L'Agenda delle Valli

Mozione Segnana in Consiglio provinciale trentino

Inizio: 03/07/2025 dalle ore 21:00 - Fine: 03/07/2025 alle ore 22:00 IT
Il Consiglio provinciale ha infine esaminato nell'ultima parte del pomeriggio la mozione della consigliera della Lega Stefania Segnana che  impegna la Giunta ad avviare uno studio, anche per mezzo di un ente strumentale Pat, per valutare la fattibilità del trasferimento di parte degli uffici provinciali da Trento alle valli, ad analizzare i possibili benefici in termini di conciliazione vita familiare – lavoro e infine a valutare l’impatto di questo decentramento sulla lotta allo spopolamento delle aree periferiche. Il documento ha suscitato un appassionato dibattito. La votazione è stata interrotta per esaurimento dei tempi a disposizione e l’esame finale è stato dunque aggiornato al mese di settembre.

Stefania Segnana (Lega)
Uno studio per decentrare gli uffici Pat nelle valli
La mozione della consigliera della Lega, per sua ammissione “di non facile attuazione”, impegna la Giunta ad avviare uno studio, anche per mezzo di un ente strumentale Pat, per valutare la fattibilità del trasferimento di parte degli uffici provinciali da Trento alle valli, ad analizzare i possibili benefici in termini di conciliazione vita familiare – lavoro e infine a valutare l’impatto di questo decentramento sulla lotta allo spopolamento delle aree periferiche.
Il consigliere Francesco Valduga (Campobase) ha rappresentato le sue perplessità: il tema del rapporto centro-periferia mi appassiona ed è il tema del Trentino, ha detto. Tuttavia quando si parla di decentramento mi piacerebbe che il territorio venisse prima non solo perché è distante o perché si riduce il traffico e si conciliano i ritmi famiglia-lavoro, ma anche perché c’è una mentalità che è l’inverso di quella dello Stato, ovvero che si spostano centri decisionali in periferia. Il dispositivo a suo avviso “debole e propagandistico”, si concentra su quelle che possono essere le piacevoli conseguenze dello spostamento, senza però affrontare il tema di fondo, l’impianto generale. A me piacerebbe non spostare gli uffici della Provincia, ma le competenze, ha concluso.
Lucia Coppola (AvS) ha condiviso le perplessità del collega di Campobase. Con il Covid abbiamo conosciuto l’esperienza dello smart working, da noi sostenuto e immotivatamente depotenziato nel dopo pandemia per tutte le implicazioni positive che comporta. La cosa che crea più dubbi e che presenta le principali incertezze è la previsione del trasferimento di uffici dal capoluogo alle valli, che presupporrebbe che i dipendenti provinciali che lavorano in team fossero disponibili al trasferimento in blocco.
Comprendo la finalità generale e condivisibile della mozione, ha detto Mariachiara Franzoia (PD), rilevando però dubbi concreti sulla sua applicabilità. Magari si potesse decentrare qualche funzione ha detto,ponendo una serie di interrogativi. C’è stata, ad esempio, un’indagine presso i dipendenti provinciali sulla disponibilità al trasferimento della sede di lavoro? Ci sono sul territorio i servizi di conciliazione indispensabili per l’equilibrio vita-lavoro? C’è un pensiero sulla mobilità? Forse sarebbe più sensato un trasferimento delle competenze alle Comunità di valle, ha osservato, cosa che in questo momento non sembra realizzata. 
Perplessità sulla fattibilità del progetto sono state espresse anche da Paola Demagri (Casa autonomia) che ha provato a immaginare come potrebbe realizzarsi il trasferimento, se tutte le valli godrebbero dello stesso diritto, se la vita sarebbe economicamente sostenibile ad esempio dal punto di vista degli affitti. Si potrebbe invece ragionare sull’accelerazione degli spostamenti, puntando sulla velocizzazione della mobilità oppure sulla dematerializzazione e sulla digitalizzazione.
Una mozione molto stimolante per Christian Girardi (La Civica) che pone un ragionamento molto interessante. Se dobbiamo discutere di protagonismo delle valli le due posizioni non sono assolutamente in antitesi. Se vogliamo dare risposte ai cittadini occorre da un lato dare protagonismo ai territori con il trasferimento della parte operativa dei servizi provinciali, dall’altro serve ripensare l’architettura istituzionale, un tema più politico di decentramento che non implica il ritorno alle comunità di valle, ma trovando un equilibrio nuovo.

La consigliera Stefania Segnana, nella replica, ha sottolineato di non aver alcuna volontà propagandistica con questo documento. L’intento è quello di valutare la fattibilità di un progetto che migliori la vivibilità e scoraggi lo spopolamento.

L’assessore e vicepresidente Achille Spinelli ha espresso il parere della Giunta di “accoglimento del documento”.

Le dichiarazioni di voto
La consigliera Francesca Parolari ha anticipato il voto contrario del gruppo PD al documento: la mozione parte già dall’individuazione della soluzione ed ha quindi un vizio di fondo. Non è solo una questione di trasferimenti o di problemi di conciliazione, ma abbiamo davanti una visione di sviluppo complessivo del Trentino.
Anche Francesco Valduga ha preso la parola in dichiarazione di voto: il tema della coesione territoriale è fondamentale, ha ribadito, ma mi piacerebbe che arrivasse prima l’impianto e poi da questo venissero le conseguenze. Per questo motivo il voto non sarà favorevole, ma di astensione.

Visti i tempi e i numerosi consiglieri rpenotati in dichiarazione di voto, il presidente Soini ha sospeso la seduta e aggiornato la votazione alla sessione di settembre.
Ultimo aggiornamento: 03/07/2025 18:57:56