L'Agenda delle Valli

Question time in Consiglio provinciale trentino

Inizio: 02/07/2025 dalle ore 20:00 - Fine: 02/07/2025 alle ore 21:00 IT


Question time in Consiglio provinciale

​Proponiamo di seguito una sintesi del question time discusso oggi in emiciclo.

Lucia Coppola (Avs)
Cosa fa la Giunta per le donne richiedenti asilo? 
La consigliera di Avs ha chiesto alla Giunta che cosa intenda fare affinché le donne richiedenti asilo abbiano adeguata protezione come prevedono i Trattati internazionali sottoscritti dal nostro Paese.
La risposta: L’assessore Tonina ha precisato che, sull’accesso di donne richiedenti protezione internazionale ai sensi di bassa soglia, queste possono accedere al sistema sulla base dei criteri grazie ai quali accedono tutte le altre donne senza fissa dimora. La durata dell’accoglienza nelle strutture adibite a dormitorio è di 30 giorni senza limite di presentazione della domanda; se c’è una lista d’attesa le donne restano in graduatoria e devono aspettare l’assegnazione del posto letto. Nel mese di giugno 2025 è stata avviata una misura che prevede la possibilità di potenziare fino a ulteriori 15 posti la disponibilità di accoglienza notturna per le donne senza fissa dimora prive di sistemazione. Un’opzione che ha garantito la continuità dell’accoglienza in un sistema di programmazione congiunta sempre orientata a protezione dei soggetti fragili, ha detto. Per quanto attiene ai progetti di accoglienza ministeriali ha affermato che tutte le donne richiedenti protezione internazionale autorizzate all’ingresso nei progetti da parte del Commissariato del Governo sono celermente inserite nella pubblica amministrazione e nelle strutture adibite al target, previa verifica dei posti disponibili nel sistema territoriale. Si precisa, ha aggiunto, che ad oggi nei progetti di accoglienza straordinaria è presente un unico posto libero che sarebbe dovuto essere occupato il 25 giugno 2025 da una donna che non si è presentata agli sportelli preposti e si è resa irreperibile. Le altre 11 donne richiedenti protezione internazionale autorizzate dal Commissariato del Governo negli ultimi 4 mesi sono risultate essere irreperibili e non più interessate all’accoglienza nell’ambito dei progetti ministeriali territoriali. La pubblica amministrazione, ha evidenziato Tonina, dedica una particolare attenzione al fenomeno delle donne in strada, consapevole delle specificità di genere. Il monitoraggio costante e la pluralità di soggetti coinvolti hanno permesso di conoscere in modo più approfondito il fenomeno e la sua evoluzione nel tempo. L’assessore ha ricordato infine l’orientamento costante della Provincia a migliorare gli interventi e i servizi soprattutto in termini qualitativi.
La replica: Coppola si è augurata che resti sempre alta l’attenzione e non si perda mai di vista questo ambito perché con la situazione internazionale attuare fenomeni di questo tipo sono destinati ad aumentare. In un dialogo serrato con il Comune di Trento e con gli altri Comuni su cui si rileva un fenomeno del genere attenzione alta. L’attenzione e la sensibilità deve essere ancora più alta perché queste donne se finiscono per strada senza adeguato sostegno vengono irretite nella criminalità organizzata per la tratta delle donne. Quasi tutte le ragazze che erano vittime di tratta quando si è posto fine all’accoglienza diffusa sono rientrate nelle spire della criminalità organizzata.

Mariachiara Franzoia (Pd)
Quanti studenti abbandonano la scuola a 16 anni?
La consigliera del Pd ha chiesto alla Giunta il numero di studenti negli ultimi tre anni, distinti tra maschi e femmine e per tipologia di scuola, che abbandonano gli studi a 16 anni senza aver ottenuto il diploma. 
La risposta: L’assessora Gerosa ha detto che va ricordato che in Italia e in Trentino a 16 anni non si consegue un titolo di scuola secondaria di secondo grado, né una qualifica professionale triennale, a meno che non ci siano anticipi nell’ingresso a scuola. I dati in sintesi sono stati estratti dal sistema informativo provinciale e sono relativi alla variabile di presunto abbandono, come emerge dalle rilevazioni delle singole istituzioni scolastiche relative ai dati di fine anno scolastico dei tre anni richiesti degli studenti frequentanti i corsi diurni. Dall’analisi del triennio emerge che il numero totale degli studenti che a 16 anni hanno abbandonato senza titolo ammonta a 287, con una distribuzione stabile nel biennio 2021-2022 e 2022-2023 (circa un centinaio l’anno) e in calo in quello successivo. Con una componente maschile significativamente prevalente, rappresentando i ⅔ circa dei casi. La maggior parte degli abbandoni si concentra nei percorsi di formazione professionale (60% del totale con netta prevalenza maschile), seguiti dai licei. Più marginale il fenomeno nella scuola secondaria di primo grado, con soli 2 casi registrati. I dati possono essere sovrastimati: nessun dato c’è sugli studenti che si sono trasferiti fuori provincia. Considerando che la popolazione complessiva degli studenti sedicenni in provincia è di circa 5.600 unità, i dati rappresentano l’1,7% del totale, un dato che conferma la necessità di mantenere alta l’attenzione sulle politiche di prevenzione e contrasto della dispersione e di leggere correttamente i dati perché a 16 l’uscita temporanea del percorso non implica per forza l’uscita, c’è pure chi sospende il percorso e poi lo riprende. La formazione professionale vede 176 abbandoni sul totale nei 3 anni, seguono i 52 dei licei, poi il tecnologico con 25 casi, l’economico con 20, l’artistico con 17, il professionale quinquennale con 5 casi, 2 casi della scuola secondaria primo grado.
La replica: Franzoia ha detto di star approfondendo il tema, la volontà è di non perdere traccia di nessuno dei ragazzi. Bene se gli studenti riescono a rientrare o proseguono il loro percorso di studi altrove, ma non bisogna perdere di vista nessuno.

Roberto Stanchina (Campobase)
Medie di Volano quando il via ai lavori?
Il consigliere di Campobase ha chiesto quale sia lo stato di avanzamento della realizzazione delle nuove scuole medie di Volano. Stanchina ricorda che l’allora assessore Bisesti, nel dicembre 2022, aveva assicurato che i lavori si sarebbero conclusi entro l’estate 2023 mentre la situazione è ancora di stallo e i ragazzi devono recarsi alle ex Orsi di Rovereto. 
La risposta: L’assessora Zanotelli ha detto che l’importo contrattuale dei lavori (al netto della rinegoziazione per il rincaro dei materiali) è di 8,5 milioni di euro. Il 3 giugno scorso è stato emesso il Sal numero 20 che contabilizza l’importo dei lavori eseguiti, pari a 6 milioni. Lo stato di avanzamento dell’opera è del 71% dell’importo contrattuale dei lavori. La fine lavori contrattuale è fissata al 5 novembre 2025. L’amministrazione comunale ha elaborato il progetto esecutivo degli arredi che sarà oggetto di gara separata, in fase di preparazione. L’apertura agli studenti del plesso è prevista per settembre 2026. Come noto, l’attività scolastica viene svolta nella porzione delle scuole ex Orsi a Rovereto per cui c’è un contratto di comodato gratuito: i ritardi non hanno comportato per i Comuni aumenti dei costi. L’assessora ha citato gli aumenti dei costi dei materiali e delle materie prime post-Covid e i rallentamenti dei cantieri collegati. Per far fronte a ciò, ha spiegato, il legislatore ha adottato misure per il riconoscimento di un congruo ristoro agli operatori coinvolti. Anche il polo scolastico di Volano è stato interessato dal fenomeno di incremento dei prezzi e dalla parziale interruzione dell’attività di cantiere. A tal fine è stato attivato il Collegio consultivo tecnico, ha ricordato, per la risoluzione di alcune controversie sorte in materia di rinegoziazione contrattuale e di prolungamento dei tempi. Il processo ha determinato un incremento dell’importo complessivo dell’intervento dagli originali 13,2 milioni agli attuali 14,2 milioni di euro e il riconoscimento all’appaltatore dei tempi congrui per completare l’opera. I ritardi sono legati a fatti esogeni, straordinari e non prevedibili. Zanotelli ha ricordato le interlocuzioni costanti con l’amministrazione comunale e anticipato farà un sopralluogo sul cantiere delle scuole per vedere la situazione e giungere, si spera, nel più breve tempo possibile al compimento dell’opera.
La replica: La risposta dettagliata fa sperare, da detto il consigliere Stanchina, come si spera non ci siano altri agenti esterni di rallentamento, ha dichiarato Stanchina. Il Covid deve rimanere alle spalle: dal 2021 si cerca di ripartire e siamo nel 2025, ha ricordato affermando poi che c’è necessità dell’opera per la parte studentesca per la zona.

Vanessa Masè (La Civica)
Scuole dell’infanzia proroga per il personale non docente?
La consigliera de La Civica ha chiesto alla Giunta quali siano le intenzioni per prorogare ulteriormente i termini per concludere le procedure di stabilizzazione per il personale non docente delle scuole dell’infanzia.
La risposta: L’assessora Gerosa ha dichiarato che il personale in questione rappresenta una risorsa preziosa per il buon funzionamento della scuola. Ha comunicato di aver già predisposto una norma per l’assestamento per la proroga dei termini previsti dall’articolo 24 della legge 18 del 2017, citata dalla consigliera, per consentire il completamento delle procedure di stabilizzazione e l’assunzione del personale da parte dei Comuni. Ha messo a conoscenza l’Aula della situazione delle stabilizzazioni dopo l’applicazione della legge di stabilità 2023: le scuole di infanzia equiparate hanno coperto tutti i 32 posti da stabilizzare a 36 ore settimanali con 25 cuochi e 7 operatori di appoggio. Diversa la situazione delle stabilizzazioni per i Comuni (le scuole provinciali) che avevano una disponibilità di 21 figure a 36 ore: dei 71 Comuni interessati solo 6 hanno stabilizzato per un totale di 7,72 stabilizzazioni. IL dato è stato normalizzato a 36 ore e le assunzioni totali sono 12: un cuoco, 4 operatori di appoggio a 36 ore e 7 operatori di appoggio a 14 ore. Ad oggi rimangono ancora liberi 13,28 posti a 36 ore. L’assessora ha detto di aver chiesto a maggio al Servizio attività educative di mandare una nota ai Comuni, inviata il 20 maggio, per capire la possibilità e l’interesse a procedere con le stabilizzazioni, per capire il trend e decidere il da farsi. Per acquisire l’interessamento eventuale ad attivare la procedura di stabilizzazione del personale. Alla comunicazione ha risposto solo un Comune, di Novella, che poi ha ritirato (il 24 giugno) la manifestazione di interesse. Si è deciso quindi, ha aggiunto l’assessora, di dare la possibilità di rivedere le posizioni e si è proposta una proroga: si faranno poi le dovute valutazioni tra cui rientra anche quella di spostare un po’ di posti sulle scuole equiparate che ne hanno fatto richiesta.
La replica: La consigliera ha ringraziato l’assessora. Ha ricordato l’esigenza che arriva dai territori, soprattutto sulle equiparate. Anche in questo senso vanno letti i dati. Maggioritario è il numero delle scuole equiparate (150 rispetto a 120 scuole della provincia), buona anche l’idea di switchare le possibilità, anche perché si andrà a questo punto sull’anno 2026-2027. L’esigenza è delle lavoratrici e dalle scuole stesse: importante procedere costantemente con la stabilizzazione.

Michela Calzà (Pd)
Quanti lavoratori sono stati ospitati negli ex alberghi?
La consigliera del Pd ha chiesto i dati sugli alberghi dismessi che sono stati utilizzati per ospitare lavoratori, quanti di questi hanno trovato alloggio nelle ex strutture alberghiere e il tipo di attività svolta da questi lavoratori e  per quanti giorni in media si sono fermati in Trentino. 
La risposta: L’assessore Gottardi ha detto che la norma citata nell’interrogazione, con alcune altre precedenti disposizioni, ha posto delle condizioni di facilitazione, esclusivamente sotto il profilo urbanistico, per consentire il riutilizzo degli alberghi dismessi ai fini indicati. Le competenze sono di livello comunale e i dati richiesti implicano l’effettuazione di un’indagine specifica, ha specificato. Va tuttavia precisato, ha detto, che il tema richiamato è più ampio e riguarda la disponibilità di alloggi per i lavoratori, particolarmente presente in alcune aree del ampio a forte vocazione turistica; un tema che l’esecutivo provinciale sta affrontando con un insieme di strumenti, alcuni dei quali già approntati e in fase di attuazione. Si ritiene, ha aggiunto, evidentemente, prematura ogni valutazione sugli effetti di queste politiche. Per fare chiarezza ha riepilogato i contenuti di massima delle disposizioni citate, di natura urbanistica. La legge provinciale per il governo del territorio 2015, all’articolo 119 commi da 2 bis a 2 quinquies, ha definito, tra le disposizioni per la aree turistico-ricettive, per effetto delle modifiche introdotte con la lp 4/2024 e con precedenti interventi legislativi, norme per l’utilizzo degli alberghi dismessi. In particolare il comma 2 bis ha stabilito la possibilità per gli alberghi dismessi di essere destinati a camere per il personale anche di più alberghi. A tale disposizione è stata data attuazione con deliberazione della Giunta numero 1708 del 22/09/2023, con la quale è stata adottata una linea guida esplicativa che ha previsto cosa si intenda per albergo dismesso, l’inquadramento giuridico generale della gestione dell'immobile destinato a fornire camere per il personale di alberghi, la disciplina urbanistica, vale a dire il conseguente e necessario cambio di destinazione d’uso dell'immobile da alberghiero a residenziale, sempre ammesso, indipendentemente dalle previsioni delle norme di attuazione dei piani regolatori generali. Il successivo comma 2 ter, ha detto sempre Gottardi, ha disciplinato la possibile utilizzazione temporanea (massimo 5 anni) dell’albergo dismesso da parte di uno o più datori di lavoro, per l’ospitalità dei propri lavoratori e collaboratori, con qualsiasi contratto di lavoro, nonché da parte di persone che svolgono un lavoro autonomo in convenzione o in qualità di socio o associato, senza che questo comporti un cambio di destinazione d’uso. È necessaria una semplice comunicazione al Comune. Gli unici interventi edilizi ammessi sulla struttura sono quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria ai sensi dell’articolo 78, comma 2 della legge provinciale 15/2015. Il comma 2 quater ha quindi introdotto la possibilità per il Comune di approvare una variante semplificata al Prg, anche su richiesta degli interessati, per consentire che gli alberghi dismessi siano destinati all’ospitalità  da parte di uno o più datori di lavoro, dei propri lavoratori e collaboratori, con qualsiasi contratto di lavoro o all’ospitalità di persone che svolgono un lavoro autonomo in convenzione o una professione turistica  in qualità di socio o di associato. Il comma 2 quinquies ha esteso la portata della variante “semplificata” di cui al comma 2 quater, stabilendo che, se l’attività alberghiera è cessata da almeno un anno, il Comune può, con la predetta variante, imprimere all’area esclusivamente una destinazione residenziale ordinaria. Per quanto riguarda la conoscibilità degli strumenti, ha concluso l’assessore, si precisa che sono state inviate circolari informative ai Comuni e ai portatori di interesse, da parte del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio, a fronte di tutte le modifiche normative illustrate. Inoltre, con riferimento alla delibera 1708, è stata predisposta e trasmessa ai Comuni, alle associazioni di categoria, agli Ordini tecnici, alle Apt, a Trentino Marketing, e ai Dipartimenti interessati una specifica circolare informativa da parte del Servizio turismo e sport.
La replica: Calzà ha detto che i punti citati ripercorrono la discussione, che è stata articolata e che c’è stata nel declinare l’applicabilità della norma. Si desume, ha affermato, visto che pare che la competenza sia comunale, si sarebbe dovuto avere riscontro dai Comuni per sapere quante pratiche sono state avviate. Al momento effetti pratici della norma non ci sono stati, ha riassunto.

Maria Bosin (Patt)
Perché il servizio di otorinolaringoiatria è stato sospeso?
La consigliera del Patt ha chiesto per quali ragioni il servizio di otorinolaringoiatria nelle valli di Fiemme e Fassa è stato sospeso e se ne sia previsto, e in quali tempi, il ripristino.
La risposta: Lo specialista convenzionato otorinolaringoiatra, ha risposto l’assessore Mario Tonina, operante nelle valli di Fiemme e Fassa, ha regolarmente svolto l’attività fino alla fine di maggio 2025. Precisamente l’attività è stata svolta presso gli ambulatori dell’ospedale di Cavalese, presso il poliambulatorio di Predazzo e presso il poliambulatorio di San Giovanni di Fassa. La ripresa del servizio è prevista entro il mese di luglio. Non è possibile sostituire lo specialista convenzionato in considerazione del breve periodo di assenza.
La replica: Fa piacere, ha affermato la consigliera Bosin, sentire che ci sarà lo specialista e che c’è stato fino a fine di maggio, ma ciò non si percepisce perché quando si telefona per prendere un appuntamento è da mesi che ci si sente dire che non ci sono disponibilità per appuntamenti. Ci sono pazienti che non riescono proprio a prendere appuntamento, ha aggiunto e ha chiesto se sia possibile implementare il numero di ore, almeno per mettere in agenda qualche appuntamento.

Daniele Biada (FdI)
Varianti ai Prg quali sono i tempi di attesa?
Il consigliere di FdI ha chiesto quanti siano i comuni in attesa dell’approvazione delle varianti ai Prg; quale sia il ritardo medio e quello massimo nell’ultimo anno e si intendano adottare misure per garantire una maggiore tempestività e certezza dei tempi di conclusione dei provvedimenti. 
La risposta: Ha risposto l’assessore Gottardi che ha affermato che all’1 luglio 2025 il Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio ha in carico l’iter di approvazione di 114 varianti ai Prg dei Comuni trentini, dei quali 76 sono varianti sostanziali e 38 hanno natura non sostanziale, 44 sono nella fase post adozione preliminare e 56 sono nella fase di post adozione definitiva in attesa del completamento dell’istruttoria per l’approvazione da parte della Giunta. Di queste ultime, 24 risultano sospese, ai sensi dell’articolo 38 della lp 15/2015 per apportare le modifiche indispensabili per assicurarne la compatibilità con il Pup, con la legge urbanistica provinciale, con altre disposizioni legislative in materia di urbanistica, con i loro provvedimenti di attuazione e con il Ptc. 14 varianti sono state valutate da parte dei diversi Servizi provinciali e sono ora in attesa di essere approvate definitivamente dalle amministrazioni comunali. L’assessore ha ricordato che è necessario evidenziare come, a partire dal mese di settembre 2024, stante anche l’approssimarsi del cosiddetto semestre bianco, sono pervenute 58 varianti sostanziali, alle quali si sono poi aggiunte altre 15 varianti non sostanziali durante il semestre bianco, che hanno imposto il ricorso a sospensioni dei procedimenti ai fini istruttori ai sensi della lp 23/1992, per periodi che, a seconda dei contenuti delle varianti, vanno da 10 a 340 giorni; il termine è sospeso con provvedimento motivato e tale circostanza è comunicata all'amministrazione comunale. È opportuno sottolineare, ha aggiunto, che l’approvazione della legge provinciale 15/2015 e del relativo regolamento urbanistico-edilizio hanno introdotto l’obbligo di adeguamento di tutti gli strumenti di pianificazione comunale; ciò implica sostanziali revisioni e riformulazioni dei documenti di piano che il Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio valuta congiuntamente alle modifiche normative e di destinazione urbanistica oggetto di variante. Tali verifiche comportano un considerevole allungamento dei tempi istruttori, attività molto spesso gravate dall'assenza o parzialità di documentazione di raffronto (normativo, cartografico, documentale) che diano esplicita evidenza delle modifiche introdotte dalla variante rispetto al piano regolatore vigente, della cui elaborazione si fa frequentemente carico l’Ufficio pianificazione e conformità urbanistica. Nel corso del 2024 la Giunta provinciale ha approvato 32 varianti, 20 delle quali oltre il termine di sessanta giorni stabilito dall’articolo 38, comma 1 della lp 15/2015, con un tempo medio di 100 giorni; nel primo semestre del 2025 sono stati approvate 16 varianti, delle quali 11 oltre il precitato termine temporale, con un tempo medio di 133 giorni. Preme precisare che il termine di sessanta giorni entro il quale il Prg è approvato dalla Giunta non è perentorio e la sua mancata osservanza non comporta la decadenza del procedimento di approvazione, ciò diversamente dal termine di 90 giorni (art. 38, comma 5) entro il quale il comune, se richiesto dalla struttura provinciale competente, deve integrare gli atti di piano, e dal termine di 120 giorni entro il quale l’amministrazione comunale, ricevuto il parere della Conferenza di pianificazione, deve approvare definitivamente il piano, che hanno invece carattere di perentorietà e il cui mancato rispetto comporta l'estinzione di diritto del procedimento. Poiché alcune amministrazioni comunali hanno manifestato difficoltà a rispettare il termine dei 120 giorni per l’adozione definitiva delle varianti, il ddl Salva-casa attualmente in discussione propone l'eliminazione della perentorietà di tale termine. Parallelamente, la norma rafforza il parere espresso dalla Conferenza di pianificazione che potrà assumere caratteri bloccanti rispetto all'adozione definitiva della variante da parte dei comuni.
La replica: Il consigliere Biada ha ringraziato per la relazione così completa. Si conoscevano i numeri, ma tante sono le varianti in corso. Pur ovviamente senza intento di attaccare gli uffici, ha detto, bisognerebbe cercare di semplificare ulteriormente l’iter, che potrebbe essere una misura anti-spopolamento. Significa favorire la permanenza della popolazione sul territorio. Una volontà di sensibilizzare l’Aula sul tema e nel senso di una semplificazione con il decreto Salva-casa.

Paolo Zanella (Pd)
Case di Comunità quale ruolo per i medici?
Il consigliere del Pd ha chiesto alla Giunta quale sia l’orientamento sul ruolo che dovranno avere i medici di medicina generale nelle Case di Comunità e sulla copertura della loro presenza in queste strutture.
La risposta: L’assessore Tonina ha ricordato di aver parlato anche ieri con il presidente e dei rappresentanti della Consulta delle politiche sociali. Si è detto consapevole dell’importanza della nuova impostazione e di un lavoro anticipato che crei le condizioni per dare soddisfazione ai cittadini. Sicuramente non sarà facile, ma sto lavorando assieme al Dipartimento per creare i presupposti, ha assicurato. Nello specifico, ha affermato, il “ruolo unico” dei medici di assistenza primaria è stato introdotto con l’accordo collettivo nazionale e quindi con la condivisione delle organizzazioni sindacali di categoria a livello nazionale. L’accordo, operativo dal 2025, mira a riorganizzare l’assistenza primaria, integrandola con le nuove Case della comunità previste dal Pnrr. Ne deriva che i nuovi incarichi di Medicina Generale possono essere conferiti dalle Regioni e Province autonome esclusivamente a ruolo unico, con possibilità di scelta tra attività a ciclo di scelta e/o a rapporto orario, in integrazione con le attività nelle Case di Comunità. I Medici di Medicina Generale svolgeranno un ruolo centrale nelle Case di Comunità, garantendo la continuità delle cure e integrando i servizi sanitari e sociali per la popolazione di riferimento. Le attività potranno includere visite mediche, gestione delle patologie croniche, prevenzione, vaccinazioni e, in collaborazione con altri professionisti, interventi di promozione della salute e di educazione sanitaria. Con la delibera della Giunta 1507 del 18 agosto 2023, è stato approvato l’atto di programmazione dell’assistenza territoriale in applicazione degli accordi collettivi nazionali dei medici convenzionati e, quindi, riferimento per la contrattazione locale. Con la delegazione trattante della medicina generale è stata avviata, a settembre 2024, la contrattazione decentrata provinciale riferita all’accordo collettivo nazionale 2024 e quindi al “ruolo unico” e sono state effettuate 12 riunioni con la presentazione di diverse proposte di parte pubblica, non trovando finora la condivisione da parte della componente sindacale. Nelle prossime settimane sono previste altre sedute e quindi è impegno e auspicio dell’assessorato, un mandato dato al dirigente generale, di trovare la condivisione e per questo sono state anche messe a disposizione ddl di assestamento di bilancio 2025 nuove risorse finanziarie. Il rispetto dei criteri definiti dal DM 77/2022 e le difficoltà applicative del predetto ACN 2024 rappresentano elementi di criticità in quasi tutte le realtà regionali, tanto che è in corso un dibattito voluto da alcune regioni sulla possibilità di incaricare al ruolo di medico di medicina generale anche medici dipendenti del sistema sanitario nazionale, con l’obiettivo di integrarli meglio nel sistema territoriale e rafforzare le Case di comunità, ma questa è una prospettiva che sta incontrando molte resistenze nella categoria. L’assessore ha detto di aver espresso le difficoltà conosciute 
La replica: Il consigliere Zanella ha detto di credere che ci sia un problema di numeri: mancano medici di medicina generale. Quest’anno pare che su 40 posti banditi si sono iscritti 41, la differenza è che quest’anno c’è la borsa integrativa per tutti. Erano 4 anni che si chiedeva, se si fosse fatta 4 anni fa forse oggi si avrebbero più medici di medicina generale. Evidente è che il ruolo unico è qualcosa di complicato perché i medici di medicina generale che lavorano bene oggi raccontano che fanno 40-50 ore in settimana. Come possano arrivare nelle Case di comunità non si capisce. Lascia insoddisfatto, ha aggiunto, il fatto che non si dica cosa vanno a fare i mmg nelle Case di comunità: quello che fanno in ambulatorio? Quale è la differenza? Quale è il rapporto tra gli ambulatori e le Case di comunità? Non avete ancora capito cosa fanno i medici di medicina generale nelle Case di comunità, ha concluso.

Francesca Parolari (Pd)
Contributi Tagesmuetter cosa si fa per aggiornarli?
La consigliera Pd ha chiesto alla Giunta se, in base all’Odg approvato nello scorso dicembre, ha valutato l’aggiornamento del contributo assegnato ai comuni per le Tagesmuetter e come intende intervenire per aggiornare il contributo alle famiglie per il servizio. 
La risposta: L’assessora Zanotelli ha precisato che le due tipologie di servizio citate (Tagesmuetter e servizi conciliativi) sono disciplinate da forti normative diverse. Il servizio nido è reso dai comuni e il contributo per è stato recentemente aggiornato. Spetta però ai singoli comuni definire i criteri e differenziarli secondo le condizioni familiari ed eventualmente abbattere il contributo. Per quanto riguarda gli aspetti finanziari la quota della spesa a carico del bilancio provinciale è pari al 18%. Un quadro complesso rispetto al quale, in vista dell’assestamento di bilancio, la Giunta si impegnerà a valutare un aggiornamento del contributo compatibilmente, con le risorse e i posti disponibili.
La replica: Parolari si è detta totalmente insoddisfatta della risposta anche perché l’odg era datato dicembre 2024 e a fronte di una necessità di adeguamento estremamente urgente e di servizi sotto finanziati in maniera discriminatoria rispetto ad altri. Ha chiesto di avere copia dell’articolata risposta.

Walter Kaswalder (Patt)
Fondo di garanzia per gli affitti a che punto siamo?
Il consigliere del Patt ha chiesto alla Giunta a che punto è lo stato di attuazione dell’odg, approvato lo scorso dicembre, con il quale si chiedeva l’istituzione di un Fondo di garanzia per gli affitti sul modello di quanto è stato fatto in Provincia di Bolzano. 
La risposta: L’assessore Marchiori ha chiarito che l’amministrazione ha avviato una fase di valutazione tecnico giuridica e a tal proposito si è svolto proprio la scorsa settimana un incontro con le categorie economiche con le quali si è cominciato a ragione su strumenti per i proprietari. Tra l’altro, le difficoltà attuative riscontrate in Provincia di Bolzano impongono ulteriore prudenza. L’assessore ha riferito che sono comunque già in atto interventi volti a incoraggiare la disponibilità di alloggi per favorire l’incontro tra domanda e offerta e sono in fase di studio iniziative per il recupero di alloggi sfitti con tutele per i privati. 
La replica: Il problema è contingente, ha replicato Kaswalder: cerchiamo di risolverlo in tempi brevi. L’odg è di dicembre, l’importante è che non servano due anni per tradurlo in realtà, perché la gente ha problemi concreti e seri.

Claudio Cia (Misto)
La Giunta intende valorizzare gli amministrativi Apss
Il consigliere del Misto ha chiesto alla Giunta se intenda attivarsi, con l’Apss, per valutare iniziative per un più equo riconoscimento delle competenze e del lavoro del personale amministrativo di categoria B al quale, anche per lunghi periodi, sono affidate mansioni della categoria superiore. 
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha segnalato che nel corso del 2023 l’Azienda ha dato applicazione all’art. 22 dell’Accordo stralcio per la chiusura della parte economica del contratto per il personale del Comparto sanità con la possibilità per l’Azienda di scorrere le graduatorie per la riqualificazione del personale in servizio alla data del 1° giugno 2020. La graduatoria che APSS ha scorso è stata quella relativa al passaggio verticale da Bsuper a C. La graduatoria è stata scorsa per intero dalla posizione 47 alla posizione 74. Al netto dei dipendenti cessati dal servizio e delle rinunce sono stati inquadrati in categoria 15 dipendenti. Il personale di categoria Bsuper che svolge “mansioni individuate quali particolarmente rilevanti per l’Azienda”, può essere incentivato tramite l’istituto delle “mansioni rilevanti” riconosciuto dai relativi dirigenti in una misura annua variabile da un minimo di euro 500 ad un massimo di euro 2.000. In funzione di una valorizzazione del proprio personale interno, si è evidenziata ad APRAN la necessità di allineare la disciplina contrattuale del comparto sanità in tema di trattamento economico delle progressioni verticali alla disciplina del comparto autonomie locali perché migliorativa, assegnando risorse finanziarie in occasione delle norme di bilancio.
La replica: Pare esserci un’attenzione e un procedimento in divenire con Apran, ha replicato Cia con soddisfazione: è importante, ha aggiunto, valorizzare il personale per evitare di avere dipendenti frustrati dal fatto di non vedere riconosciuti il loro valore e la meriocrazia. 

Michele Malfer (Campobase)
Si adeguano mezzi e fermate dei bus per i disabili?
Il consigliere di Campobase ha chiesto alla Giunta se esista il piano di intervento per adeguare mezzi e fermate extraurbane per gli utenti con disabilità motoria e in quali tempi considerato che si stanno avvicinando le Paralimpiadi invernali. 
La risposta: L’assessore Gottardi ha precisato che l'interrogazione in oggetto verte su una tematica di assoluta rilevanza quale la piena accessibilità del trasporto pubblico locale, che rappresenta una delle priorità strategiche della Provincia, nella consapevolezza che il diritto alla mobilità costituisce un elemento imprescindibile di cittadinanza attiva ed inclusione sociale. A questo proposito Gottardi ha sottolineato la rilevante differenza tra i servizi urbani e quelli extraurbani, elemento determinante nella definizione sia degli standard di accessibilità, sia delle procedure operative. Per quanto concerne i servizi urbani (in particolare nelle città di Trento e Rovereto), questi sono affidati a mezzi a pianale ribassato, pienamente accessibili. La pianificazione delle infrastrutture urbane ha inoltre permesso di intervenire sulle fermate mediante la realizzazione di marciapiedi di altezza compresa tra i 13 e i 18 cm, affinché il dislivello venga quasi annullato, e larghezza pari a circa due metri, così da assicurare spazi adeguati per la movimentazione delle carrozzine. La totalità degli autobus urbani è dotata di appositi dispositivi per l'accessibilità e l'indicazione delle fermate abilitate è chiaramente riportata sia sui libretti orari, sia sulle tabelle di fermata. Per quanto riguarda i servizi extraurbani, questi vengono effettuati prevalentemente con autobus ad assetto alto, dotati di bagagliere sottopavimento, il cui utilizzo si rende necessario per le percorrenze più lunghe e la diversa natura della clientela e dei tragitti; questi mezzi, non essendo a pianale ribassato, sono sprovvisti di tradizionali pedane a raso e, per garantire l'accesso alle persone con ridotta mobilità, vengono dotati di veri e propri sollevatori elettrici. L’intervento alle fermate risulta dunque più complesso.
D'altra parte, con l'obiettivo primario di tutelare la sicurezza e l'incolumità dei passeggeri con disabilità, è previsto l'obbligo di prenotazione anticipata, telefonica o via e-mail, per chi necessita di accedere ai servizi extraurbani tramite sollevatore, secondo una procedura pensata per verificare in anticipo l'effettiva accessibilità delle fermate di origine e destinazione e consentire la tempestiva assegnazione del mezzo più idoneo. In vista dei prossimi eventi olimpici e paralimpici, previsti nei mesi di febbraio e marzo 2026, è stato già definito un piano straordinario di rafforzamento dei servizi con il ricorso a circa 100 mezzi aggiuntivi, di cui il 70% equipaggiato con dispositivi di accesso. La Provincia sta già operando per programmare l'adeguamento del maggior numero di fermate possibile. in Val di Fassa e in Val di Fiemme. Si è valutato che le tempistiche previste per le fasi di progettazione, approvazione, esproprio/occupazione delle aree e realizzazione di tali opere, secondo le ordinarie procedure, andrebbero oltre la scadenza connessa allo svolgimento dell'evento olimpico previsto per Febbraio-Marzo 2026. Pertanto, si è scelto di procedere applicando un’ordinanza del Presidente applicando le deroghe. Una volta terminate le fasi di progettazione si prevede di passare alla fase di esecuzione, indicativamente tra agosto e novembre 2025, consapevoli che, nonostante l'impegno crescente e i risultati già raggiunti la piena accessibilità di tutti i mezzi e fermate rimane un obiettivo verso cui è necessario continuare a tendere con determinazione, investendo sia sulle infrastrutture che sulla sensibilizzazione del personale.
La replica: Malfer ha risposto che il tema è grande e dalle tante letture. Non si pretendeva si risolvesse, ma si seguirà il tema e lo si accompagnerà, ha anticipato. Ha ringraziato anche per l'attenzione che c'è sempre quando si occupa di mobilità inclusiva e interventi programmati. Questo evento deve fare da stimolo, un'eredità di Fiemme e Fassa e di tutto il Trentino. Su questi temi bisogna sempre fissare obiettivi ambiziosi perché le persone con disabilità non possono vivere la mobilità pubblica come un'eccezione o un ostacolo. Sarà importante continuare il confronto con le categorie e gli stakeholders, in particolare con riferimento anche alle persone ipovedenti (anche gli anziani). L'obiettivo è rendere normale ciò che oggi ancora è straordinario, per fare del Trentino un luogo più accessibile.

Eleonora Angeli (Campobase)
I due milioni del Consiglio come sono stati impiegati?
La consigliera della Lista Fugatti ha chiesto alla Giunta quale sia stata la destinazione dei due milioni di avanzo restituiti dal Consiglio alla Pat e, nell’ambito degli obiettivi stabiliti dalla legge 8 del 2018, sul “Dopo di noi”, quale destinazione hanno avuto le risorse che eventualmente sono state trasferite a soggetti terzi e quali servizi sono stati servizi e in quali territori. 
La risposta: Dopo un ringraziamento esplicito alla Giunta provinciale, l’assessore Mario Tonina ha precisato che nel luglio 2024 l’Esecutivo ha disposto la riassegnazione delle risorse destinandole al settore della disabilità, con particolare attenzione ai bisogni educativi speciali e agli interventi previsti dalla legge sul “Dopo di noi”. Di tali risorse, nell’ambito della variazione di bilancio, sono stati stanziati 600.000 euro per gli interventi di Abitare sociale per persone con disabilità. In ambito provinciale, gli interventi previsti dalla legge sul “Dopo di noi” vengono declinati anche attraverso i progetti di Abitare sociale per persone con disabilità. Tali progetti mirano a favorire l’autonomia e l’inclusione sociale delle persone con disabilità, promuovendo nuove forme abitative e di sostegno, anche in previsione del venir meno del supporto familiare. L’attuazione dei progetti è in capo alle Comunità di valle/Territorio Val d’Adige e sono finanziati tramite le risorse assegnate annualmente dalla Provincia all’interno del budget complessivo per i servizi socio-assistenziali. Le risorse, sono state quindi assegnate alle Comunità di Valle/Territorio della Val d’Adige vincolandone l’utilizzo per i progetti di Abitare sociale e definendone la ripartizione. La normativa provinciale prevede il monitoraggio dell’attuazione degli interventi e sulla base dei dati raccolti presso le Comunità di Valle d’Adige aggiornati ad aprile 2025, risultano attivi 112 percorsi di sperimentazione e avvicinamento all’abitare in modo autonomo, 72 progetti di abitazione in autonomia e/o coabitazione, distribuiti su 15 Comunità di Valle.
La replica: Parzialmente soddisfatta si è definita la consigliera Angeli nella replica: è chiaro che nel territorio ci sono dei luoghi e dei servizi fortemente attenzionati per quanto riguarda la disabilità, e cene sono altri totalmente sguarniti (come Rovereto e l’area Garda, ma non solo). Per questo chiedevo dove sono destinate le risorse e a questo punto non ho ricevuto risposta: seguirò la mia indagine, ha concluso.

Antonella Brunet (Lista Fugatti)
Statale Valsugana quando il via ai lavori?
La consigliera della Lista Fugatti ha chiesto quando inizieranno i lavori di raddoppio della statale della Valsugana nel tratto tra Castelnuovo e Grigno e quali sono i tempi previsti per il completamente dell’opera e quali misure si intendono adottare per limitare i disagi alla circolazione durante i lavori.
La risposta: L’assessore Tonina ha ricordato le procedure di affidamento dei lavori oggetto dell’interrogazione e riepilogato le fasi di avvio del progetto. L’inizio lavori è previsto presumibilmente nel novembre 2026 e la consegna dell’opera entro novembre 2028. Sono previste misure per limitare i disagi ed è garantita la percorrenza con una corsia in ogni senso di marcia e in situazioni puntuali e limitate è previsto  che si operi in senso alternato.
La replica: Sapevo che l’iter era avviato, volevo capire i tempi, ha replicato Brunet.

Francesco Valduga (Campobase)
Libro Fondiario: a che punto sono le assunzioni?
Il capogruppo di Campobase, partendo dal concorso internazionale “Sassi e non solo” che si è tenuto a Terragnolo e che ha riguardato la costruzione dei muri a secco ha chiesto alla Giunta quale sia allo stato la formazione e l’assunzione di personale per il Servizio ripristino del Libro Fondiario. Servizio fondamentale per il recupero e lo sviluppo dei terrazzamenti. 
La risposta: In riferimento all’interrogazione, l’assessore Gottardi ha precisato che occorre tenere distinte le due questioni. La procedura di ripristino attualmente in corso nel comune catastale di Terragnolo è giunta alla fase finale, passaggio conclusivo dell'iter previsto che dovrebbe terminare entro il mese di ottobre. Tale attività rappresenta un esempio significativo di recupero della documentazione fondiaria a supporto della valorizzazione e della gestione sostenibile del territorio. Per quanto riguarda eventuali future attivazioni di procedimenti analoghi in altri comuni catastali, Gottardi ha segnalato che il Servizio Libro Fondiario e Catasto ha avviato un percorso di formazione interna, finalizzato a costituire un nucleo di conservatori qualificati in grado di svolgere detta attività. L'Amministrazione provinciale è pienamente consapevole dell'importanza strategica di tali interventi e della difficoltà di trovare personale competente e disponibile a fare questo tipo di lavoro che partecipi ai concorsi. Sul tema del riordino è evidente che più risorse formate ci sono meglio è: occorre valutare su quali territori occorre concentrarsi in via prioritaria.
La replica: Bene sapere che l’iter a Terragnolo stia proseguendo, bene anche immaginare che ci possa essere un modello replicabile su altri territori, ha replicato Valduga

Chiara Maule (Campobase)
Quanti contributi per i corsi per le badanti?
La consigliera di Campobase ha chiesto alla Giunta di quantificare i contributi erogati dalla Pat per i corsi di formazione per le badanti e a quali enti e associazioni sono stati assegnati e quante sono state le frequentanti.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha precisato che il Servizio Politiche Sociali della Provincia eroga contributi finalizzati al finanziamento di corsi di aggiornamento in collaborazione con la Fondazione Demarchi. In particolare, il corso di aggiornamento sulla “Formazione continua assistenti familiari 2025”, si articola in un modulo iniziale di 2 ore e in successivi 7 moduli di 4 ore ciascuno. La formazione è erogata sia in modalità online che in presenza. Obiettivo principale di questa formazione continua è favorire una crescita personale e contribuisce ad uno sviluppo professionale dell'assistente familiare, figura che consente agli anziani e alle persone non autonome di rimanere nel proprio domicilio e di fornire momenti di confronto con professionisti esperti. Per l’anno 2025, il costo complessivo è pari a 2.850 euro. La proposta formativa ha coinvolto nell’anno 2025, 77 assistenti familiari. Considerata la centralità del sostegno della domiciliarità delle persone anziane, Tonina ha segnalato che è stato istituito, con delibera della Giunta del dicembre scorso il Sottocomitato welfare anziani, incaricato di analizzare i bisogni e l’offerta di servizi e di proporre nuove linee di intervento per favorire la permanenza delle persone anziane a domicilio, sostenere le famiglie e i caregivers e promuovere interventi territoriali integrati.
La replica: La consigliera Maule ha replicato ringraziando l’assessore per la risposta e per i numeri. Ha chiesto all’assessore di andare in Commissione a parlare di questi temi che necessitano degli approfondimenti. La vera questione, ha aggiunto, è che i lavori di cura stanno subendo un declino di interesse e si fa fatica a trovare le persone disponibili, quindi la domanda di un riconoscimento di queste figure deve sottostare a qualsiasi altra valutazione.
Ultimo aggiornamento: 02/07/2025 13:05:07