L'Agenda delle Valli

Mortali: il festival che insegna a vivere parlando di morte

Inizio: 03/11/2025 dalle ore 20:00 - Fine: 03/11/2025 alle ore 21:00 IT
Dal 2 all’11 novembre 2025 torna Mortali, il festival dedicato alla consapevolezza della nostra mortalità come occasione per imparare a vivere meglio. Dopo il successo della prima edizione nel 2023, la rassegna si allarga e coinvolge Trento, Bolzano, Rovereto e Mori, con un programma diffuso tra conferenze, death cafè, teatro, musica, arte e cinema.
Saranno dieci giorni per riflettere insieme sul limite, sul tempo e sul valore della vita. Mortali nasce dal lavoro condiviso di una rete di realtà del terzo settore e del mondo culturale del Trentino-Alto Adige, unite dal desiderio di riportare la morte al centro del discorso pubblico, superando paure e tabù.
Tra gli ospiti di quest’anno, ci sarà Luciana Milani Solesin, mamma di Valeria Solesin, la giovane ricercatrice italiana uccisa dieci anni fa durante la strage del Bataclan a Parigi; e ci sarà un dialogo sul fine vita con Beppino Englaro e il giurista Alexander Schuster, che affronteranno il tema del diritto di scegliere. L’intero programma si può consultare sul sito mortali.org, dove si potrà prenotare l’ingresso agli eventi, quasi tutti gratuiti (solo due hanno un biglietto d’ingresso). La prenotazione sul sito mortali.org è vivamente consigliata.
Il senso del festival
«Siamo mortali, ma a volte ce ne dimentichiamo. La consapevolezza della fine ci aiuta a dare senso al tempo che abbiamo e a viverlo pienamente», spiegano gli organizzatori. «Mortali vuole essere un invito a parlarne, a farlo insieme, in luoghi e con linguaggi diversi».
Come «’a livella» di Totò, la morte accomuna tutti: per questo Mortali abiterà spazi diversi – dalle sale civiche ai teatri, dalle aule universitarie agli hospice, dalle gallerie d’arte ai bar di quartiere, fino al Castello del Buonconsiglio – per incontrare pubblici differenti e restituire al tema una dimensione culturale e comunitaria.
La prima edizione, nata nel 2023 dall’iniziativa di tre cittadini e realizzata allora interamente con l’autofinanziamento, si è svolta a Trento dal 2 all’11 novembre, date simboliche che la rete ha scelto di mantenere: il 2 novembre, festa dei Morti, e l’11 novembre, giorno di San Martino, patrono delle cure palliative. L’esperimento di allora ha mostrato che è possibile superare il tabù e iniziare una piccola rivoluzione dal basso.
La conferenza stampa
L’evento è stato presentato mercoledì mattina, 29 ottobre, a Trento a palazzo Geremia, alla presenza dell’assessora alle politiche sociali del Comune di Trento, Giulia Casonato, che ha portato i saluti del Comune: «La finitudine è una condizione che ci accomuna tutti e penso sia utile avere spazi per parlarne, anche per avere la libertà di vivere con maggiore consapevolezza».
Sonia Lunardelli del collettivo R.A.R.O., una delle promotrici del festival fin dalla prima edizione, ne ha ricordato la genesi: «Questa è la seconda edizione, ma quando abbiamo promosso la prima non sapevamo quale futuro avrebbe avuto», ha ricordato. «Allora era un esperimento nato dal basso e dalla volontà di poche persone che avevano a cuore la tematica del morire per varie vicissitudini personali. La nostra voleva essere una scintilla per la comunità: partendo dalla nostra esperienza, ci siamo accorti di quanto la consapevolezza per la fine possa essere generativa».
«Parlare della morte ci ricorda di vivere», ha aggiunto Lunardelli. «E questo è il pilastro attorno al quale abbiamo costruito tutto il programma». «Uno degli obiettivi di Mortali era fin da subito di attivare la rete delle realtà che sul territorio già si occupavano in diversa maniera del tema del morire. Abbiamo passato loro il testimone: la seconda edizione di Mortali non nasce più da poche persone, ma da un tavolo ampio, che raduna 12 realtà diverse. Una delle magie di Mortali è stata proprio questa».
Mara Zussa, dell’associazione Il Papavero – Der Mohn, ha spiegato come è nata questa seconda edizione: «Al termine della prima edizione, ci siamo interrogati su cosa potessimo migliorare. Abbiamo lavorato per creare questa rete formata da entità diverse, che hanno obiettivi e spiriti diversi, ma che poi hanno saputo collaborare per realizzare un progetto condiviso». Ci sono realtà di Trento e di Bolzano, ma anche di Rovereto e Mori. «Tutti abbiamo lavorato volontariamente, mettendo a disposizione le nostre competenze e creando una struttura sulla quale abbiamo costruito tutto. Abbiamo affrontato un percorso di formazione per creare la situazione ideale per organizzare questa seconda edizione del festival».
Isabella Caracristi, della Fondazione Hospice Trentino, ha spiegato che tutto questo si è riflesso poi nel programma dell’evento: «Questo festival è nato da un’ideazione prismatica e restituisce la sensibilità di ogni realtà: ognuna ha messo un po’ del suo. Abbiamo promosso eventi che riteniamo possano stimolare una riflessione e un approfondimento, ma anche, in alcuni casi, un po’ di leggerezza o curiosità. Gli eventi sono quasi tutti gratuiti, ma è fortemente consigliata la prenotazione sul sito mortali.org».
La rete di Mortali
Oggi Mortali è dunque cresciuto, diventando un festival unico nel panorama regionale, capace di attraversare i confini geografici. La rete Mortali lavora in modo orizzontale e condiviso e riunisce: AMA – Associazione Auto Mutuo Aiuto; Associazione Amici della Fondazione Hospice Trentino; Associazione Il Papavero – Der Mohn; Associazione Vivere In Hospice; Collettivo R.A.R.O.; Fondazione Hospice Trentino Onlus; Giuristi Democratici Trentino Südtirol; Trentino Laica; Mart e Teatro Cristallo.
Il festival è reso possibile grazie al finanziamento di Fondazione Caritro e al contributo di ItasSolidale e Libreria Erickson. La creazione e la gestione del gruppo di lavoro sono state sostenute da un percorso formativo promosso attraverso il Bando Svolta. Anche questo aspetto è particolare: non esistono singoli promotori isolati, ma un insieme di realtà che condividono gli stessi obiettivi.

IL PROGRAMMA IN BREVE
Mortali si apre domenica 2 novembre, alle 15, con una visita guidata “in musica” al cimitero monumentale di Trento. Alle 17.30, alla sala filarmonica di Rovereto, i giovani talenti del progetto “Apprendista musicista – orchestra filarmonica Settenovecento” si esibiscono con due dei più significativi lavori cameristici composti da Mozart.
Lunedì 3 novembre, alle 17 incontro con Diana Petech sulla consapevolezza della vita, nell’aula grande della Fondazione Bruno Kessler: ci chiediamo tutti cosa succede dopo la morte, ma nel frattempo riusciamo a essere pienamente vivi? Alle 19.30 allo studio d’arte Andromeda di via Malpaga a Trento sarà inaugurata la mostra “Mors – il limite nella montagna ostile”, con l’artista Sara Filippi Plotegher. Alle 20 dialogo online con Alessandra Falconi sul tema “Rinascere attraverso l’arte”, a cura dell’area educazione del Mart.
Sempre online, martedì 4 novembre alle 17.30 incontro con Emanuele Lago su “nascere, vivere, rinascere”. Alle 20, alla sala Fondazione Caritro di Rovereto, dialogo sul “Lutto condiviso”, con le testimonianze di partecipanti e volontari dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto.
Mercoledì 5 novembre, alle 18 nell’aula Kessler del dipartimento di Sociologia, incontro con Luciana Milani Solesini e Barbara Poggio, dieci anni dopo la strage di Parigi. Alle 17.30 e alle 20.30, al teatro San Marco, sarà proiettato il film “Mare dentro”, a cui seguirà l’incontro con Lucia Galvagni.
Giovedì 6 novembre alle 18, al teatro Cristallo di Bolzano, c’è la lectio “Sono mortale per questo sorrido” con la filosofa e autrice Laura Campanello. Sempre alle 18, ma a Trento alla sala di rappresentanza di palazzo Geremia, incontro con Stefano Cattinelli sul fine vita dei nostri amici a quattro zampe. Alle 20.30, al Centro Studi Erickson di Gardolo, incontro con il tanatologo Guidalberto Bormolini sul tema “Imparare a morire per imparare a vivere”.
Venerdì 7 novembre alle 16 laboratorio con Stefania Rossi “Dipingere la rinascita” alla galleria civica di via Belenzani a Trento. Alle 17.30 all’hospice Amedeo Bettini di Mori, concerto con Corrado Bungaro e Andrea Ruocco: “Musica e vita. Esperienze sonore e musicali”.  Alle 20.30 al teatro Cristallo di Bolzano c’è lo spettacolo “Le aragoste muoiono per incidenti di percorso” (in replica al teatro Claudio Demattè di Ravina, sabato 8 novembre alle 21).
Sabato 8 novembre alle 10 al centro studi Erickson, “Non è mai troppo presto”, percorso di formazione su come parlare della morte con i bambini, con discorsi e albi illustrati (con Pasquale Arcudi e Silvia Cavalloro). Alle 17 alla Cantina Mori Colli Zugna, approfondimento con Maurizio Virdia e Marta Tomasi su “Consenso informato e Dat” (disposizioni anticipate di trattamento). Alle 19, alla Bookique di Trento, ci sarà un death cafè con R.A.R.O., una rete di amici che ha accompagnato Dennis Pisetta nel suo percorso di malattia e fine vita: racconteranno, con parole, musica e segni, quanto quel tempo sia stato unico, pieno di vita e capace di lasciare qualcosa di profondo in ognuno, in modo diverso.
Lunedì 10 novembre, alle 17 in sala Fortunato Zeni, palazzo Parolari a Rovereto, dialogo sul fine vita con Beppino Englaro e Alexander Schuster. 
Martedì 11 novembre, il giorno di san Martino, protettore delle cure palliative, si conclude il festival. Nell’affascinante cornice di sala Gerola, al castello del Buonconsiglio, ci sarà un momento di riflessione sulla vita, nella consapevolezza della transitorietà. Gli ospiti saranno Giada Lonati, medico; la poetessa Vivian Lamarque e Fabrizio Mattevi, insegnante di filosofia.
Gli attori di Stradanova, Jacopo Laurino e Elena Galvani, leggeranno delle poesie e gli allievi di flauto del Conservatorio Bonporti accompagneranno con la musica.
Ultimo aggiornamento: 29/10/2025 17:32:24