccia alla giustizia ovunque. E che la resa al cinismo di chi tenta di giustificare il massacro in corso alzi la nostra soglia di tolleranza di fronte alle atrocità, normalizzi i crimini di massa, renda ogni giorno un po’ più accettabile la costante violazione dei diritti umani. Mobilitarsi è dunque importante non solo per Gaza, per la tragedia che si sta consumando sotto i nostri occhi, ma per il mondo in cui vogliamo vivere”.
Fiorini e Dossi hanno aggiunto: “L’appello Salviamo Gaza ora ha suscitato numerosissime adesioni. Oltre alle firme raccolte, nella serata di domenica 27 luglio, centinaia di persone si sono mobilitate a Trento e in molti altri luoghi della provincia per fare rumore e richiamare così il Governo italiano a un’azione più coraggiosa ed efficace per fermare la strage. È un patrimonio di sensibilità e disponibilità alla mobilitazione personale e collettiva che non va disperso ma valorizzato ed eventualmente riattivato, visto il perdurare della tragedia di Gaza. La Chiesa di Trento sta cogliendo, anche al suo interno, molte sollecitazioni ad essere presente e attiva nella promozione di azioni di mobilitazione e di formazione sui temi della pace, della dignità di ogni persona, del diritto internazionale, della tutela dei più deboli, del disarmo e della nonviolenza. È un impegno che intende continuare ed approfondire, con  momenti di preghiera comunitaria per invocare il dono della pace, condividendo nuovi appelli alla sensibilizzazione e rilanciando specifiche iniziative formative e culturali sul territorio. Inoltre, la Chiesa trentina intende continuare a valorizzare appuntamenti collettivi di significato più generale, a partire dalla Marcia Perugia-Assisi dell’11-12 ottobre e dalla Giornata Mondiale della pace del 1° gennaio”.
Il presidente delle Acli Walter Nicoletti ha ribadito: “La massiccia adesione a questa iniziativa dimostra una volta per tutte che allargare il fronte di coloro che vogliono fermare la mano assassina del governo di Israele è non solo possibile, ma può trasformarsi addirittura in un vero e proprio movimento di massa. La Acli Trentine partecipano pertanto convintamente ad ogni iniziativa volta a bloccare l'annientamento della popolazione palestinese invocando, da parte del governo italiano e dell'Ue, analoghi provvedimenti e sanzioni messe in atto in altri contesti bellici ad iniziare dall'Ucraina. Intendiamo con questo affermare la necessità di azioni coerenti con i principi costituzionali e democratici che dovrebbero vedere il nostro Paese in prima fila nella difesa della pace e dell'incolumità della popolazione civile”.
La piccola mostra a Palazzo Thun. Nel cortile interno di Palazzo Thun, accanto al testo dell’appello e all’immagine della campagna Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro, c’è un pannello con l’elenco dei nomi di chi in queste settimane ha voluto manifestare il proprio dissenso. Chi non avesse ancora avuto il modo di aderire può aggiungere la propria firma a mano, nel quarto pannello esposto: la campagna e la mobilitazione dunque continuano, tanto più  che nei giorni scorsi il Governo israeliano ha annunciato l’intenzione di occupare la Striscia esponendo i civili a un’ulteriore ondata di violenza.
Per tener alta l’attenzione su Gaza, il 2 settembre a Palazzo Geremia ci sarà un incontro con padre Francesco Patton, già custode di Terra Santa dal 20 maggio 2016 allo scorso 24 giugno. Nel giorno dell’anniversario del bombardamento della Portela, l’incontro vuole essere sia un’occasione per comprendere meglio le complessità dal punto di vista storico e politico della situazione in Palestina, sia uno spazio per rinnovare la richiesta di far cessare le sistematiche violazioni dei diritti umani a Gaza e in tutta la Palestina. 
L’appello promosso da Comune, Arcidiocesi e Acli Trentine chiede al Governo italiano di far pressione sul Governo di Israele, in ogni sede diplomatica e pubblica, affinché sia consentito immediatamente l’ingresso nella Striscia degli aiuti umanitari da distribuire alla popolazione civile. Inoltre si sollecita un’azione diplomatica per l’immediato cessate il fuoco, per il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas e per il rispetto del diritto umanitario internazionale. Infine, al Governo si chiede di interrompere la compravendita di armi da e per Israele e di schierarsi per la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele. 
L’elenco dei nomi e l’immagine simbolo della campagna saranno proiettate in questi giorni anche sul pannello digitale dell’ostello di piazza Dante.
La Caritas italiana è da tempo attiva per sostenere la popolazione di Gaza, Gerusalemme Est e Cisgiordania. È possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza utilizzando il conto corrente postale n. 347013 o facendo una donazione on-line o un bonifico bancario specificando nella causale “Emergenza Terra Santa” tramite: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111.
Ultimo aggiornamento: 12/08/2025 13:40:04